Prima delle indagini partite nel 2008 Domenico Oppedisano era quasi completamente sconosciuto alle forze dell'ordine[4], portava quello che produceva nei suoi frutteti al mercato locale di Rosarno[5].
Secondo sempre le indagini dietro il potere di Oppedisano, vi era Vincenzo Pesce, capo dell'omonima 'ndrina di Rosarno[6].
Arrivare alla sua elezione non fu semplice: Giuseppe Pelle aspirava a prendere il posto di suo padre Antonio Pelle per mantenere il "titolo" nel comune di San Luca anche a rischio di scatenare conflitti con le altre famiglie.
Vincenzo Pesce capì che la nomina di Pelle avrebbe sbilanciato l'equilibrio dell'organizzazione e minacciò di formare un'organizzazione separata portando con sé 30 locali.
Alla fine si arrivò ad una soluzione scegliendo Domenico Oppedisano[7][8].
Assume la carica formalmente al Santuario della Madonna di Polsi a settembre dello stesso anno.
Per la prima volta le forze dell'ordine riescono a registrare e filmare questo incontro[9][10].
Le intercettazioni
Durante le intercettazioni ambientali dell'operazione Crimine, sia audio che video Domenico Oppedisano, inconsapevolmente, svela come gli conferirono le doti di Santa e Vangelo, e come agisce il Crimine in Calabria, in Liguria, in Piemonte, Lombardia e nel mondo; in particolare con la Svizzera e la Germania.
Le doti
«Eravamo più di mille persone quella notte nelle montagne... ci siamo raccolti a livello nazionale ai tempi, i Crimini, per le cariche della Santa perché quando fanno i Crimini... Io mi ricordo Peppe e 'Ntoni Nirta... i grandi dalla parte di là, mi chiamano passo di qua, lui passa di la... mi hanno messo in mezzo Peppe Nirta e 'Ntoni Nirta e li' mi hanno dato la carica della Santa.»
(Domenico Oppedisano con Bruno Nesci capo-locale di Singen intercettati nel 2009 in merito a quando gli conferirono la dote di Santa[11])
«... la carica del vangelo, avevo la carica del vangelo, che allora in giro non c'era... inc... non c'era ancora in giro come il fatto del vangelo. non esisteva gliela abbiamo data a compare Pasquale Napoli, sempre noi qua di Rosarno, compare Pasquale Napoli ha portato avanti Ciccio Alvaro che aveva portato compare Pasquale dalla Santa. Abbiamo fatto le cariche ed abbiamo cominciato a dare a uno per paese... abbiamo scelto noi uno... abbiamo fatto il giro della piana, poi abbiamo preso da Bagnara fino ad arrivare a Brancaleone»
(Domenico Oppedisano con Bruno Nesci capo-locale di Singen intercettati nel 2009 in merito a quando gli conferirono la dote di Vangelo e a sua volta insieme ad altri capi-locale la conferì ad altri affiliati per tutta la Provincia di Reggio Calabria[11])
«I gradi, le affiliazioni, dare qualcosa a qualcuno due volte l'anno, tre volte l'anno. E prima che si fa, lo devono sapere tutti... pure gli ho messo la prescrizione a quelli di... Milano là... I milanesi sono combinati male pure là... si devono aggiustare prima tra loro e poi... La prescrizione è la stessa... due tre volte l'anno».»
Il capo-crimine non è un capo assoluto ma un paciere che cerca di risolvere le questioni in seno all'organizzazione del crimine e con la maggioranza dei voti.
«Per l'amor di Dio, no. Quando si fa una proposta si ascolta gli altri per vedere come la pensano... in maggioranza tutto passa, ma se la maggioranza è contraria...»
(Intercettazione ambientale tra Domenico Oppedisano e Bruno Nesci[12])
«... Tu... tu conti quanto un altro quando facciamo le votazioni, per una volta la fai tu la votazione, e una volta la faccio io, che cosa conti tu... tu devi vedere di impostare la situazione per la pace, no in allarme»
(Intercettazione ambientale tra Domenico Oppedisano e Santo Caridi[12])
Arresto e processo
A luglio 2010 viene arrestato l'ottantenne capo-crimine durante l'operazione Crimine nella quale vengono arrestate altre 300 persone[13].
In questa operazione e nell'omonimo processo successivo si accerterà che Domenico Oppedisano era il punto di riferimento dell'intera organizzazione in tutto il mondo.
L'8 marzo 2012, nel processo Crimine, viene condannato in primo grado a 10 anni di carcere e gli vengono riconosciute le attenuanti generiche[14][7][15].
Il 7 giugno 2014 Franco Corbelli, capo del Movimento Diritti Civili rende noto di una lettera, da lui ricevuta in cui la famiglia di Oppedisano si dichiara preoccupata per le sue condizioni di salute[16].