Cusino

Cusino
comune
Cusino – Stemma
Cusino – Bandiera
Cusino – Veduta
Cusino – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoFrancesco Curti (lista civica)
Territorio
Coordinate46°04′N 9°09′E
Altitudine800 m s.l.m.
Superficie9,65 km²
Abitanti230[1] (2022)
Densità23,83 ab./km²
FrazioniPalla, Campanile, Bertogno, Pomè
Comuni confinantiCarlazzo, Garzeno, Grandola ed Uniti, San Bartolomeo Val Cavargna
Altre informazioni
Cod. postale22010
Prefisso0344
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013085
Cod. catastaleD232
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 206 GG[3]
Nome abitanticusinesi
PatronoSan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cusino
Cusino
Cusino – Mappa
Cusino – Mappa
Posizione del comune di Cusino nella provincia di Como
Sito istituzionale

Cusino (Cüsìn in dialetto comasco[4][N 1], AFI: /kyˈziŋ/) è un comune italiano di 230 abitanti della provincia di Como in Lombardia.

Geografia fisica

Situato in una conca ai piedi del monte Monte Pidaggia (1 528 m s.l.m.), sovrastato da uno sperone roccioso detto “Sasso di Cusino”, Cusino è il primo paese della Val Cavargna che si incontra salendo per la strada provinciale da Carlazzo. Si trova a circa 50 km da Como e il suo territorio è compreso tra il Comune di Carlazzo a sud, quello di Grandola ed Uniti a ovest, di San Bartolomeo Val Cavargna a est e di Garzeno a nord.

Il comune è formato da cinque centri abitati: Cusino, Palla, Campanile, Bertogno e Pomè, quest'ultimo in realtà ormai quasi disabitato.

Storia

Ai tempi del Ducato di Milano, Cusino faceva parte della pieve di Porlezza[5].

Quando la Lombardia austriaca fu divisa in province, il comune di Cusino, facente sempre parte della Pieve di Porlezza, fu dapprima inserito nella provincia di Como ma nel 1791 tornò con tutta la pieve sotto quella di Milano[5].

Con Napoleone Bonaparte, una riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia comportò, nel 1812, l'incorporazione di Cusino nel comune di Carlazzo.[5] L'aggregazione fu tuttavia annullata in seguito alla caduta di Napoleone e al conseguente passaggio della Lombardia nelle mani degli austro-ungarici, i quali decisero anche l'assegnazione di Cusino alla provincia di Como del Regno Lombardo-Veneto.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Chiesa della Natività di San Giovanni Battista

Chiesa della Natività di San Giovanni Battista

La parrocchiale di San Giovanni Battista[6], che sorge al centro del paese nell'omonima piazza lungo la strada provinciale che da Carlazzo porta in Val Cavargna, si distingue per il suo campanile tardoromanico[7][8], databile alla fine del XII secolo.[9] Al suo interno, la chiesa conserva dipinti dei secoli XIV e XVI e alcuni strappi di affresco, tra cui un San Cristoforo con il Bambino sulla spalla e altri santi, originariamente affisso all'esterno del campanile[7][9] in modo tale da poter essere visibile ai viandanti che transitavano dal passo San Lucio.[10]

Oratorio di Sant'Ambrogio

Collocato alle pendici del monte Pidagga, lungo i tornanti su cui si snoda la strada provinciale, l'oratorio di Sant'Ambrogio[11] rappresenta con alta probabilità la più antica chiesa di Cusino. Se infatti la parte centrale della chiesa dovrebbe risalire alla fine del Duecento, il portale d'ingresso è sormontato da un Cristo marmoreo databile all'XI o al XII secolo, raro esempio di altorilievo romanico in provincia di Como.[11]

L'oratorio viene soprannominato dagli abitanti di Cusino come "chiesa dei morti' o "i morti di S. Ambrogio" per via della presenza, nelle vicinanze dell'edificio, di un antico cimitero comprensivo di tombe a fossa scavata nella roccia e ricoperte con lastre di pietra, emerso durante alcuni lavori di scavo a inizio Novecento.[11]

Internamente, la chiesa conserva una colonnina in marmo di Musso in stile romanico emersa durante alcuni lavori di prolungamento della chiesa avvenuti tra il 1865 e il 1900, oltre a una scultura lignea raffigurante Sant'Ambrogio, copia di un originale di epoca barocca attribuita ai Magistri Intelvesi purtroppo trafugata da ignoti nel 1972.[11]

Altro

Tra fine Ottocento e inizio Novecento, Cusino vide la costruzione di altri due edifici religiosi.

Il primo è la chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice, costruita tra il 1883 e il 1890[12][13] come luogo atto alle funzioni della Confraternita del Santissimo Sacramento, presente a Cusino dal 1879. L'oratorio, dotato di un campanile risalente al 1913, nel 1941 fu provvisto di quattro busti e altrettante urne contenenti reliquie di santi.[13]

Santuario di Nostra Signora della Salute

Il secondo è il santuario di Nostra Signora della Salute, una cappella di montagna situata a 1 240 m di altitudine su un poggio detto "Motter" tra la valle Cavrera, il Salter e il piano di Lugone[14].

Il Santuario della Madonna della Salute in inverno

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[15]

Note

Esplicative

  1. ^ Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale "Famiglia Comasca" nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.

Bibliografiche

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 244, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ a b c d SIUSA - Comune di Cusino, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
  6. ^ Chiesa di S. Giovanni Battista - complesso, Via Val Cavargna - Cusino (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
  7. ^ a b RomaniCOMO, su romanicomo.it. URL consultato il 14 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2020).
  8. ^ Belloni et al., p. 139.
  9. ^ a b Comune di Cusino, su comune.cusino.co.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
  10. ^ Borghese, p.196.
  11. ^ a b c d Chiesa di S. Ambrogio - complesso, Via per Carlazzo - Cusino (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
  12. ^ Chiesa di S. Maria Ausiliatrice, Via Roma - Cusino (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
  13. ^ a b Comune di Cusino, su comune.cusino.co.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
  14. ^ Comune di Cusino, su comune.cusino.co.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia

  • Annalisa Borghese, Cusino, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 196.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
  • Laura Facchin, Opere di artisti svizzeri alla Galleria Sabauda. Una prima indagine, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Comune di Cusino, su comune.cusino.co.it.
  • Sito su Cusino, su vivicusino.org. URL consultato il 7 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2009).
  • Webcam meteo [1] dal 2020 è stata messa in funzione una webcam meteo privata con vista su tutta la valle direzione nord-ovest con aggiornamento ogni minuto, dall’alba al tramonto
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