Situato in una conca ai piedi del monte Monte Pidaggia (1 528 m s.l.m.), sovrastato da uno sperone roccioso detto “Sasso di Cusino”, Cusino è il primo paese della Val Cavargna che si incontra salendo per la strada provinciale da Carlazzo. Si trova a circa 50 km da Como e il suo territorio è compreso tra il Comune di Carlazzo a sud, quello di Grandola ed Uniti a ovest, di San Bartolomeo Val Cavargna a est e di Garzeno a nord.
Il comune è formato da cinque centri abitati: Cusino, Palla, Campanile, Bertogno e Pomè, quest'ultimo in realtà ormai quasi disabitato.
La parrocchiale di San Giovanni Battista[6], che sorge al centro del paese nell'omonima piazza lungo la strada provinciale che da Carlazzo porta in Val Cavargna, si distingue per il suo campaniletardoromanico[7][8], databile alla fine del XII secolo.[9] Al suo interno, la chiesa conserva dipinti dei secoli XIV e XVI e alcuni strappi di affresco, tra cui un San Cristoforo con il Bambino sulla spalla e altri santi, originariamente affisso all'esterno del campanile[7][9] in modo tale da poter essere visibile ai viandanti che transitavano dal passo San Lucio.[10]
Oratorio di Sant'Ambrogio
Collocato alle pendici del monte Pidagga, lungo i tornanti su cui si snoda la strada provinciale, l'oratorio di Sant'Ambrogio[11] rappresenta con alta probabilità la più antica chiesa di Cusino. Se infatti la parte centrale della chiesa dovrebbe risalire alla fine del Duecento, il portale d'ingresso è sormontato da un Cristo marmoreo databile all'XI o al XII secolo, raro esempio di altorilievoromanico in provincia di Como.[11]
L'oratorio viene soprannominato dagli abitanti di Cusino come "chiesa dei morti' o "i morti di S. Ambrogio" per via della presenza, nelle vicinanze dell'edificio, di un antico cimitero comprensivo di tombe a fossa scavata nella roccia e ricoperte con lastre di pietra, emerso durante alcuni lavori di scavo a inizio Novecento.[11]
Internamente, la chiesa conserva una colonnina in marmo di Musso in stile romanico emersa durante alcuni lavori di prolungamento della chiesa avvenuti tra il 1865 e il 1900, oltre a una scultura lignea raffigurante Sant'Ambrogio, copia di un originale di epoca barocca attribuita ai Magistri Intelvesi purtroppo trafugata da ignoti nel 1972.[11]
Altro
Tra fine Ottocento e inizio Novecento, Cusino vide la costruzione di altri due edifici religiosi.
Il primo è la chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice, costruita tra il 1883 e il 1890[12][13] come luogo atto alle funzioni della Confraternita del Santissimo Sacramento, presente a Cusino dal 1879. L'oratorio, dotato di un campanile risalente al 1913, nel 1941 fu provvisto di quattro busti e altrettante urne contenenti reliquie di santi.[13]
Il secondo è il santuario di Nostra Signora della Salute, una cappella di montagna situata a 1 240 m di altitudine su un poggio detto "Motter" tra la valle Cavrera, il Salter e il piano di Lugone[14].
^Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale "Famiglia Comasca" nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
Bibliografiche
^Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
Annalisa Borghese, Cusino, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 196.
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
Laura Facchin, Opere di artisti svizzeri alla Galleria Sabauda. Una prima indagine, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011.
Sito su Cusino, su vivicusino.org. URL consultato il 7 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2009).
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