Il padre era muratore e da lui Costantino apprese i primi rudimenti del mestiere. Nel 1926 iniziò a lavorare come apprendista presso Mario Delitala, pittore e incisore, che stava lavorando alla decorazione dell'aula magna dell'Università di Sassari. Dal 1931, grazie a una borsa di studio, frequentò a Monza l'ISIA (Istituto Superiore di Industrie Artistiche), dove si diplomò come grafico pubblicitario nel 1936. A Monza ebbe come compagni di corso Fancello e Pintori, sardi come lui.
L'anno successivo divenne direttore dell'ufficio grafico della Olivetti, per la quale realizzò le decorazioni del padiglione italiano presso l'Esposizione universale di Parigi (Exposition Internationale de Arts et Techniques dans la Vie Moderne).
Nel 1938 sposò Ruth Guggenheim, una compagna di corso tedesca di origine ebraica (deceduta il 18 gennaio 2008) e fu costretto dalle persecuzioni antisemite ad abbandonare l'Italia, rifugiandosi dapprima a Parigi, dove lavorò come disegnatore, e poi come molti altri intellettuali e artisti europei, dopo l'invasione nazista della Francia, a New York.
Qui dovette superare inizialmente molte difficoltà, finché nel 1941 fu nominato Art Director per la rivista "Interiors and Industrial Design", incarico che mantenne per sei anni.
A New York trovò un ambiente culturale ricco di fermenti stimolanti e strinse amicizia con molti rappresentanti delle avanguardie artistiche del momento, in particolare con il grande architetto Le Corbusier, con cui spesso condivise lo studio e soprattutto alcune scelte stilistiche, e Saul Steinberg. Nel 1944 nacque il figlio Pietro, padre dell'attore Alessandro Nivola, e nel 1947 la figlia Chiara.
Nel 1948 stabilì il suo studio in una casa acquistata a East Hampton, a Long Island, dove creò la tecnica della colata di cemento sulla sabbia modellata (sand casting) e conobbe Jackson Pollock. In questo periodo era dirimpettaio di casa di Albino Manca, ma nonostante ciò con quest'ultimo non strinse alcun rapporto d'amicizia. La casa venne ristrutturata nel 1951-52 utilizzando la nuova tecnica, in collaborazione con l'architetto Bernard Rudofsky.
Ritornò in Sardegna per realizzare per conto della rivista "Fortune" dei disegni sulla campagna antimalarica della Fondazione Rockefeller. Si dedicò soprattutto alla plastica decorativa legata all'architettura, settore nel quale ricevette incarichi sempre più importanti. Insegnò disegno presso la "Graduate School of Design" dell'Università di Harvard e ricevette il "certificato di eccellenza" dell'"American Institute of Graphics".
Nel 1962 insegnò presso il dipartimento d'arte della Columbia University e ottenne riconoscimenti a New York (medaglia d'argento della "Architectural League" e diploma della "Municipal Art Society"; nel 1967 medaglia d'oro e nel 1968 "Fine Arts Medal" dell'"American Institute of Architets"). L'attività di insegnamento continuò negli anni successivi ("Carpenter Center for the Visual Arts" presso l'Università di Harvard e Università di Berkeley) e fu inoltre membro dal 1972 della "American Academy and Institute of Arts and Letters" di New York, sebbene non avesse la cittadinanza americana. Fu diverse volte a Roma ospite dell'"Accademia americana". Nel 1975 divenne membro onorario della "Royal Academy of Fine Arts" dell'Aja.
L'arte di Nivola parte dai materiali tradizionali che imparò a maneggiare nella sua terra di origine e si sviluppò a contatto con il ricco ambiente culturale newyorkese, dove erano rappresentate le maggiori correnti artistiche del momento e che fu importantissimo nella sua formazione, mentre il distacco dalla Sardegna gli permetteva di acquisire consapevolezza delle proprie radici. Di grande importanza fu anche il rapporto con Le Corbusier e la sua intelligenza analitica, purismo e rigore.
Le sue sculture si oppongono con sforzo alla forza di gravità, affermando in tal modo la propria volontà di vita. La serie delle "Madri" che richiama la scultura delle civiltà pre-nuragiche, ne riprende la forma archetipa ed essenziale e l'attenzione all'espressività della materia. La sensualità della materia si ritrova anche nei grandi rilievi, che appartengono alla cultura dell'arte informale. Un'altra importante caratteristica è la vocazione delle sue opere ad un dialogo con lo spazio circostante e ad una presentazione corale e pubblica più che privata. Da citare la serie dei "lettini" in terracotta.
Mostre principali
Monografiche
1950: Galleria Tibor de Negy, New York (prima mostra personale); partecipazione alla Quadriennale di Roma
1958: organizzata da Architectural League di New Yor; mostra all'aperto, Orani (piccole sculture in cemento)
1957: decorazione monumentale per la facciata della sede della "Mutual Hartford Insurance Company" ad Hartford (Connecticut); decorazione della William E. Grady Vocational High School, Brooklyn
1958: decorazione a graffito per la facciata della chiesa di Sa Itria di Orani; rilievi per gli edifici della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Harvard
1959: decorazione monumentale per il McKormick Plaza Exposition Center di Chicago; sculture per la Public School 46 di Brooklyn
1960: 35 sculture e un grande bassorilievo per gli edifici di Eero Saarinen, Università Yale; decorazioni per il "Motorola Building" di Chicago
1962: collaborazione con Richard Stein per la decorazione scultorea dell'area ricreativa Stefen Wise, New York
1963: pannelli per gli uffici del Federal Office di Kansas City; affresco per la Public School 17, Long Island
1964: decorazioni per la "Public School 55", Staten Island
1966: decorazione della nuova piazza dedicata a Sebastiano Satta, Nuoro (massi di granito ospitanti piccole sculture in bronzo; decorazione della facciata del "Bridgeport Post" a Bridgeport (Connecticut); bassorilievi per la Public School 345, Brooklyn, con l'architetto Percival Goodman
1969: graffiti murali per la Hurley House e lo State Office Building, Boston; parco giochi per il Children Psychiatric Hospital, Bronx
1970: decorazioni per il Continental Office Building, Filadelfia
1972: sculture per il Palazzo Governativo di Albany, New York; sculture per la Intermediate School 183, Bronx; graffito nella Casa Satta di Capitana, Quartu Sant'Elena
1974: grandi sculture per la Beach High School, Queens
1980: sculture e ceramiche con i versi del poeta Benvenuto Lobina e la collaborazione di L. Nioi
1981: sculture per la sede della Mobil Oil, Washington
1984: sculture per la sede del dipartimento di polizia e vigili del fuoco, 18º distretto, New York
Costantino Nivola, Mémoires d’Orani et autres écrits autobiographiques, traduit du français et préfacé par Patricia Farazzi, Paris, Editions de l'éclat, 2024
Nivola-Le Corbusier. Une amitié créatrice, anthologie traduite et présentée par Michel Valensi, Paris, Editions de l'éclat, 2024
Vies et œuvres de Costantino Nivola. Sculpteur, maçon, manœuvre, documents rassemblés, traduits et présentés par Michel Valensi, suivi de deux textes de Fred Licht et Saul Steinberg, Paris, Editions de l'éclat, 2024
G. Altea e A. Camarda, Formal Autonomy versus Public Participation: The Modernist Monument in Costantino Nivola’s work, in I. Ben-Asher Gitler (ed.), Monuments, Site-Specific Sculpture and Urban Space, Cambridge Scholars Publishing, 2017, pp. 134–162.
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