Confronto tra Aristofane e Menandro

Confronto tra Aristofane e Menandro. Riassunto
Titolo originaleΣυγκρίσεως Ἀριστοφάνους καὶ Μενάνδρου ἐπιτομή
Altro titoloComparationis Aristophanis et Menandri epitome
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea.
AutorePlutarco
PeriodoII secolo
1ª ed. italiana1841
GenereSaggio
Sottogenerecritica letteraria
Lingua originalegreco antico
SerieMoralia
Preceduto daVite dei X oratori
Seguito daSulla malignità di Erodoto

Il Confronto tra Aristofane e Menandro è l'epitome di un'opera più ampia di Plutarco, giuntaci nei suoi Moralia[1].

Struttura

L'operetta[2] è, come detto, il brevissimo riassunto di un trattato più ampio che Plutarco doveva aver compilato leggendo i due autori comici più rappresentativi.

In effetti, la pagina e mezza che ci è giunta tra i Moralia è un paragone serrato tra i due commediografi più importanti dell'educazione ellenisticaː se ne deduce che Plutarco si concentrava inizialmente sul linguaggio e sullo stile, rimproverando ad Aristofane il linguaggio poetico e polifonico, più atto "a cantarsi, e vile", laddove il linguaggio menandreo gli appare più limpido e comprensibile. In secondo luogo, Menandro viene preferito ad Aristofane per il suo umorismo fine, mentre l'autore più antico è deprezzato per la comicità greve e non comprensibile dal vasto pubblico dell'epoca di Plutarco.

Infine, l'epitome mostra come Plutarco esaltasse la duttilità dello stile menandreo[3], che riusciva piacevole sia al popolino che ai dotti e che, pertanto, era da preferire per un'educazione morale.

Analisi critica

Note

  1. ^ 853C-D, 854A, 854C-D.
  2. ^ N. LIX dei Moralia plutarchei tramandati.
  3. ^ Test. 103 Kassel-Austin.

Bibliografia

  • Plutarco, Il confronto tra Aristofane e Menandro. Compendio, a cura di M. Di Florio, Napoli, D'Auria, 2008.
  • Plutarco, Tutti i Moralia, a cura di E. Lelli e G. Pisani, Milano, Bompiani, 2017 - ISBNː 978-88-4529-281-1.

Voci correlate

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