Dopo le vicende belliche, conosce Benedetto Croce grazie a cui fa il suo ingresso nel panorama culturale italiano.[3]
L'incontro con Croce, avvicina il suo pensiero all'idealismo crociano ed allo spiritualismo etico, come testimoniano le sue prime opere di questo periodo. Trascorre quindi, a partire dai primi anni '50, dei periodi di studio e di ricerca a Vienna, Parigi e Londra, dove si accosta pure all'antropologia e all'etnologia.
Nel 1987, organizza a Roma, insieme ai maggiori antropologi italiani di allora,[9] il primo "Convegno nazionale di antropologia delle società complesse", che, negli anni, verrà riorganizzato più volte.[10]
Sulla base della sua iniziale formazione universitaria in discipline storico-giuridiche[11] nonché della sua vasta conoscenza filosofica e culturale, dopo una prima fase di originali ricerche sulla fenomenologia religiosa ed il simbolismo,[12] volge la sua attenzione verso i metodi antropologici applicati all'analisi sociologica, quindi si dedica allo studio dei comportamenti e dei valori della gioventù italiana negli anni '60-'70, che lo hanno poi condotto ad approfondire, da una prospettiva storico-culturale e con una visione alquanto critica, la dimensione identitaria degli italiani.[13]
Altan ha poi cercato di far capire sia all'opinione pubblica che ai politici italiani l'importanza e la necessità di dare al loro paese una "religione civile".[14] In questo progetto, vanno inserite alcune fra le sue opere più recenti come La coscienza civile degli italiani e il manuale di Educazione civica.[15]
L'ultimo periodo della sua attività di ricerca, lo dedicò allo studio delle basilari componenti simboliche dell'identità etnica,[16] concentrandosi, a tale scopo, sulla categoria dell'ethnos, individuandone ed analizzandone le sue cinque principali componenti, ovvero l'"epos" (cioè, la memoria storica collettiva), l'"ethos" (cioè, la sacralizzazione delle norme e delle regole[17] in valori), il "logos" (cioè, il linguaggio interpersonale), il "genos" (cioè, l'idea di una comune discendenza) ed il "topos" (cioè, il simbolo di una identità collettiva comunitaria stanziata su un dato territorio), allo scopo di trovare una possibile soluzione razionale, dal punto di vista dell'antropologia, ai conflitti tra i vari etnocentrismi.[18]
Opere
Saggi
La filosofia come sintesi esplicativa della storia. Spunti critici sul pensiero di B. Croce e lineamenti di una concezione moderna dell'Umanesimo, Parte 1, Longo & Zoppelli, Treviso, 1943.
Pensiero d'Umanità. Sommario breve d'una moderna concezione speculativa dell'Umanesimo, D. Del Bianco e Fratelli, Udine, 1949.
Parmenide in Eraclito, o della personalità individuale come assoluto nello storicismo moderno, Udine, 1951.
La sagra degli ossessi: il patrimonio delle tradizioni popolari italiane nella società settentrionale, Sansoni, Firenze, 1972.
Personalità giovanile e rapporto interpersonale, ISVET, Roma, 1972.
Le origini storiche della scienza delle tradizioni popolari, Sansoni, Firenze, 1972.
Atteggiamenti politici e sociali dei giovani in Italia, Società editrice il Mulino, Bologna, 1973.
I valori difficili. Inchiesta sulle tendenze ideologiche e politiche dei giovani in Italia, Bompiani, Milano, 1974.
Comunismo e società (con Eridano Bazzarelli), Società editrice il Mulino, Bologna, 1976.
Valori, classi sociali, scelte politiche. Indagine sulla gioventù degli anni settanta (con Alberto Marradi e con la collaborazione di Roberto Cartocci), Bompiani, Milano, 1976.
Manuale di antropologia culturale. Storia e metodo, Bompiani, Milano, 1979.
«Per la destra l'antropologia è roba per selvaggi; la sinistra pensa solo all'economia; altri sono ancorati a schemi anglosassoni, che vedono le strutture politiche come realtà a sé», da un'intervista rilasciata a Paolo Rumiz e pubblicata in La secessione leggera, Roma, Editori Riuniti, 1997, p. 202.
Note
^Cfr. R. Cartocci, "Carlo Tullio-Altan", il Mulino. Rivista di Cultura e di Politica, 19 (2) (2019) pp. 319-323.
^Cfr. il saggio autobiografico: C. Tullio-Altan, "Un percorso di pensiero", Belfagor. Rivista di varia umanità, Vol. 51, N. 3 (31 maggio 1996), pp. 303-319, nonché il testo autobiografico Un processo di pensiero, Lanfranchi Editore, Milano, 1992. Si consideri pure: Paolo Sibilla, "Tullio-Altan, Carlo", in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 97, Anno 2020.
^Cfr. U. Fabietti, F. Remotti, Dizionario di Antropologia. Etnologia, Antropologia Culturale, Antropologia Sociale, Zanichelli Editore, Bologna, 1997, voce "Tullio-Altan, Carlo", p. 772.
^Frutto di questo nuovo programma di ricerca, fu peraltro la monografia Lo spirito religioso nel mondo primitivo (1960).
^Cfr. A. Rigoli, Lezioni di etnologia, II edizione, Renzo e Reau Mazzone editori/Ila Palma, Palermo (IT)/San Paolo (BRA), 1988, Parte III, Cap. 1, pp. 65-71.
^Cfr. Tullio Tentori (a cura di), Antropologia delle società complesse, A. Armando Editore, Roma, 1999.
^Da un punto di vista storico, è da ricordare come l'antropologia culturale abbia avuto origini giuridiche. Invero, molti dei maggiori antropologi della seconda metà del XIX secolo erano giuristi o, quantomeno, avevano una formazione giuridica. Ciò fondamentalmente è dovuto al fatto basilare per cui nessuna società umana è priva di una qualche forma di diritto, anzi tutte le istituzioni sociali hanno una imprescindibile dimensione giuridica; cfr. U. Fabietti, F. Remotti, cit., voce "Antropologia giuridica".
^Cfr. Pier Aldo Rovatti (a cura di), Dizionario Bompiani dei Filosofi Contemporanei, Bompiani, Milano, 1990, p. 382.
^Cfr. I. Ignazi, "Populismo e trasformismo nell'analisi di Carlo Tullio-Altan", il Mulino. Rivista di cultura e politica fondata nel 1951, 5 (1989) pp. 864-870.
^Cfr. Giulio Angioni, "Obituary. Carlo Tullio-Altan: un antropologo "anti-italiano". Familismo amorale e clientelismo tra i mali del Paese", in: Il Sole 24 Ore, 20/02/2005 [1]
^Cfr. C. Tullio-Altan, "La dimensione simbolica dell'identità etnica", in: G. De Finis, R. Scartezzini (a cura di), Universalità e differenza. Cosmopolitismo e relativismo nelle relazioni tra identità e culture, Franco Angeli Editore, Milano, 1996, pp. 318-339.
^Qui, per regola, si intende una norma, in genere non necessariamente codificata, suggerita dall'esperienza o stabilita per convenzione o consuetudine, spesso in riferimento al modo usuale di vivere e di comportarsi, sia individualmente che collettivamente; cfr. [3]
^Cfr. C. Tullio-Altan, Ethnos e civiltà. Identità etniche e valori democratici, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 1995, nonché i ricordi di Umberto Galimberti e di Marcello Massenzio comparsi su La Repubblica del 16 febbraio 2005 e reperibili all'indirizzo [4]Archiviato il 1º marzo 2017 in Internet Archive. Cfr. pure A. Rigoli, cit., Parte I, Cap. 1, pp. 11-12.
Bibliografia
C. Tullio-Altan, Un processo di pensiero, Lanfranchi Editore, Milano, 1992 (testo autobiografico).
C. Tullio-Altan, "Un percorso di pensiero", Belfagor. Rassegna di varia umanità, 51 (3) (1996) pp. 303-319.
G. Ferigo, "Bibliografia di Carlo Tullio-Altan", Metodi & Ricerche. Rivista di studi regionali, Vol. 24, Fasc. 2, Luglio-Dicembre 2005.
Atti del Convegno Storia comparata, antropologia e impegno civile. Una riflessione su Carlo Tullio Altan, Udine-Aquileia, 17-19 maggio 2006, i cui sunti sono stati pubblicati, a cura di Liza Candidi, sulla rivista Italia Contemporanea, Vol. 243, giugno 2006 (cfr., per esempio, [6]).
Fascicolo speciale dedicato a Tullio-Altan: Vol. 16, N. 1, Anno 2005 della rivista Metodi & Ricerche. Rivista di studi regionali.
R. Cartocci, "Carlo Tullio-Altan", il Mulino. Rivista di Cultura e di Politica, 19 (2) (2019) pp. 319-323.
AA.VV., L'antropologia italiana. Un secolo di storia, Editori Laterza, Roma-Bari, 1985.
E.V. Alliegro, Antropologia italiana. Storia e storiografia 1869-1975, SEID Editori, Firenze, 2011.
C. Tullio-Altan, C. Signorelli, "A proposito di alcune critiche: dibattito Tullio Altan-Signorelli", in Rivista della Fondazione Italiana dei Centri Sociali, Roma, NN. 112-114, Anno 1973, pp. 204-212.
A. Forniz, "Il Palazzo Tullio-Altan in S. Vito al Tagliamento: dimore illustri nel Friuli occidentale", in Itinerari, Numero IV, Fascicolo 3, settembre 1970.
Ugo Fabietti, Francesco Remotti, Dizionario di Antropologia. Etnologia, Antropologia Culturale, Antropologia Sociale, Zanichelli Editore, Bologna, 1997.
Pier Aldo Rovatti (a cura di), Dizionario Bompiani dei Filosofi Contemporanei, Bompiani, Milano, 1990.