Aveto

Aveto
Il torrente nei pressi dell'abitato di Rezzoaglio
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Liguria
  Emilia-Romagna
Lunghezza48,148 km[1]
Portata media7,6[2] m³/s
Altitudine sorgente1 245 m s.l.m.
NasceMonte Caucaso
44°28′18.86″N 9°14′10.39″E
AffluentiGramizza, Rezzoaglio, Ventarola
Sfociafiume Trebbia presso Marsaglia
44°41′24.49″N 9°21′59.47″E

L'Aveto (pronuncia Àveto) è un torrente dell'Italia settentrionale lungo 48 km, principale affluente di destra della Trebbia che scorre nella valle omonima in parte in Liguria (città metropolitana di Genova) e in parte in Emilia-Romagna (provincia di Piacenza).

Può essere considerato, sino al punto di confluenza con la Trebbia (come già avviene per i fiumi emiliani Taro e Ceno) una sorta di fiume gemello di quest'ultimo, in quanto ad esso assimilabile sia come estensione di bacino che come portata e lunghezza dell'asta fluviale.

Il corso

Il fiume nasce in Liguria dal Monte Caucaso (1.245 m s.l.m.) scorrendo nel primo tratto in un'ampia gola, entrando poi nella piana di Cabanne, in località Parazzuolo, dove riceve le acque del primo subaffluente di una certa importanza: il Ventarola proveniente dal Monte Ramaceto (1.345 m s.l.m.). Scorrendo impetuoso con andamento nord-est in una valle ancora quasi incontaminata (tutelata dal parco naturale regionale dell'Aveto ), il fiume precipita per un breve tratto fra scogli, marmitte e laghetti fino nella zona compresa tra Brignole, Rezzoaglio ed il ponte di Alpepiana. Qui si arricchisce dell'apporto di altri affluenti tra cui il Gramizza, suo principale tributario di destra, ed il rio di S. Stefano d'Aveto, assumendo poi direzione nord. Il fiume giunge in località Ascona, dove comincia a scorrere incassato fungendo da confine tra le regioni Liguria ed Emilia-Romagna.

Qui la Diga di Boschi sbarra il suo corso formando il bacino artificiale di Boschi. Presso la località Boschi (frazione di Ferriere) l'Aveto entra poi definitivamente in territorio emiliano (provincia di Piacenza), scorrendo in un tratto ingolato estremamente selvaggio e incassato, impoverito d'acque per alcuni km sino a Ruffinati (sempre frazione di Ferriere) dove riacquista la sua portata d'acqua. Questo suggestivo tratto del torrente è assai noto ai canoisti come Gole del Diavolo Morto e risulta uno dei tratti più stretti e arcigni dell'Appennino Ligure. Dallo scarico della centrale di Ruffinati il fiume termina il suo tratto ingolato ampliando il proprio letto ciottoloso e giungendo in breve alla confluenza con la Trebbia, che avviene nella frazione di Confiente nei pressi dell'abitato di Marsaglia nel comune di Corte Brugnatella.

Regime idrologico

L'Aveto è un fiume di discreta portata tanto da risultare tributario di fondamentale importanza per il fiume Trebbia. Risente come tutti i corsi d'acqua appenninici di notevolissime variazioni stagionali con piene violente e impetuose in autunno e magre assai accentuate in estate. Nel tratto piacentino il regime del fiume risente della presenza della Diga di Boschi, tant'è che non sono infrequenti (anche in estate) piene improvvise dovute al rilascio di acque dal bacino artificiale, pre-annunciate tramite un sistema di sirene.

Portate medie mensili

Portata media mensile (in m³/s)
Stazione idrometrica: Cabanne (1961 - 1970)
Fonte: Portate (mc) AVETO (Trebbia) a Cabanne, su Annali APAT. URL consultato il 9 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2017).

Natura

Il torrente d'inverno

Insieme alla Trebbia, l'Aveto scorre in una delle zone più incontaminate e suggestive dell'Appennino Settentrionale. La porzione alta del suo bacino è tutelata dal parco naturale regionale dell'Aveto.

Storia

Un tempo il torrente era anche conosciuto con il nome di Avanto[3].

L'alluvione del 2015

Nella notte del 14 settembre 2015 una parte della provincia di Piacenza fu devastata dalle esondazioni improvvise del Nure, dell'Aveto e della Trebbia, dovute al maltempo e ad ammassi di detriti, che causarono danni ingenti, il crollo del Ponte di Barberino sulla Trebbia[4] e la morte di tre persone in val Nure. Le località più colpite furono Roncaglia, Pontenure, Ponte dell'Olio, Bettola, Farini, Ferriere, Rivergaro, Bobbio, Corte Brugnatella e Ottone[5][6][7]; colpite anche l'alta val d'Aveto genovese nei comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto[8], l'alta Val Trebbia genovese nei comuni di Gorreto e Propata ed anche i limitrofi comuni di Torriglia, Montoggio e Valbrevenna in alta valle Scrivia.[9]

Note

  1. ^ Atlante dei piani, su adbpo.it, Autorità di bacino del fiume Po. URL consultato il 31 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2009).
  2. ^ Disponibilità idrica dell'Aveto (PDF), su cartogis.cittametropolitana.genova.it, Provincia di Genova. URL consultato il 18 aprile 2019.
  3. ^ Il Piemonte cispadano antico, ovvero Memorie per servire alla notizia del medesimo, e all'intelligenza degli antichi scrittori, diplomi, e documenti, che lo concernono, con varie discussioni di storia, e di critica diplomatica, e con monumenti non più divulgati, pagina 241; Jacopo Durandi, stampería di Giambatista Fontana, anno 1774
  4. ^ Bobbio, crollato il ponte di Barberino. Spezzati i tubi del gas, in Libertà, 14 settembre 2015.
  5. ^ RAPPORTO SULL’EVENTO ALLUVIONALE DEL 14 SETTEMBRE 2015, in Arpae Emilia-Romagna - Servizio Idro Meteo Clima Servizio Sismico, Geologico e dei Suoli, febbraio 2016.
  6. ^ #alluvione_2015 - tutti gli articoli dal 14 settembre 2015 al 14 settembre 2021, in Libertà, 14 settembre 2015-14 settembre 2021.
  7. ^ Ad un anno dall'alluvione: Ripartiamo insieme - Report sulle iniziative di prossimità e sostegno avviate dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio (PDF), in Libertà, settembre 2016.
  8. ^ Alluvione in val d’Aveto, conto da 6,5 milioni, in Il Secolo XIX, edizione del Levante, 28 settembre 2015.
  9. ^ C. Oneto, Un milione e 100mila euro per i comuni alluvionati, su TeleRadioPace Chiavari, 11 settembre 2015. URL consultato il 9 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2022).

Voci correlate

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