La reciproca collaborazione viene anche definita sodalizio artistico, benché quest'ultima definizione sia più generica e possa riguardare anche collaborazioni fra diversi operatori dello stesso settore (regista-sceneggiatore, regista-direttore della fotografia, regista-musicista, ecc.)[2].
Motivazioni
Le motivazioni che spingono un regista a scegliere uno o più attori per opere, anche di generi diversi, possono essere molteplici: affidabilità, esperienza, reciproca e lunga conoscenza, se non vera e propria amicizia. In certi casi il regista trova nel protagonista un suo alter ego sullo schermo (come Federico Fellini e Marcello Mastroianni), oppure un'attrice può incarnare un modello femminile (Alfred Hitchcock con Grace Kelly) se non addirittura l'icona di un genere vero e proprio: è il caso di John Ford con John Wayne[1], protagonista di ben 21 pellicole insieme (la maggior parte delle quali di genere western), o di Terence Fisher, noto regista della Hammer specializzato in horror, che ha diretto Peter Cushing in 15 film e Christopher Lee in 12, e non va dimenticato il sodalizio di Clint Eastwood con Sergio Leone.
Nel caso di un'attrice, spesso si usa anche la locuzione musa ispiratrice, anch'essa da intendersi in senso lato, essendo un termine che ha una più lunga tradizione in ambito artistico. Isabelle Huppert, ad esempio, è stata così definita da Claude Chabrol.
In questo caso, sono frequenti anche relazioni sentimentali oltre che professionali: tra le più note, Fellini e Giulietta Masina (6 film), Woody Allen con Mia Farrow (13 film prima della fine della loro relazione) e di molte altre coppie nella vita e nel lavoro, tra cui John Cassavetes e Gena Rowlands (7 film), di Roberto Benigni e Nicoletta Braschi (7 film) e di Jesús Franco e Lina Romay, nella cui carriera cinematografica (oltre 110 film) è stata diretta principalmente dal marito regista.
Un esempio particolare di "amore-odio", lo si trova invece nella lunga collaborazione tra Werner Herzog e Klaus Kinski (5 film insieme tra il 1972 e l'87) che diede anche vita ad un film-documentario sull'argomento, Kinski, il mio nemico più caro (1999), realizzato ad 8 anni dalla scomparsa dell'attore.
Lista delle principali collaborazioni tra registi e attori protagonisti
La seguente lista comprende i principali casi di attore feticcio della storia del cinema. In questa lista non sono compresi gli attori chiamati ad interpretare ruoli di caratterista o cameo.
In svariati casi infatti i registi scelgono alcuni attori, reputati di sicuro affidamento, per piccole parti o ruoli incisivi di co-protagonisti.
Martin Scorsese: da De Niro a DiCaprio
Martin Scorsese e Robert De Niro hanno unito le loro carriere professionali per 9 film dalla metà degli anni settanta alla fine degli anni 2010 (da Mean Streets a The Irishman) ed è opinione comune della critica che il successo dell'uno sia per buona parte anche merito dell'altro. Dopo l'insuccesso di New York, New York (1977) e la crisi personale del regista fu De Niro che, in ospedale, portò l'autobiografia di Jake LaMotta da cui venne tratto il copione di Toro scatenato ed insistette con Scorsese perché si attuasse il progetto, all'inizio riluttante nei confronti di un film sul pugilato.
Nel caso di Scorsese si tratta di un vero e proprio modus operandi, visto che dopo De Niro il regista si è rivolto ad un altro attore italoamericano, Leonardo DiCaprio (indicato più volte da De Niro come suo "erede"): al momento sono 5 i film insieme, tra cui l'unico Oscar di Scorsese The Departed - Il bene e il male.
Il regista Tim Burton inizialmente, dopo aver stretto collaborazione con gli attori Winona Ryder (con il quale collaborò a 2 film) e Michael Keaton (all'attivo una collaborazione di tre film, fra cui i primi due episodi di Batman e Batman - Il ritorno) scelse Johnny Depp che diventò il suo attore feticcio preferito, a cui successivamente si affiancherà nelle pellicole l'attrice Helena Bonham Carter che diventerà anche la sua compagna di vita[3]. In un'intervista concessa dopo l'uscita del sesto film con Depp, descrisse il rapporto che aveva con l'attore, affermando che in un'occasione lo contattò 5 anni prima della realizzazione del film Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street.[4] Si era supposto che Depp idealizzasse una sorta di alter ego del regista, ipotesi poi negata da Burton stesso.[5]
Josef von Sternberg e Marlene Dietrich (1930-1935)
«Josef von Sternberg, the man I most wanted to please»
(Marlene Dietrich parla di Josef von Sternberg[6])
L'incontro fra Marlene Dietrich e Josef von Sternberg passò innosservato: il regista era alla ricerca di un'attrice per la parte di Lola Lola nel film L'angelo azzurro e l'aveva scartata come tutte le attrici a lui presentate per la parte[7] ma un giorno vedendo Zwei Krawatten per assistere alle prestazioni di Hans Albers e Rosa Valetti notò la Dietrich. Da allora diventerà il suo mentore modellandola per le parti dei film.[8]
La collaborazione fra Errol Flynn (il barone come lo chiamava lo stesso Walsh[9]) e lo zio[9]Raoul Walsh iniziò nel 1941 e da allora si realizzò una stretta collaborazione, che li portò alla creazione di sette film in sette anni.[10]
Creatore di indimenticabili personaggi femminili, il regista Alfred Hitchcock man mano che approfondiva la conoscenza dell'attrice Ingrid Bergman, la trovava così affascinante che andava delineando il progetto di affidarle la parte centrale di una serie di film in cui apparissero “le molteplici facce della personalità femminile”. Nacque così la trilogia Io ti salverò, Notorious, Il peccato di Lady Considine[11].
Perduta la Bergman, impegnata con Roberto Rossellini, Hitchcock cercò una nuova interprete per i suoi film, capace di ispirarlo: “con la sua fredda, elegante bellezza, la sua lieve traccia di passione nascosta, i suoi guizzi di spirito – e la volontaria sottomissione alla sua guida - Grace Kelly era la risposta al suo gusto professionale e alle sue fantasie personali”[12].
Sul fronte maschile, Hitchcock trova in James Stewart e Cary Grant i suoi interpreti ideali: protagonisti di ben quattro film ciascuno, con essi veniva rappresentata la duplice immagine dell'identità di un artista: quello che è e quello che vorrebbe essere.
Billy Wilder con Jack Lemmon (1959-1981) e William Holden (1950-1978)
La collaborazione artistica fra l'attore Jack Lemmon e il regista Billy Wilder viene definita come una delle più celebri di Hollywood,[15]. Wilder progettava un film pensando ad un attore ben preciso e proprio su Lemmon aveva ideato il protagonista de L'appartamento (1960),[16] dopo averlo avuto nel cast del film girato l'anno precedente A qualcuno piace caldo.
L'incontro fra Clint Eastwood con Don Siegel segnò una svolta nella carriera dell'allora giovane attore[17], già protagonista della trilogia del dollaro di Sergio Leone: Eastwood imparò molto da Siegel, in particolare molte tecniche cinematografiche[18]. In seguito Eastwood, a sua volta nei panni di regista, ricorderà con affetto i registi con cui collaborò, dimostrandosi riconoscente nell'occasione de Gli spietati (1992) dedicando la pellicola a Don Siegel e Sergio Leone.[19] Del regista italiano, Eastwood ricorda il primo incontro, quando avevano difficoltà di comprensione in quanto nessuno conosceva una parola della lingua dell'altro.[20]
Jack Nicholson diventerà un grande amico del regista Bob Rafelson[22]. Il loro incontro avvenne durante la proiezione di un film sottotitolato, insieme ad altri; al termine, gli unici che avevano apprezzato l'opera applaudendo erano stati solo loro due, da qui nacque la loro lunga collaborazione[21].
Il regista Woody Allen spesso ha scelto come attrice protagonista la sua compagna nella vita, Diane Keaton con cui ha avuto un lungo rapporto.[23] Allen incentrava la sua creazione sulla sua musa, come nel caso di Io e Annie (1977), che frutta ad Allen tre premi Oscar 1978 e alla Keaton quello per la "miglior attrice protagonista". Il film è interamente dedicato alla Keaton: il personaggio di Annie Hall, la protagonista, ha il vero cognome di Keaton, che la interpreta, il cui vero nome è proprio Diane Hall.[24] Altra lunga relazione, durata 12 anni, la ebbe con Mia Farrow, per la quale scrive appositamente per lei Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982), insieme collaboreranno per 13 film. Altre sue muse saranno Dianne Wiest, Judy Davis e Scarlett Johansson[25]
Dalla pellicola che lo ha consacrato, Pulp Fiction (1994), Tarantino ha invece scelto due attori su tutti, Samuel L. Jackson e Uma Thurman, che in seguito hanno collaborato più volte ai suoi film: 6 volte Jackson (contando anche la voce narrante in Bastardi senza gloria, 2009) e 2 volte la Thurman, con un ruolo chiave, quella della Sposa/Black Mamba protagonista dei 2 Kill Bill.
Vanno segnalati anche Kurt Russell, protagonista di due pellicole: Grindhouse - A prova di morte (2007) e The Hateful Eight e comparsa in C'era una volta a... Hollywood e Zoë Bell, apparsa in Grindhouse - A prova di morte e in ruoli nettamente minori in Django Unchained, The Hateful Eight e C'era una volta a... Hollywood, (nonché controfigura di Uma Thurman in entrambi i capitoli di Kill Bill).
L'attrice Nicoletta Braschi non solo è la moglie del regista-attore Roberto Benigni ma viene considerata anche la sua musa ispiratrice,[26] affermazione confermata dallo stesso Benigni in un'intervista, dove aggiunse che la scelta di utilizzarla nei suoi film è dovuta anche alla sua bravura nel recitare.[27]
Il regista John Ford diventò amico di John Wayne quando l'attore era sconosciuto, ai tempi in cui il regista si occupava di L'ultima gioia[28] e iniziarono una lunga collaborazione durata ben 21 film[29].
Il regista Wes Anderson è noto per i suoi lunghi sodalizi regista-attore e per aver lavorato in 3 film con la moglie e costume designer Juman Malouf (che ha dato anche la voce al personaggio di Agnes in Fantastic Mr. Fox) e con il fratello Eric Chase Anderson, illustratore, che ha collaborato ed è comparso come cameo in 5 dei suoi film.
Il regista romano ha fatto almeno un cameo o un ruolo secondario in ogni pellicola da lui diretta. Oltre a ciò, sono diversi gli attori che hanno collaborato con lui in più di una pellicola, in particolare:
Il regista britannico, che ha interpretato un ruolo (nella maggior parte dei casi, da protagonista) in quasi ciascuno dei propri film da regista, ha anche collaborato più volte con vari attori, le principali "coppie" che si sono formate sono:
La collaborazione tra Aronofsky e Margolis è molto duratura e prolifica, con Margolis partecipe in 6 degli 8 film del regista newyorkese sin dal suo debutto.
In molti casi vi sono state collaborazioni proficue tra celebri registi e attori, vero punto di forza di molte pellicole o di serie. Tra le più celebri:
^Clint Eastwood, ad esempio, lavora prevalentemente con lo stesso team di collaboratori abituali (Joel Cox al montaggio, Tom Stern alla fotografia) e ha ammesso che è l'unico modo di dirigere che gli assicura il risultato che si prefigge (vedi Gli Spietati - Intervista a Clint Eastwood, DVD inserti speciali); Sergio Leone preparava già la fase di sceneggiatura pensando alla musica di Ennio Morricone.
^ James E. Wise, Scott Baron, Naval Institute Press, 2002, International stars at war, pag 131, ISBN978-1-55750-965-9.
^ Gene D. Phillips, Some like it Wilder: the life and controversial films of Billy Wilder, pag 230, University Press of Kentucky, 2010, ISBN978-0-8131-2570-1.
^ Gene D. Phillips, Some like it Wilder: the life and controversial films of Billy Wilder, pag 232, University Press of Kentucky, 2010, ISBN978-0-8131-2570-1.
^ Clint Eastwood, Robert E. Kapsis, Kathie Coblentz, Univ. Press of Mississippi, 1999, Clint Eastwood: interviews, pag X, ISBN978-1-57806-070-2.
^ Clint Eastwood, Robert E. Kapsis, Kathie Coblentz, Univ. Press of Mississippi, 1999, Clint Eastwood: interviews, pag 30 e 174, ISBN978-1-57806-070-2.
^ Richard W. Slatta, The mythical West: an encyclopedia of legend, lore, and popular culture, pag 135, ABC-CLIO, 2001, ISBN978-1-57607-151-9.
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^ Dennis McDougal, Five easy decades: how Jack Nicholson became the biggest movie star in modern times, pag 317, John Wiley and Sons, 2008, ISBN978-0-471-72246-5.
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