Nella stagione 1988-1989 il Carpi ha disputato il girone B del campionato di Serie C2, piazzandosi in seconda posizione, raccogliendo 45 punti ed ottenendo la promozione in Serie C1. Il campionato è stato vinto con 48 punti dal Chievo Verona, anch'esso promosso in Serie C1. Così dopo otto stagioni disputate nell'Interregionale il Carpi ritorna in Serie C2, da un anno ha una nuova sede, dopo aver lasciato Piazza Martiri, la sua culla, nell'estate 1987, per approdare in via Marx al civico 26, nella palazzina prospiciente all'ingresso dello stadio Cabassi. La stagione scorsa la società del neopresidente Graziano Rustichelli, con in panchina Franco Cresci ha sfiorato la promozione diretta, superata dal Cecina nello sprint finale, ma grazie al secondo posto ha potuto essere ammessa al campionato di Serie C2 in questa stagione. Il tecnico scelto per l'occasione è Ugo Tomeazzi che guida la neopromossa truppa carpigiana ad una esaltante stagione, culminata con l'approdo in Serie C1. La festa per la matematica promozione, con quattro giornate di anticipo, scoppia il 14 maggio 1989, nonostante la sconfitta interna (1-2) con il Pergocrema. Il Carpi torna nel terzo livello del calcio nazionale, accompagnato dalla piazza, un trionfo del gioco e del popolo biancorosso. Quattro giornalisti Antonio Lamberti, Riccardo Castagnetti, Enrico Lodi e Massimo Gabbi ne fanno una monografia, che va a ruba in città, si intitola "Un sogno chiamato C1", ed è realtà.
Nella Coppa Italia di Serie C il Carpi ha disputato il girone B, vinto con 10 punti dalla Reggiana che accede ai sedicesimi della manifestazione, il Carpi con 6 punti si piazza al secondo posto, davanti a Centese e Sassuolo.