San Giovanni Incarico è un comune situato nella parte sud della Valle del Liri.
Il lago di San Giovanni Incarico, di natura artificiale, è stato formato a metà degli anni Quaranta, dalla costruzione di una diga per una centrale idroelettrica sul fiume Liri che attraversava l'intero paese.
Si ritiene che il paese sia stato fondato dalla distruzione di Fabrateria Nova da parte dei Longobardi durante metà del V secolo. Gli abitanti di Fabrateria Nova infatti, dopo l'invasione dei longobardi, si rifugiarono sulle pendici dell'attuale Colle Formale (un tempo chiamato Colle San Maurizio) che tuttora domina l'intero paese.
Sulla cima del Colle San Maurizio sorge il santuario della Madonna della Guardia, considerata dalla comunità cristiana di San Giovanni Incarico compatrona del paese, insieme a san Giovanni Battista che è il patrono.
All'inizio del X secolo, mentre il paese era sotto il dominio feudale di Atenolfo II di Gaeta, sul colle sorgeva una piccola chiesa dedicata a san Maurizio, ma questa venne chiusa al culto in seguito all'abbandono. Successivamente il paese, separatosi da Pontecorvo nel 1053, passò sotto la podestà di Riccardo dell'Aquila. Con le invasioni saracene, avvenute durante il secolo XI, sulla sommità del colle vi fu stabilita una vedetta per avvisare in tempo la popolazione di eventuali minacce imminenti. Fu allora che nella chiesa, sorta inizialmente in onore di san Maurizio, vi fu collocata una statua della Madonna, chiamata appunto Madonna della Guardia perché fungesse da guardiana dalle invasioni al piccolo paese.
A partire dal XVI secolo entrò a far parte dei possedimenti della casa Farnese per passare nel secolo XVIII nell'amministrazione degli Stati mediceo farnesiani.
Fino all'unità d'Italia rimase sotto la giurisdizione del Regno delle Due Sicilie, nella regione denominata "Terra di Lavoro". Sulla piazza principale del paese infatti, si può ammirare la fontana cosiddetta "borbonica", fatta erigere da Ferdinando IV di Borbone, come attesta l'iscrizione posta su di essa. Inoltre al confine con il comune di Falvaterra, sono ancora visibili i cippi confinanti che delimitivano il territorio dello Stato Pontificio da quello del Regno di Napoli.
Simboli
Nello stemma comunale sono rappresentati san Giovanni Battista e un agnello, posti su una campagna diminuita di rosso.
Il gonfalone è un drappo bianco con la bordatura di azzurro.
«Centro situato sulla linea Gustav, durante l'ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e continui e devastanti bombardamenti da parte alleata che causarono la morte di numerosissimi cittadini e la quasi totale distruzione dell'abitato. La popolazione, che con grande spirito di solidarietà aveva accolto gli sfollati dei paesi vicini, fu a sua volta costretta a trovare scampo in rifugi occasionali. San Giovanni Incarico (FR), 1943 - 1944» — 10 marzo 2004[4]
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[6]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
San Giovanni Incarico
117
0,35%
0,03%
243
0,23%
0,02%
109
232
122
252
Frosinone
33.605
7,38%
106.578
6,92%
34.015
107.546
35.081
111.529
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 117 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,35% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 243 addetti, lo 0,23% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due addetti (2,08).