Fabrateria nova venne fondata dai romani nel 125 a.C. sulla sponda destra del fiume Liri, poco dopo la confluenza con il fiume Sacco, all'indomani della distruzione della vicina Fregellae.
Giovenale celebrò le bellezze naturali del territorio nei suoi versi descrivendo il paese come luogo ideale per l'otium.
Durante le invasioni dei Longobardi, VI-VII secolo d.C., Fabrateria nova venne distrutta insieme ad Aquino ed Atina. La popolazione sopravvissuta si insediò sul vicino lembo dei Monti Ausoni per difendersi da ulteriori attacchi nemici e dette il nome di Falvaterra al nuovo insediamento.
Tracce storiche del paese in forma documentale esistono solo a partire dall'anno Mille, quando il borgo fu soggetto al potere della famiglia dei de Ceccano perché soggetta all'abate di Montecassino.
Nel 1100 Falvaterra passò sotto il dominio del vescovo-conte di Veroli che successivamente, intorno al 1200, la cedette alla famiglia Pagani. Nel 1301 Adenolfo Pagani la vendette a Pietro II Caetani, nipote di Papa Bonifacio VIII. Dal 1499 al 1503 Falvaterra, confiscata ai Caetani da papa Papa Alessandro VI, fu sotto la famiglia Borgia. Nel 1504 il conte di Fondi, Onorato III Caetani, volle recuperarne il dominio, che era passato a Prospero Colonna, ma dopo un lungo contenzioso il papa riconobbe i diritti della famiglia Colonna.
La famiglia Colonna ha governato per molto tempo Falvaterra, costituendo uno dei motivi della guerra del 1556 tra il Papa ed il Re di Spagna che intervenne in difesa dei Colonna. Nel novembre del 1556 le truppe spagnole al comando del Duca d'Alba invasero lo Stato Pontificio, assediando ed occupando vari castelli tra i quali anche quello di Falvaterra che, unico, aveva resistito per nove giorni all'assedio e solo a seguito della completa disfatta delle truppe papali si arrese spontaneamente.
Il dominio dei Colonna terminò nel 1870. Successivamente all'annessione all'Italia del Regno delle due Sicilie, Falvaterra fu interessata dal fenomeno del brigantaggio.
Durante la seconda guerra mondiale Falvaterra ospitò molti sfollati dei comuni limitrofi in cerca di riparo tanto dai bombardamenti alleati che dalle violenze degli occupanti tedeschi. Durante l'occupazione tedesca si verificarono casi di resistenza civile: nel gennaio 1944 un gruppo di contadini organizzò una spedizione per riprendersi del bestiame razziato dai tedeschi. La reazione fu durissima, con un rastrellamento a tappeto che coinvolse almeno duecento persone e la fucilazione di alcuni innocenti.
«Piccolo centro, occupato dall'esercito tedesco impegnato a bloccare l'avanzata alleata, subì rastrellamenti da parte delle truppe naziste e numerosi bombardamenti che provocarono vittime civili e danni all'abitato. La popolazione seppe reagire, con dignità e coraggio, agli orrori e alle violenze della guerra, affrontando, col ritorno alla pace, la difficile opera di rinascita morale e materiale del paese.» — Falvaterra (FR), 1943-1944
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore in stile neoclassico.
Cappella Amati (1727), in piazza Umberto I, parte della demolita chiesa di S. Rocco. Sull'altare è presente una riproduzione del dipinto su tela "Transito di san Giuseppe" (fine sec. XVIII), attribuito al maestro Antonio Cavallucci da Sermoneta; l'originale si trova presso la famiglia Amati.
Architetture civili
Castello, di cui si individuano le tracce in una torre prospiciente piazza S. Maria Maggiore.
Palazzetto Amati (sec. XVIII), in piazza S. Maria Maggiore.
Altro
Monumento ai Caduti (sec. XX), in piazza Piccirilli.
Fontana con gruppo in pietra calcarea La Solidarietà (1969), in piazza Umberto I, opera dello scultore Giuseppe (Peppino) Quinto. La fontana fu commissionata come dono alla cittadina dall'allora sindaco Mario Amati.
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[6]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Falvaterra
11
0,03%
0,002%
98
0,09%
0,01%
14
107
15
89
Frosinone
33.605
7,38%
106.578
6,92%
34.015
107.546
35.081
111.529
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 11 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,03 del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 98 addetti, lo 0,09% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco meno di nove addetti (8,91).