La Prima Divisione fu il massimo campionato regionale di calcio disputato in Veneto nella stagione 1951-1952.
Avendo deciso la FIGC col Lodo Barassi una radicale riforma dei campionati minori per la stagione successiva, questa edizione si differenziò dalle precedenti in quanto non mise in palio posti per il campionato interregionale, ma fu finalizzata a qualificare le società partecipanti: le migliori avrebbero avuto accesso al nuovo Campionato Regionale (detto di Promozione), mentre le altre squadre non ammesse sarebbero rimaste iscritte al declassato campionato di Prima Divisione.
Per quanto riguarda il Veneto fu garantito l'accesso al nuovo campionato regionale alle prime cinque di ogni raggruppamento, come anche ad alcune delle migliori seste a seconda del numero di retrocesse locali dalla Promozione della Lega Interregionale Nord.[1]
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Pari merito in caso di pari punti.
Note:
A.G.E.L. ha scontato 2 punti di penalizzazione in classifica per due rinunce.
Finali
Titolo onorifico
Le cinque vincitrici dei gironi si giocarono l'onorifico titolo regionale. Causa l'alluvione del Polesine del novembre 1951 che non permise al girone C di finire le proprie gare entro il 18 maggio 1952, alle finali parteciparono solo le vincenti degli altri gironi.[2]
Le cinque seste si giocarono le qualificazioni. L'esito delle qualificazioni dovette confrontarsi da regolamento con gli esiti del sovrastante campionato di Promozione, dal quale alla fine retrocessero sul campo 15 club venete, poi ridotte a 13 in seguito a due casi di fallimenti e fusioni, cosicché tutte le seste furono elette nel nuovo campionato. Numerosissimi casi di dissesto costrinsero tuttavia la Lega Regionale Veneta a deliberare numerosi ripescaggi, tra cui quelli del Petrarca e del Rovigo.
Regolamento
In questa stagione a parità di punteggio non era prevista alcuna discriminante: le squadre a pari punti erano classificate a pari merito. In caso di assegnazione di un titolo sportivo (promozione o retrocessione) era previsto uno spareggio in campo neutro.
Le squadre che non hanno portato a termine il campionato non vanno considerate come classificate ma tolte dalla classifica (e questo significa senza posizione in classifica) azzerando tutti i risultati conseguiti fino al momento dell'esclusione o della rinuncia.
Note
^Era stato stabilito che l'organico della nuova Promozione Veneta sarebbe stato composto da 48 società. Essendo affiliati alla Lega Interregionale Nord 23 club veneti in due distinti gironi, il numero di retrocesse dalla morente lega avrebbe potuto variare da un minimo di 13 ad un massimo di 19. Combinando un certo gioco delle probabilità con la facoltà riconosciuta a Barassi di aggiustare posteriormente l'organico di IV Serie, fu ritenuto ragionevole ridurre la forbice ad un massimo di 18 retrocesse. Fu così che furono garantiti 30 posti, cinque per ciascun girone, per i club di Prima Divisione 1951-1952 (nell'eventualità massima di 18 retrocesse dalla lega superiore), più altri cinque posti sottoposti a clausola condizionale per le seste classificate (nelle eventualità fino alla minima di 13 retrocesse).
^Veneto in campo, 1951-1952, Mincione-Fontanelli, p. 72.
Bibliografia
Annuario degli Enti Federali e delle Società 1951-52, F.I.G.C. Roma (1952) conservato presso:
Un Secolo Gialloverde - Vicende e memorie in cent'anni di Calcio Piazzolese Davide Dalan e Antonio Mion, Ed. PAPERGRAF.. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)