Il Nunc dimittis è un cantico contenuto nel secondo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Simeone chiede congedo a Dio perché ha potuto vedere il Cristo. Per questo è conosciuto anche come Cantico di Simeone.
Il suo nome deriva dalle prime parole della traduzione latinaNunc dimittis servum tuum, Domine.
In esso Simeone, un ebreo anziano al quale era stato profetizzato che non sarebbe morto finché non avesse visto il Messia, si profonde in una preghiera di ringraziamento suscitata in lui dal prendere in braccio il bambino Gesùpresentato al tempio da Maria e Giuseppe.
Nel Nunc Dimittis Simeone annuncia che il Messia è giunto, e che esso non è solo per la salvezza del popolo ebreo, ma ha una funzione universale.
Uso liturgico
Il cantico di Simeone viene recitato o cantato nella Liturgia delle ore della Chiesa cattolica tutti i giorni nella preghiera di compieta secondo il rito romano. Generalmente viene preceduto dall'antifonasalva nos:
Salva nos, Domine, vigilantes, custodi nos dormientes:
ut vigilemus cum Christo, et requiescamus in pace.[5]
Tradotto in italiano come:
Salvaci, Signore, quando vigiliamo, custodiscici quando dormiamo:
affinché vigiliamo con Cristo, e riposiamo in pace.
oppure
Nella veglia salvaci Signore, nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo, il corpo riposi nella pace.[4]
^Liturgia delle ore, vol. 3, Conferenza episcopale italiana, 2015, p. 1903.
^abLiturgia delle ore, vol. 3, Conferenza episcopale italiana, 2015, pp. 1176-1177.
^(LA) Breviarium Romanum, vol. 1, Ratisbona-New York-Cincinnati, 1888, p. 128.
^Nel film per la televisione “La Talpa” la musica dei titoli di coda è un arrangiamento di "Nunc dimittis" tratto proprio dalla versione inglese del 1662 del ‘’Book of Common Prayer’’: l’arrangiamento fu composto da Geoffrey Burgon per organo, tromba e voci bianche.