Nato da famiglia notabile, era il primogenito dei sei figli di Pasquale Fiore. Dopo gli studi al Seminario Diocesano di Troia fino alla quarta ginnasio, fu uno zio materno a convincere il padre a fargli studiare scultura. Venne inviato a una scuola professionale a Foggia, ma non fu per lui soddisfacente, così andò all'Accademia di belle arti di Napoli, ma nel 1902 cambiò ancora, iscrivendosi all'Accademia di belle arti di Roma. Durante l'ultimo anno di accademia venne richiamato a Troia dal vescovo Paolo Emilio Bergamaschi, a eseguire lavori di abbellimento nel salone del Palazzo Vescovile, dove si ammirano ancora oggi. Tornò a Roma per diplomarsi, poi fece ritorno a Troia. I suoi insegnanti però gli consigliarono di trasferirsi a Milano, città nella quale avrebbe trovato molte commissioni e acquirenti per le sue sculture.