Generalmente è la parentelabiologica a stabilire la paternità. In realtà le prove certe di paternità sono sempre state intrinsecamente problematiche, e quindi spesso sono state regole sociali a indicare chi debba essere considerato il padre (attribuendo questa responsabilità, ad esempio, al marito della madre; se il figlio proviene da una precedente relazione della madre, il marito si definisce patrigno[2]).
Questo metodo di determinazione sociale della paternità è stato adottato fin dall'antichità[3][4]. L'approccio sociale è stato in seguito superato dai recenti strumenti di ricerca scientifica, in particolare il test di paternità che rende per la prima volta certa l'identità del padre precedentemente stabilita per convenzione giuridica: matrimonio, riconoscimento, prova di paternità. Di conseguenza oggi essenzialmente si intende per padre biologico[5] un uomo che dà il suo contributo genetico nel generare un bambino (attraverso un rapporto sessuale o una fecondazione in vitro).
Un'eccezione del riconoscimento biologico della paternità sta nell'adozione, dove il genitore adottivo maschio è considerato il padre a tutti gli effetti (padre adottivo[6]).
Forme derivate
In forma vocativa, oppure colloquiale e affettuosa, in italiano si usa "papà" o "babbo"; la prima forma ormai diffusa in tutte le regioni, la seconda tradizionale di alcune regioni centrali (Umbria, Marche, Lazio settentrionale), settentrionali (Romagna), insulari (Sardegna) e particolarmente resistente in Toscana.[7][8][9]
Per estensione, i sacerdoti di molte confessioni sono a volte detti "padre", quali "padri spirituali" della comunità che assistono. L'appellativo Dio Padre è dato in alcune religioni al Dio supremo. Vengono chiamati "padre" anche i principali ideatori, promotori o attuatori di progetti, opere, scoperte scientifiche e riforme sociali o politiche. Pater Patriae (Padre della Patria) era un titolo onorifico conferito nell'antica Roma.
Ricorrenze
La festa del papà viene festeggiata nei paesi cattolici il 19 marzo[10][11], giorno dedicato nel calendario liturgico a San Giuseppe, padre putativo di Gesù.
Storia della paternità
Molti animali maschi non partecipano all'allevamento dei loro piccoli. Lo sviluppo degli uomini umani come creature coinvolte nell'educazione della loro prole ebbe luogo durante l'età della pietra[3][4].
Nella storia europea medievale e in gran parte della storia moderna, la cura dei bambini era prevalentemente di competenza delle madri, mentre in molte società i padri si occupano della famiglia nel suo insieme. Dagli anni '50, le scienziate sociali e le femministe hanno sempre più sfidato i ruoli di genere nei paesi occidentali, compreso quello del capofamiglia maschio. Le politiche prendono sempre più di mira la paternità come strumento per cambiare le relazioni di genere[12]. La ricerca di varie società suggerisce che dalla metà del XX secolo i padri sono diventati sempre più coinvolti nella cura dei propri figli[13][14][15][16].
Consiglio parentale di Josephus Laurentius Dyckmans, 1831–1888
Padre e figlio, Dhaka, Bangladesh
Amore paterno (1803) di Nanette Rosenzweig, Museo Nazionale di Varsavia
Il pittore Carl Larsson gioca con la sua ridente figlia Brita
L'imperatore Pedro II del Brasile con sua figlia Isabel, principessa imperiale, circa 1870. Ha agito come reggente dell'Impero del Brasile per tre volte durante le assenze del padre all'estero[20].
Coppia gay con bambino al Gay Pride di San Francisco nel 2008