Il navarco o navarca (in greco antico: ναύαρχος?, náuarchos, plurale náuarchoi da ναῦς naus, "nave", e ἀρχή arkhê, "comando"; in latinonavarcus), nelle polisgreche, era il capo della flotta militare; il termine fu poi ripreso in epoca romana, usandolo per definire coloro che comandavano più navi.
Ruolo e caratteristiche dell'incarico variavano a seconda delle leggi delle singole polis. Mentre a Sparta era una carica annuale e di ampi poteri, non solo per le operazioni in mare, ad Atene nell'età classica il ruolo del comando navale faceva parte del mandato dello strategos.
Nel periodo successivo, all'epoca dei regni ellenistici (a partire da III secolo a.C.), il termine perse il suo significato originale di incarico militare ufficiale, limitandosi a indicare genericamente il comandante di una nave.
Il termine fu poi utilizzato anche in epoca romana (il navarchus), come ci racconta Vegezio, il quale li definiva comandanti di più navi, che dovevano avere grande attenzione e capacità di comando dell'equipaggio delle imbarcazioni.[1] Vale la pena ricordare che il navarcus faceva parte del terzo gradino di comando di una flotta romana. Al primo posto vi era il praefectus classis, ovvero il comandante della flotta, dove il praefectus classis Misenensis[2] rappresentava il posto di comando più ambito, insieme al praefectus classis Ravennatis,[2] rispetto a quelli provinciali. Da Domiziano fu istituito il subpraefectus classis ovvero il viceprefetto. Ed infine troviamo il navarchus princeps, comandante di diversi squadroni (decine di navi), equivalente nella legione romana al primus pilus;[3][4] ed invine vi era il navarchus, comandante di un distaccamento della flotta-madre (o comunque di una nave[5]), formato normalmente da dieci navi,[6][7] aveva il compito di addestrare timonieri, rematori e soldati;[5]
Nella Marina greca il grado di Navarchos (greco: Ναύαρχος) è attualmente il più alto grado della gerarchia militare, corrispondente al grado di ammiraglio e viene assegnato al capo di stato maggiore delle forze armate greche se proveniente dai ranghi della Marina.
Il grado superiore al grado di Navarchos era quello di Archinávarchos (Αρχιναύαρχος) detto anche Stolarchis (Στολάρχης), titolo puramente onorifico, equivalente a grande ammiraglio o ammiraglio della flotta, non più esistente, la cui titolarità era riservata ai monarchi greci fino all'abolizione della monarchia nel 1974 corrispondente all'Archinávarchos (αρχιναύαρχος) della Grecia classica. Gli unici titolari del rango furono Giorgio II, Paolo e Costantino.
Nella gerarchia militare della marina greca i gradi degli ufficiali generali inferiori a Navarchos sono Antinavarchos (Αντιναύαρχος) e Yponavarchos (Υποναύαρχος) e corrispondenti a viceammiraglio e retroammiraglio delle marine di tradizione britannica. Il grado di Archiploiarchos (Αρχιπλοίαρχος), immediatamente inferiore ad Antinavarchos e immediatamente superiore a Ploiarchos (Πλοίαρχος) corrisponde al grado di commodoro delle marine di tradizione britanniche.
David Potter, The Roman Army and Navy, in The Cambridge Companion to the Roman Republic, Cambridge University Press, 2004, ISBN978-0-521-00390-2.
Reddé, Michael, Mare nostrum, Parigi 1986.
D.B. Saddington, Classes. The Evolution of the Roman Imperial Fleets, in A Companion to the Roman Army, Blackwell Publishing Ltd., 2007, ISBN978-1-4051-2153-8.
Chester G. Starr, The Roman Imperial Navy: 31 B.C.-A.D. 324 (2nd Edition), Cornell University Press, 1960.