Presenza costante fra le riviste politico-culturali del secondo dopoguerra, nata come "rassegna politica settimanale", Mondo Operaio si propone di intervenire prevalentemente sui problemi di politica estera che Nenni considerava "la politica per eccellenza".
Diventato organo del Partito Socialista Italiano e quindicinale nel 1953, per adottare nello stesso anno una periodicità mensile, Mondo Operaio si arricchisce di nuovi temi che troveranno una loro prima collocazione nel Congresso di Torino del 1955 dove viene elaborata la politica del dialogo con i cattolici.
Nel primo numero del 1956Francesco De Martino assume la condirezione (rimanendo Pietro Nenni direttore fino al 1958) e, con l'editoriale Prospettive della politica socialista, fissa i nuovi compiti della rivista.
Quando nel 1959 Panzieri abbandona Mondo Operaio e il Partito Socialista, la rivista assume sempre di più la fisionomia di testata partitica, fino alla rifondazione, nel 1973, da parte del nuovo direttore Federico Coen.
La rivista ospita dibattiti che innovano radicalmente la cultura politica italiana: nel 1975 Norberto Bobbio critica la dottrina marxista dello Stato; nel 1976 Massimo Luigi Salvadori critica la dottrina gramsciana dell'egemonia; nel 1977 Giuliano Amato apre la discussione sulla necessità di riforme istituzionali.
Nel 1985 a Coen subentra Luciano Pellicani. Con la direzione di Pellicani la rivista continua nel solco del rinnovamento e della modernizzazione della cultura politica della sinistra italiana, sulla scia di quanto, sotto un profilo squisitamente politico, stava facendo il Psi di Bettino Craxi.
Nel 1994 la rivista sospende le sue pubblicazioni, a causa dello scioglimento del PSI.
Dal 1998, diretta dall'ex ministro Claudio Martelli, viene pubblicata dallo SDI fino al 2000, con una nuova veste editoriale, formato libro e un'identità politicamente schierata, ma laica e liberale, con sguardi all'Europa.
Dopo Martelli, subentra alla direzione nuovamente Pellicani fino al 2008, con la redazione, tra gli altri, di Antonio Landolfi, Marco Leto, Luciano Cafagna, Alberto Benzoni, Antonio Ghirelli, Andrea Millefiorini; nel 2009 è la volta di Luigi Covatta, con una nuova serie rinnovata nei contenuti e nella grafica, con un comitato di redazione nel quale fanno parte molti di coloro che negli anni Settanta crearono un grande dibattito intorno a Mondoperaio: tra questi si ricordano Gennaro Acquaviva, Salvo Andò, Alberto Benzoni, Daniela Brancati, Simona Colarizi, Biagio De Giovanni, Antonio Ghirelli, Walter Pedullà, Giuseppe Tamburrano; la segretaria di redazione è Giulia Giuliani e il redattore capo Raffaele Tedesco.
Mondoperaio è stata la rivista ufficiale del Partito Socialista Italiano, ricostituito nel 2007 dall'unione tra lo SDI e altri movimenti politici d'ispirazione laica e liberalsocialista, nel 2019 la testata Mondoperaio viene acquisita, con l’omonima società editrice, dalla Fondazione Socialismo presieduta da Gennaro Acquaviva, ed il direttore Luigi Covatta viene affiancato dai condirettori Tommaso Nannicini e Cesare Pinelli.
^Storia, su mondoperaio.net. URL consultato il 9 maggio 2017.
^ Redazione Mondoperaio, La Rivista, su mondoperaio. URL consultato il 30 aprile 2020.
Bibliografia
Federico Coen e Paolo Borioni, Le Cassandre di Mondoperaio, una stagione creativa della cultura socialista, prefazione di Luciano Cafagna, Venezia, Marsilio, 1999.