Martin Eden è un film del 2019 diretto da Pietro Marcello, liberamente tratto dall'omonimo romanzo del 1909 scritto da Jack London.
È stato presentato in concorso alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove Luca Marinelli ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile.
Martin Eden è un marinaio di Napoli con una grande fame di vita e un coraggio incontestabile. Per aver salvato Arturo Orsini da un violento pestaggio, Martin viene accolto con riconoscenza dalla famiglia dell'alta borghesia del ragazzo e presentato alla sorella Elena. È amore a prima vista, e il desiderio di "essere degno" di Elena spinge Martin a istruirsi (anzi, per usare le sue parole di marinaio fermo alla licenza elementare, di "impararsi") facendo tutto da solo, leggendo voracemente e assorbendo, con la sua grande intelligenza naturale, ogni dettaglio di ogni disciplina affrontata. Emerge così il suo talento più profondo: quello per la scrittura. Ma la scrittura, almeno inizialmente, non paga, perché gli sforzi letterari di Martin vengono rifiutati dalle redazioni che respingono ogni suo saggio, racconto o poesia, troppo nuovi e diversi per i gusti standardizzati. E per Elena e la sua famiglia borghese la mancanza di una "posizione" è un problema, o meglio, una pecca imperdonabile.
Le riprese del film sono cominciate nel maggio del 2018 a Napoli, Santa Maria la Fossa e Torre Annunziata.[1][2]
Il film è stato presentato in anteprima il 2 settembre 2019 alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.[3][4]
È stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane da 01 Distribution a partire dal 4 settembre 2019,[5] mentre verrà distribuito in quelle francesi da Shellac Distribution a partire dal 16 ottobre dello stesso anno.[6]
La critica cinematografica italiana ha accolto il film in modi diversi. Lo hanno recensito positivamente, tra gli altri, Paolo Mereghetti su Corriere.it[7], Emiliano Morreale su la Repubblica[8], Francesco Boille su Internazionale[9], Manuela Caserta su L'Espresso[10]. Tra le stroncature quelle di Gianni Canova su FilmTv[11], Valerio Caprara su Il Mattino[12], Giulio Laroni sull'Avanti![13], Mariarosa Mancuso su Il Foglio[14]. Né positivo né negativo il parere di Marco Giusti su Dagospia[15].
Sight & Sound, prestigiosa rivista di cinema pubblicata dal British Film Institute, lo ha inserito nella sua classifica dei venti migliori film del 2019[16]. Anche i critici cinematografici del New York Times, Manohla Dargis e A.O. Scott, inseriscono il film nelle rispettive liste dei dieci migliori film del 2020[17].