Aureo coniato da Settimio Severo per celebrare la XIV Gemina Martia Victrix, la legione che lo proclamò Imperatore. Su uno dei lati si può osservare l'aquila, simbolo delle legioni romane.
La Legio XIV Gemina Martia Victrix era una legione romana arruolata da Augusto dopo il 41 a.C. Il cognomenGemina (in latino "gemella") suggerisce che la legione sia nata dall'unione di due legioni già esistenti. Una di esse potrebbe essere la XIV legione che combatté nella battaglia di Alesia. Il cognomen Martia Victrix ("vincitrice marziale") fu aggiunto da Nerone in seguito alla vittoria su Boadicea. Il simbolo della legione era il Capricorno, come la maggior parte delle legioni arruolate da Augusto.
La XIV Gemina Martia Victrix fu una delle legioni impiegate da Aulo Plauzio e da Claudio per l'invasione della Britannia nel 43, e prese parte alla guerra contro Boadicea, conclusasi vittoriosamente per i romani nel 60 o 61. Nel 68 fu dislocata nella Gallia Narbonensis.
Nel 193, dopo la morte di Pertinace, il comandante della XIV, Settimio Severo, fu acclamato imperatore dalle sue legioni pannoniche. La XIV Gemina combatté per il suo imperatore nella marcia verso Roma per attaccare l'usurpatore Didio Giuliano (193), contribuì alla sconfitta dell'usurpatore Pescennio Nigro (194), e probabilmente partecipò alla campagna partica che si concluse con il saccheggio della capitale dell'impero partico, Ctesifonte (198).
Nei tumulti susseguenti alla sconfitta di Valeriano, la XIV Gemina sostenne l'usurpatore Regaliano contro l'imperatore Gallieno (260), poi Gallieno contro Postumo dell'Impero delle Gallie (guadagnandosi il titolo di VI Pia VI Fidelis — "sei volte fedele, sei volte leale"), e, dopo la morte di Gallieno, l'imperatore gallico Vittorino (269-271).
Agli inizi del V secolo, la XIV Gemina si trovava ancora a Carnuntum. Si sciolse probabilmente in contemporanea alla caduta del confine sul Danubio intorno agli anni 30 del V secolo. La Notitia Dignitatum menziona una unità Quartodecimanicomitatensis sotto il comando del Magister militum per Thracias; è possibile che questa unità fosse la XIV Gemina.
Note
^abAE1889, 84; CIL XIII, 1121 (4, p 10) e CIL XIII, 1123 (4, p 10).
^abL.Keppie, The making of the roman army, pp.155 e nota 18 p.240.
^abJ.R.Gonzales, Historia de las legiones romanas, Madrid 2003, p.348.
^abcdeJ.R.Gonzales, Historia de las legiones romanas, Madrid 2003, p.353.