Nel corso dei suoi 22 anni di carriera nella Major League Baseball, Killebrew giocò sempre con i Minnesota Twins, tranne un'ultima stagione in forza ai Kansas City Royals. Fu un battitore di potenza prolifico che al momento del ritiro era secondo solo a Babe Ruth nella American League (AL) per fuoricampo in carriera e primo tra i battitori destri (un primato successivamente superato da Alex Rodriguez).[1]
Killebrew poteva contare su una solida struttura fisica che dava grande potenza alle sue battute. Negli anni sessanta dominò la AL, colpendo 40 fuoricampo in otto occasioni. Nel 1965 disputò le World Series coi Twins, perdendo con i Los Angeles Dodgers. La sua migliore annata fu nel 1969, quando batté 49 home run, fece registrare 140 punti battuti a casa (RBI) e fu premiato come MVP dell'American League. Killebrew guidò per sei volte la lega in home run e tre volte in RBI, venendo convocato per 13 All-Star Game.
Killebrew era noto, oltre che per la frequenza dei suoi fuoricampo, anche per la loro distanza. Batté i più lunghi home run mai misurati al Metropolitan Stadium di Minneapolis, (160 m), e al Memorial Stadium di Baltimora, 144 m, e fu il primo di soli quattro battitori a colpire il tetto del lato sinistro del Tiger Stadium di Detroit. Malgrado i suoi soprannomi e il suo stile di gioco basato sulla potenza, Killebrew era considerato dai suoi colleghi di temperamento tranquillo e gentile. Quando gli fu chiesto una volta quali fossero i suoi hobby, Killebrew rispose: "Credo solamente lavare i piatti."[2]