Fortezza di Peschiera

Fortezza di Peschiera
Planimetria della fortezza di Peschiera nel 1856
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneVeneto
CittàPeschiera del Garda
IndirizzoVia 30 maggio
Coordinate45°26′27.24″N 10°41′38.76″E
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Fortezza di Peschiera
Informazioni generali
Tipofortezza
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 Bene protetto dall'UNESCO
Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale
 Patrimonio dell'umanità
Tipoculturale
Criterio(iii)(vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2017
Scheda UNESCO(EN) Venetian Works of Defence between 15th and 17th centuries: Stato da Terra-western Stato da Mar
(FR) Scheda

La fortezza di Peschiera è un'imponente opera difensiva che per secoli ha protetto il centro abitato di Peschiera del Garda.

Dal 9 luglio 2017 la fortezza di Peschiera è entrata a far parte dei patrimoni dell'umanità UNESCO, nel sito seriale transnazionale "Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale".

Storia

Origini

Arilica, nome della cittadina durante il dominio romano, dovette sicuramente già essere fortificata, come sembrano dimostrare le fondazioni di due torrioni romani presso il ponte sul Mincio; d'altronde Arilica era base della flotta militare lacustre romana, e un centro così strategico doveva forzatamente essere protetto da possibili incursioni esterne. Agli inizi del XIII secolo venne nuovamente fortificata e quindi rafforzata durante il secolo successivo per opera degli Scaligeri e in special modo di Mastino II della Scala, a cui si deve la costruzione della Rocca e il completamento della cinta muraria: il borgo si trovò così protetto su cinque lati da mura turrite e dalla Rocca posta nell'angolo meridionale, oltre che dal fiume Mincio che circondava, come oggi, l'abitato.[1]

Gli interventi della Serenissima

Nel Quattrocento la piazzaforte di Peschiera passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia, la quale decise di rinnovare le fortificazioni secondo i criteri adottati in quell'epoca: la cinta venne quindi terrapienata e bastionata su progetto redatto da Guidobaldo della Rovere, i cui lavori furono affidati a Michele Sanmicheli. Questa nuova cinta fortificata alla moderna seguiva l'andamento di quella medievale, quindi con cinque lati ma con cinque angoli protetti da bastioni (chiamati Guerini, San Marco, Contarana, Feltrin e Tognon). Lungo la cinta vennero inoltre aperte due porte, porta Verona e porta Brescia, poste quindi in direzione delle strade che conducevano alle due importanti città. Intorno alla metà del Cinquecento la Rocca Scaligera venne modificata e terrapienata per trasformarla in cavaliere, adatto all'utilizzo di moderne artiglierie. Le opere difensive di Peschiera subirono però numerosi guasti, tanto che ad inizio Seicento si procedette ad importanti restauri e all'aggiunta di rivellini di fronte alle porte di accesso al borgo.[1]

La trasformazione in piazzaforte

Nel 1797, a seguito del trattato di Campoformio e dopo quattro secoli di governo veneto, la fortezza passò sotto il dominio dell'Impero austriaco: considerato il momento storico, l'Austria fece notevoli investimenti per rafforzare in breve tempo le difese e aggiungere importanti opere militari esterne lungo la strada che portava a Brescia, nonostante ciò la fortezza finì sotto il controllo di Napoleone a seguito della Campagna d'Italia. A loro volta i francesi perfezionarono le opere verso oriente, e quindi verso il nemico austriaco, realizzando i forti di Mandella Vecchia e di Salvi Vecchia: la città rimase sotto controllo francese solo per un breve periodo, tornando quindi sotto il dominio austriaco al crollo dell'Impero francese. Gli austriaci costruirono altri due fortificazioni militari presso le precedenti, e per questo chiamate Mandella Nuova e Salvi Nuova; dopo questi lavori Peschiera passò a costituire un robusto caposaldo del Quadrilatero, insieme a Legnago, Mantova e Verona. Altri importanti lavori vennero ideati a seguito della prima guerra di indipendenza, che aveva visto la fortezza assediata a catturata dai piemontesi: per evitare che potesse succedere nuovamente di perdere una delle principali fortezze austriache in pianura padana, gli Austriaci procedettero alla costruzione di altri forti intorno alle antiche difese, andando a realizzare una vera e propria piazzaforte costituita da una costellazione di forti militari che gravitavano attorno alla Fortezza di Peschiera vera e propria: vennero in breve tempo realizzati i forti Cappuccini, Papa, Laghetto, Saladini, Baccotto, Ardietti, Cavalcaselle, Polveriera e Fenilazzo. Passato infine in mano italiana a seguito della terza guerra d'indipendenza, la piazzaforte perse di importanza strategica.[1]

Edifici militari

Porta Verona

All'interno della fortezza sono stati realizzati nel corso degli anni numerosi edifici a funzione militare, racchiusi da possenti cinte murarie in laterizio e difese da cinque baluardi, oggi denominati, partendo da quello settentrionale e in senso orario, bastione Querini, bastione San Marco, bastione Cantarane, bastione Feltrin e bastione Tognon, tutti realizzati tra il 1551 ed il 1553.[2] Gli edifici situati sull'isola settentrionale sono:

  • Porta Verona e il suo ponte
  • Stabilimento d'artiglieria di Porta Verona
  • Caserma di Fanteria Francesco I
  • Palazzo del Comando di Piazzaforte
  • Padiglione Grandi Ufficiali
  • Palleria Austriaca
Ponte dei Voltoni

Ad unire a partire dal 1556 l'isola settentrionale e quella meridionale, divise dal Canale di Mezzo, ci pensa una porzione di cortina muraria provvista di voltoni sull'acqua, chiamato proprio Ponte dei Voltoni.[2] Infine, quindi, gli edifici situati sull'isola meridionale:

  • Complesso della Rocca Scaligera
  • Ospedale militare d'Armata
  • Polveriera Austriaca
  • Ex Caserma di Cavalleria, oggi Palazzo del Municipio
  • Palazzo del Provveditore Veneto

Note

  1. ^ a b c Enciclopedia Treccani, voce Peschiera, su treccani.it. URL consultato il 4/8/2016.
  2. ^ a b Comune di Peschiera del Garda, sezione Città murata, su comune.peschieradelgarda.vr.it. URL consultato il 4/8/2016 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2016).

Bibliografia

  • Vittorio Lino Bozzetto, Peschiera: storia della città fortificata, Peschiera del Garda, Franke, 1997.
  • Giuseppe Gerola, Documenti sulle mura di Peschiera, Verona, La Tipografica Veronese, 1927.
  • Donato Taccardi, Amministrazione e società in un territorio della terraferma veneta: Peschiera tra '500 e '600, Peschiera del Garda, Centro di Documentazione Storica della Fortezza di Peschiera e del suo territorio, 1988.

Voci correlate

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