Ferdinando Alfonso, detto il Santo (Fernando o Fernán in spagnolo[2]; Zamora, 5 agosto1201[3] – Siviglia, 30 maggio1252), noto come il "re delle tre religioni" per l'armonia che era riuscito a creare tra cristiani, ebrei e musulmani, fu re di Castiglia (1217 - 1252) e di León (1230 - 1252).
A Peleas de Arriba, una cittadina tra Zamora e Salamanca, c'era un ostello fondato da un religioso di nome Martin Zamorano Cid, per aiutare i viandanti e pellegrini sulla Via de la Plata. Ferdinando nacque in quel luogo, mentre i genitori erano accampati nella boscaglia quando si stava creando un percorso da Salamanca a Zamora.
Nel 1204 il papa Innocenzo III annullò il matrimonio dei suoi genitori, a causa del loro grado di parentela. Esauriti tutti i ricorsi contro il papa, sua madre ritornò alla corte di suo padre, con tutti i suoi figli, tranne Ferdinando, che restò alla corte del padre a León.
Dopo la prematura morte del re Alfonso VIII di Castiglia nel 1216, salì al trono suo figlio Enrico, ma a causa della sua minore età, Berenguela presiedette la reggenza[3]. Tuttavia, Alvaro Núñez de Lara usurpò il potere reale e conquistò diversi castelli. Berenguela cercò sostegno in Gonzalo Rodríguez Girón, signore di Frechilla e maggiordomo maggiore del Re, e si rifugiò nel suo castello ad Antillo Campos. Tuttavia, questo posto venne assediato da Lara e perciò Berenguela chiese l'aiuto di suo figlio che le mandò un esercito di 1500 uomini, facendola fuggire da Lara[3].
Re di Castiglia
Sempre nel 1214, in ottobre, il fratello di Berenguela Enrico I, di circa dieci anni, salì sul trono di Castiglia e la reggenza fu affidata alla sorella che dovette affrontare un periodo di scontri con Alvaro Nuñez de Lara, della potente famiglia dei Lara.
Alla morte di Enrico, nel 1217, la successione toccò a Berenguela, che rinunciò quasi immediatamente al trono in favore del proprio figlio Ferdinando, che dal León si trasferì in Castiglia divenendo così il nuovo re di Castiglia come Ferdinando III[5].
Suo padre Alfonso IX ambiva alla corona di Castiglia, perché nipote di Alfonso VII di Castiglia e anche per il suo diritto di marito nei riguardi di Berenguela. Appoggiato dalla famiglia Lara e dagli altri nobili castigliani che avevano governato per conto di Enrico I di Castiglia, dichiarò guerra al figlio, Ferdinando, non riconoscendolo re di Castiglia.
Non essendo riuscito a conquistare la Castiglia Alfonso IX, nel 1218, fu costretto a patteggiare una tregua con l'ex moglie Berenguela, dove Alfonso si impegnò a non portare più guerra alla Castiglia e nel contempo però diseredò il figlio Ferdinando della corona del León.
Nel 1220 Ferdinando ottenne dal papa Onorio III il permesso di pagare i maestri della Scuola di Palencia, la più antica della penisola iberica (che ebbe però breve durata, dal 1175 al 1250), con un quarto dei proventi destinati alla manutenzione dei fabbricati di proprietà ecclesiastica.
Ferdinando si dedicò allora alla Reconquista, combinando abilmente le azioni diplomatiche con interventi bellici che sfruttavano le discordie esistenti tra i diversi pretendenti al trono almohade. Nel 1225 attaccò la regione di Cordova, dove occupò alcune città tra cui Andújar, poi, tra il 1227 e il 1228, si alleò con il califfo almohade, Abū al-ʿAlāʾ Idrīs al-Maʾmūn, e quando quest'ultimo venne detronizzato da una insurrezione mandò in Maghreb un esercito in suo soccorso e, nel 1229, al-Maʾmūn riebbe il trono. In cambio Ferdinando ottenne un insediamento in Maghreb.
Suo padre, il re di León, Alfonso IX, morì nel 1230 e lasciò il regno alle figlie di primo letto, Sancha e Dolce, che salirono al trono insieme, con l'appoggio della nobiltà, mentre il clero e l'aristocrazia erano contrari, avrebbero preferito che il regno di León fosse riunificato alla Castiglia di Ferdinando III.
L'accordo fu raggiunto dalle due ex mogli di Alfonso IX, Berenguela e Teresa del Portogallo, che a nome dei rispettivi figli, firmarono il Tratado de las Tercerías, dove dietro un cospicuo indennizzo la due regine abdicarono a favore del fratellastro, che, finalmente e definitivamente poté riunire sotto un'unica corona i regni di León e di Castiglia[5].
Nel 1235 rimase vedovo e il 20 novembre 1237 sposò, a Burgos, l'erede delle contee di Aumale e di PonthieuGiovanna di Dammartin (1220-16 marzo 1279), figlia di Simone de Dammartin, conte d'Aumâle e di Maria, contessa di Ponthieu[5].
Nel 1236 conquistò la città di Cordova[5]; nel 1241 il re di Murcia, Muhammad ibn Ali chiese aiuto a Ferdinando, offrendo in cambio il vassallaggio del suo regno; Ferdinando accettò e la Murcia, da Alicante ad Alhama fu soggetta al regno di Castiglia[5].
Nel 1245 il sultano di GranadaMuhammad ibn Nasr chiese un aiuto militare a Ferdinando, ed in cambio gli cedette la città di Jaén (1246)[5] e gli promise un contingente di soldati musulmani per la conquista cristiana dell'Andalusia. Sempre nel 1246 per commemorare le sue conquiste fondò l'Ordine della Concordia investendo 154 cavalieri tra i più nobili di Spagna. Nel 1247 occupò Carmona e, mentre la flotta cristiana al comando dell'ammiraglio castigliano Raimondo Bonifaz distruggeva la flotta musulmana che difendeva il Guadalquivir, poté assediare Siviglia che, dopo circa quindici mesi di resistenza, cadde il 22 dicembre 1248[5].
Dopo Siviglia caddero Medina-Sidonia, Arcos, Cadice, Sanlucar e tutte le altre città a sud della capitale. Riconquistato tutto il territorio dell'Andalusia, eccetto il Sultanato di Granada e un territorio del sud ovest nei pressi di Huelva, Ferdinando progettò una spedizione in Nordafrica, per eliminare qualsiasi possibilità di reazione da parte dei musulmani[5].
Mentre stava preparando la programmata spedizione, e trattava per avere l'appoggio del re d'InghilterraEnrico III[5], però Ferdinando morì a Siviglia il 30 maggio del 1252[5], e con lui terminò il periodo delle grandi conquiste dei territori musulmani. Gli succedette il figlio Alfonso X di Castiglia, detto il Saggio. Fu inumato a Siviglia nella Cattedrale.
Diede impulso alle Scuole di Estudio General del Reino de León che suo padre Alfonso IX, tra il 1218 e il 1220, aveva fondato a Salamanca, e che poi suo figlio Alfonso il Saggio avrebbe chiamato Universidad.
Ordinò la pubblicazione di un codice (Sentenario) che non aveva forza di legge ma che preparò la strada alle grandi riforme di suo figlio, Alfonso il Saggio.
Il papa Clemente X, nel 1671, canonizzò Ferdinando III, noto come il "re delle tre religioni", primo re spagnolo elevato alla gloria degli altari.
È anche patrono di un paese italiano in provincia di Barletta-Andria-Trani chiamato appunto San Ferdinando di Puglia, la cui effigie è dipinta nell'abside dell'altare maggiore della Chiesa Madre. La festa liturgica si festeggia il 30 maggio.
In Calabria è patrono di San Ferdinando (RC), cittadina fondata dopo la bonifica del diciottesimo secolo voluta dai regnanti Borbone. Una statua lignea è presente nell'altare maggiore della Chiesa principale.
Conquista di Siviglia da parte di Ferdinando III di Francisco Pacheco (XVII secolo)
Statua equestre nella Plaza Nueva di Siviglia (XIX secolo)
Ferdinando III di Castiglia e León, miniatura del XIII secolo presa da l'Índice de los privilegios reales, archivi della cattedrale di Santiago di Compostela. Si notino le armi del León e della Castiglia ai lati del monarca.
Cappella nella cattedrale di Siviglia
Urna d'argento contenente i resti mortali di San Fernando. Cappella Reale della Cattedrale di Siviglia
Altare e urna d'argento contenente il corpo incorrotto di Fernando III il Santo, opera di Juan Laureano de Pina (1701-1719), Cappella Reale della Cattedrale di Siviglia
^Alfonso IX aveva lasciato il regno alle due figlie Sancha e Dolce, che però, con il Tratado de las Tercerías (11 dicembre 1230), rinunciarono ai propri diritti in favore del fratellastro Ferdinando.