L'esoterismo cristiano, denominato anche cristianesimo esoterico (con un significato talora diverso),[1] è un approccio al cristianesimo caratterizzato da un nucleo di tradizioni segrete da cui esso ritiene che si sia originato, e che richiedono una preparazione di tipo iniziatico per essere comprese.[2] In tal senso col termine «esoterico», ripreso nel XVII secolo dal greco ἐσωτερικός (esôterikos, «interno»), ci si riferisce più che altro a una conoscenza di natura misterica, propria cioè di quei riti anticamente accessibili a pochi.[3]
L'esistenza di una componente esoterica del cristianesimo, contrapposta alla sua dimensione esteriore o exoterica, emergerebbe dal fatto che il Cristo stesso parlasse al grande pubblico in parabole,[6] mentre ai suoi discepoli più stretti, i dodici apostoli, in quanto interiormente preparati, ne spiegasse il significato più profondo con parole esplicite.[7]
In senso lato il cristianesimo esoterico comprende quelle correnti spirituali che considerano il cristianesimo una religione misterica, connotata da dottrine e pratiche esoteriche.[2] D'altra parte, la presenza di un esoterismo cristiano viene rigettata sia dal cattolicesimo, che la considera prossima all'eresia, sia dai protestanti, che a loro volta attribuiscono alla Chiesa la contaminazione dell'autentico kerygma cristiano con elementi esoterici.[10]
Denominazione
Secondo René Guénon, il termine esoterismo cristiano sarebbe da preferire a cristianesimo esoterico, poiché col primo si fa riferimento ad una tradizione autentica e primordiale che assunto le vesti del cristianesimo, mentre col secondo si attribuirebbe una componente esoterica al cristianesimo come qualcosa di accessorio.[1]
«L'esistenza dell'esoterismo cristiano nel Medioevo è cosa assolutamente certa; le prove di ogni genere abbondano e le negazioni dovute all'incomprensione moderna, che provengano da sostenitori o da avversari del Cristianesimo, non possono far nulla contro questo fatto; abbiamo avuto occasione di parlare abbastanza spesso di questa questione. [...]
Innanzi tutto, si noti bene che noi diciamo «esoterismo cristiano» e non «cristianesimo esoterico», infatti non si tratta per niente di una speciale forma di Cristianesimo, ma dell'aspetto «interno» della tradizione cristiana; ed è facile comprendere che parliamo di molto più che di una semplice sfumatura.
Inoltre, allorché in una forma tradizionale si pone il caso di distinguere, come qui, due diversi aspetti, l'uno exoterico e l'altro esoterico, dev'essere ben chiaro che essi non si riferiscono allo stesso dominio, sicché non è possibile che fra di essi si instauri conflitto o opposizione di alcun genere. [...] Ne consegue, in modo evidente, che questo esoterismo non può, in nessun caso, essere rappresentato da «Chiese» o da «sette» di alcun genere, le quali, per definizione stessa, sono sempre qualcosa di religioso, quindi di exoterico.»
(René Guénon, L'Esoterismo Cristiano, trad. it. di Calogero Cammarata[11])
Accezioni esoteriche del cristianesimo
Tra le varie accezioni esoteriche del cristianesimo, quelle prevalenti nei primi secoli sarebbero derivate soprattutto dall'esoterismogiudaico più che dai misteri greci.[14] Lo stesso Gesù, in base alle ipotesi derivanti dal ritrovamento dei rotoli di Qumran, avrebbe frequentato la comunità ebraica degli Esseni, alquanto chiusa e riservata.[15] Nella letteratura apocalittica,[16] e in alcuni testi apocrifi (cioè «nascosti») del Nuovo Testamento, condivisi dalle antiche correnti spirituali del cristianesimo,[17] si accenna ai concetti iniziatici delle scuole misteriche come la visione del Sole nell'oscurità della mezzanotte durante la discesa agli inferi.[18]
Tra i quattro vangeli canonici è invece quello di Giovanni ritenuto dai vari movimenti esoterici il più spirituale ed arcano, insieme all'Apocalisse. La figura di Giovanni Evangelista, spesso sovrapposta a quella di Giovanni il Battista per le affinità simboliche tra i due santi,[19] ha così assunto spesso la valenza di capostipite e fulcro peculiare dell'esoterismo cristiano.[19][20]
Altra figura di riferimento è quella femminile di Maria Maddalena, talora assimilata alla divina Sofia.[21]
In ogni caso, già in Paolo di Tarso, e così nei primi cristiani, si ha un'appropriazione dei termini misterici usati in origine nelle cerimonie elleniche, riferendoli al loro nuovo culto:[22] «ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio».[23] Discussa è la presenza nei primordi di una disciplina arcani, ossia di una tradizione orale che vietasse di divulgare eplicitamente agli estranei o in forma scritta dogmi e contenuti segreti della religione cristiana, sulla scorta dell'ammonimento evangelico:[24]
«Non date ciò che è santo ai cani,[25] e non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino e, rivoltandosi, vi sbranino.»
Un indizio della presenza di insegnamenti nascosti o riservati, a loro volta suddivisi da Besant in «misteri minori» e «maggiori»,[28] può essere rintracciato ad esempio in Origene, che in Contra Celsum scrive:[28]
«[...] che vi siano certe dottrine [nella nostra fede cristiana], non rese note alla moltitudine, che vengono (rivelate) dopo che sono state insegnate quelle exoteriche, non è una peculiarità del solo cristianesimo, ma anche dei sistemi filosofici, in cui certe verità sono exoteriche e altre esoteriche. Alcuni degli ascoltatori di Pitagora erano contenti del suo ipse dixit; mentre ad altri venivano insegnate in segreto quelle dottrine che non erano ritenute idonee ad essere comunicate ad orecchie profane, non sufficientemente preparate.»
Tra le correnti esoteriche del cristianesimo primitivo, la più rilevante è considerata quella in seno allo gnosticismo, complesso di movimenti escatologici per i quali la salvezza si fonda essenzialmente sulla «gnosi», termine specifico che significa conoscenza, da intendere non in senso scientifico né dogmatico, bensì in quanto acquisita per propri meriti come dono illuminante della grazia divina.[31]
Basato su un radicale dualismo tra luce e tenebre, e sebbene connotato da un sincretismo e una scarsa coerenza,[32] lo gnosticismo cristiano considerava Dio assolutamente trascendente, risiedente nel Pleroma da cui attraverso gli Eoni giunge a emanare il mondo, che risulta governato da potenze inferiori e tiranniche, gli Arconti, i quali impediscono all'uomo la conoscenza della propria origine divina, accessibile solo agli iniziati.[31]
Tacciate di eresia, le sette gnostiche furono combattute dal cristianesimo istituzionalizzato, fino a scomparire; il loro attaccamento alle tradizioni esoteriche avrebbe forse causato il ripudio di quest'ultime da parte degli intellettuali ortodossi come Ireneo.[33]
«Una grave calamità accadde al cristianesimo. Il tradimento dei Misteri per opera dei falsi Gnostici – poiché gli Gnostici, cioè quelli che sanno, erano gli iniziati del Cristianesimo primitivo – fu causa che la Gnosi venisse rigettata ed alienò la Chiesa dalle supreme verità della Cabala che contiene tutti i segreti della teologia trascendentale.»
Secondo Guénon, la rinuncia al proprio carattere esoterico originario sarebbe dovuto al fatto che il Cristianesimo nella sua diffusione si vedesse costretto a fare da surrogato alle antiche tradizioni misteriche greco-latine che stavano degenerando a «superstizioni», adattandosi perciò al dominio puramente religioso ed exoterico al fine di «raddrizzarlo»; tale mutamento sarebbe stato benefico e «provvidenziale» per l'umanità, che altrimenti sarebbe potuta piombare in uno stato di totale perdita della tradizione spirituale simile a quello contemporaneo.[38]
Da una diversa prospettiva, anche l'esoterista Rudolf Steiner afferma che il cristianesimo scelse di fare tabula rasa degli antichi misteri e di tutto ciò che l'aveva preceduto a seguito delle mutate condizioni dell'animo umano, il quale stava perdendo le sue ataviche capacità chiaroveggenti e non poteva più rapportarsi alla dimensione spirituale attraverso le modalità dei riti eleusini e dionisiaci, oppure di Mitra.[40] Il Dio che un tempo poteva essere sperimentato in maniera sovrasensibile nel cosmouniversale era divenuto nascosto, interiorizzandosi nell'Io umano e manifestandosi in un evento storico particolare, comprensibile d'ora in avanti solo come fatto mistico; tale fu la percezione del mistero del Golgota da parte di San Paolo sulla via di Damasco.[41]
Le concezioni gnostiche sarebbero sopravvissute in forma sotterranea oltre l'anno Mille, fino a riemergere nelle eresie medievali del Duecento come quella dei Catari, in cui si ripresenta il forte dualismo tra spirito e materia, tipico del manicheismo.[35]
Nel Medioevo, tuttavia, non si sarebbe ancora giunti ad una netta frattura tra la religiosità pubblica (o exoterica), e le componenti più esoteriche del cristianesimo, che secondo Guénon andrebbero poste all'origine dell'autentica ortodossia cristiana, e non designate come una sua deviazione eterodossa, nella quale invece consistettero propriamente le eresie dell'epoca.[43]
Ai Templari risulta associata la figura emblematica di Bernardo di Chiaravalle, nel quale si ritrova la compresenza di una fede vissuta sia come misticismocontemplativo che come attivismo politico;[53] e la confraternita segreta dei Fedeli d'Amore di cui avrebbe fatto parte Dante Alighieri, oltre a Guido Cavalcanti ed altri poeti, connotata da un «gergo» o linguaggio convenzionale, che dietro per esempio alla celebrazione delle loro «donne» non si riferiva a personaggi femminili storicamente esistenti, ma a un'entità trascendente ovvero la Madonna Sofia.[54]
Si attribuisce ai Templari anche l'introduzione nell'esoterismo cristiano del mito del Graal, legato a sua volta alla letteratura del ciclo arturiano, del Parsifal e forse ad antiche sagheceltiche pre-cristiane.[55] Nel Graal riemerge un dualismo di significati che è stato ricondotto, tra l'altro, all'iconografia della discesa del Cristo-Sole nel calice della Luna:[56] allusione alla ricerca di una conoscenzainiziatica che da un lato può essere elargita unicamente da Dio in forma di grazia, quale ostia sacra, ma dall'altro comporta una conquista riservata a coloro in grado di rendersi ricettivi, come la coppa lunare, dell'enorme potere magico in essa racchiuso, diventando degni di accoglierne il mistero.[57]
Dopo la distruzione dell'Ordine Templare ad opera di Filippo il Bello, tra i secoli XVI e XVII si sarebbe costituita una nuova confraternita esoterica in seno al cristianesimo, fondata da Cristiano Rosacroce dal quale essa prese il nome, e resa nota con la pubblicazione di tre anonimi opuscoli in Germania tra il 1614 e il 1616. Questo leggendario ordine segreto si sarebbe proposto di rinnovare l'approccio alla realtà spirituale dinnanzi alle sfide del nascente materialismo scientifico, in una maniera non più introspettiva e rivolta al passato, bensì attiva e orientata allo studio della natura esteriore, congiungendo chimicamente in matrimonio la forza del sentimento (lunare) con la luce del pensare (solare).[65]
Sin dal loro primo apparire, gli autori degli opuscoli rosacrociani intendevano contrapporsi in maniera speculare alla Compagnia dei Gesuiti, presentando se stessi come gli autentici seguaci di Gesù,[66] e ricevendone a loro volta diversi attacchi e calunnie,[67] contro i quali ne presero le difese alcuni esponenti della medicina paracelsiana come Fludd, Maier, Vaughan.[68] Tra le regole dei Rosacroce vi era infatti la cura dei malati, da intendere anche come ricomposizione della separazione tra umanità, natura e Dio creatasi col peccato originale, attraverso la somministrazione di un farmaco universale indicato con formule arcane (tra cui vitriol)[69] che alludono al potere risanante della conoscenza espressione dello Spirito Santo,[70] in accordo col motto rinvenuto nella tomba del fondatore:[71]
«Ex Deo nascimur, in Jesu morimur, per Spiritum Sanctum reviviscimus.[71]»
(IT)
«Nasciamo da Dio, moriamo in Gesù, veniamo resuscitati per mezzo dello Spirito Santo.»
Professando il cristianesimo come una religione cattolica, cioè «universale»,[72] intesa come sintesi di ogni altra, articolata in un percorso iniziatico di sette gradi,[65] i Rosacroce e quanti a loro si ispirarono fecero ampio uso di simboli alchemici, astrologici e cabalistici, dalla forte carica evocativa, che evitassero di considerare i fenomeni naturali da un punto di vista riduttivo e meramente esteriore, bensì come rimandi allo spirito vivente dietro la materia,[73] ricercando una corrispondenza analogica (o ermetica) tra le forme del macrocosmo esteriore a cui rivolgevano la loro attività, e l'intimità microcosmica umana.[74][75]
Con la nascita dei movimenti teosofici e antroposofici,[62] ci si propose di recuperare le origini esoteriche del cristianesimo, andate perdute nel corso dei secoli, rielaborandole in una nuova forma adatta alla mentalità dell'uomo odierno, evolutasi rispetto alle epoche passate.
Steiner, riallacciandosi alla tradizione rosacrociana ma apportandovi elementi innovativi come la nozione della reincarnazione, denomina spesso tale impulso esoterico come «scuola di Michele», ravvisando nell'arcangelo Michele, dall'indole assorta e solitaria,[80] la sorgente ispirativa dell'esoterismo cristiano e della sua stessa dottrina antroposofica.[81] Altri contributi steineriani in quest'ambito riguardano proprio i rapporti della gerarchia degli Angeli con i corpi celesti e con gli esseri umani,[80] mentre il Cristo è identificato come lo Spirito del Sole.[82]
^«Mistero» infatti indicava anticamente una cerimoniasacra di carattere segreto, passando poi a significare in italiano ciò che sfugge alle normali possibilità di conoscenza, ciò che è «enigmatico», «incomprensibile», o appunto «segreto». Dalla stessa etimologia di mistero deriva il termine «mistico» (cfr. Dizionario etimologico, su etimo.it.)
^Paolo Riberi, Il serpente e la croce: duemila anni di gnosi, dai vangeli apocrifi ai catari, 2021, cfr. la recensione di Giovanni Sessa su paginefilosofali.it.
^«Mosè indicò la sua missione innalzando dinanzi al suo popolo il simbolo dell'elevazione di coloro che potevano guardare entro i mondi spirituali: egli innalzò il serpente. Ogni figliolo dell'uomo, per virtù della forza del Cristo, doveva diventare sulla Terra ciò che erano quei singoli uomini. È questo che il Cristo esprime nell'ulteriore corso del dialogo con Nicodemo, quando dice: "E come Mosè innalzò il serpente, così pure bisogna che sia innalzato il Figliuolo dell'uomo"» ( Gv 3,14-15, su laparola.net.), cit. da Rudolf Steiner, Il Vangelo di Giovanni, pag. 113, traduzione di Emmelina De Renzis, Lanciano, Carabba, 1930.
^Così ad esempio il Vangelo di Marco: «E non parlava loro senza parabole; ma quando furono soli, spiegò tutto ai suoi discepoli» ( Mc 4,34, su laparola.net.).
«E quando fu solo, quelli intorno a lui, insieme ai dodici, lo interrogarono sulle parabole. Ed egli disse loro: "Il mistero del regno di Dio a voi è stato confidato; ma per quelli di fuori tutto è presentato in parabole, affinché vedendo, vedano sì, ma non comprendano; udendo, odano sì, ma non intendano; affinché non si convertano, e non siano loro perdonati i peccati"» ( Mc 4,10-12, su laparola.net.).
^Anticamente la costellazione dell'Aquila, sebbene associata all'aria, sostituiva il segno d'acqua dello Scorpione.
^Nell'immagine, bozza di Rudolf Steiner ispirata al secondo sigillo dell'Apocalisse, tratta da Apocalyptic Seals (1907), dipinta da Clara Rettich con pastelli a olio su tela.
^Soprattutto all'interno del vangelo gnosticoPistis Sophia, Maria Maddalena simboleggia la Conoscenza (o «Gnosi»), e rappresenta dunque l'incarnazione umana della Sapienza o Sophia, e come tale, la Sposa e la controparte femminile di Cristo (cfr. Giorgio Maria Carbone, Maria Maddalena, Edizioni Studio Domenicano, 2005, pp. 89-92). Anche nel Vangelo apocrifo di Filippo, la Sophia viene identificata come la Maria Maddalena.
^Mario Piantelli, Mistica in "Dizionario delle religioni", Torino, Einaudi, pag. 490.
^«Οὕτως ἡμᾶς λογιζέσθω ἄνθρωπος ὡς ὑπηρέτας Χριστοῦ καὶ οἰκονόμους μυστηρίων Θεοῦ» (Paolo di Tarso, Prima lettera ai Corinzi, 4, 1).
^Il termine "cane" all'epoca «indicava anche coloro che "erano fuori" da un certo gruppo di persone che perseguivano un interesse comune», cit. da Mario Rizzi (a cura di), Cristianesimo esoterico (PDF), in Storia dell'esoterismo, p. 75.
^Nei primordi del cristianesimo, l'assegnazione al Cristo della simbologia propria di una divinità solare è attestata, tra l'altro, dal fatto che il giorno della sua nascita veniva a coincidere con la festa del Dies Natalis Sol Invictus.[8] Cfr. anche: Monica Casalini, La Croce Solare, su riflessioni.it, 2013.
^abDalla quarta di copertina di Alessandro Benati, Dall'esoterismo cataro alla Rosa+Croce, vol. III. «Le correnti gnostiche non si estinsero mai, nel vero senso della parola, ma funsero da substrato per successivi "innesti", a seconda del luogo e del tempo in cui riapparvero. Fu così per tutte quelle correnti che vengono etichettate dalla Chiesa come "eresie albigesi", peraltro fortemente differenti tra loro. Il Catarismo fu il movimento in cui riapparve, tra l'altro, la concezione dualistica tipica del manicheismo.»
^Cfr. Steiner, Da Gesù a Cristo, pp. 20-31, conferenza del 4 ottobre 1911, trad. it. di Emmelina de Renzis, da O.O. n. 131, Milano, Antroposofica, 2002.
^L'ordine templare avrebbe custodito conoscenze e rituali occulti, coperti però da un rigoroso segreto, cfr. I segreti dei Templari, su web.infinito.it.
^«Ogni oggetto materiale era considerato come la figurazione di qualcosa che gli corrispondeva su un piano più elevato e che diventava così il suo simbolo. Il simbolismo era universale, e il pensare era una continua scoperta di significati nascosti, una costante "ierofania"» (Jacques Le Goff, La civiltà dell'Occidente medievale [1964], trad. it. di A. Menitoni, Torino, Einaudi, 1981, pp. 354-55).
^«Tutta la vita di San Bernardo potrebbe sembrare destinata a dimostrare, con l'esempio eclatante, che per risolvere i problemi di ordine intellettuale, ed anche di ordine pratico, esistono dei mezzi del tutto diversi da quelli che, ormai da troppo tempo, si è abituati a considerare come i soli efficaci, senza dubbio perché questi sono i soli alla portata di una saggezza puramente umana, che non è neanche l'ombra della vera saggezza» (Guénon, pag. 39, op. cit.)
^Secondo Julius Evola, infatti, gli elementi propriamente "cristiani" del Graal potrebbero essere considerati accessori e secondari, in quanto esso sarebbe un simbolo nordico per l'iniziazione guerriera (conosciuta come via secca). È infatti significativo che tutti i custodi del Graal sono cavalieri o guerrieri (non sacerdoti) e che il luogo in cui generalmente si fa risiedere il Graal è un castello o una reggia (non un tempio o una chiesa), cfr. Julius Evola, Il mistero del Graal, Roma, Mediterranee, 1972, ISBN88-272-0502-0.
^Già sant'Agostino infatti aveva affermato che «quella che ora prende il nome di religione cristiana esisteva già in antico, e non fu assente neppure all'origine del genere umano, finché venne Cristo nella carne. Fu allora che la vera religione, che già esisteva, incominciò ad essere chiamata cristiana» (cit. da Agostino d'Ippona, Ritrattazioni, libro I, 13, 3).
^Uno dei loro motti era infatti Jesus mihi omnia («Gesù è tutto per me»), cfr. Riccardo Chissotti, Christian Rosenkreuz, in Dizionario esoterico, scheda n. 00468.
^«Prima di Cristo, gli uomini veneravano il loro dio in un determinato luogo, ed è per questo che ci sono diverse religioni. [...] Ma cos'era il cristianesimo? Il cristianesimo era qualcosa di completamente diverso: il divino non è legato a un luogo o a un uomo sulla Terra, ma all'energia del Sole, alla vitalità del Sole che Gesù Cristo ha accolto in sé. E il Sole è universalmente umano. Nessuno in Europa può infatti dire che il Sole che risplende allo zenit sia diverso da quello degli egiziani o dei cinesi o degli australiani. [...]
Era la religione comune a tutti gli uomini, anche se la gente non sempre l'ha capito. E ai discepoli è risultato abbastanza chiaro che quella fosse la religione del Sole, lo vediamo espresso nella loro capacità di parlare tutte le lingue», cit. da Rudolf Steiner, Ma cos'è questo cristianesimo?, su archiatiedizioni.it, terza conferenza, Dornach, 9 maggio 1923. URL consultato il 1º dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2017).
François Secret, I cabbalisti cristiani del Rinascimento, Roma, Arkeios, 2002, ISBN978-8886495615.
Rudolf Steiner, I Vangeli (PDF), traduzione di Emmelina De Renzis, parte prima: Il Vangelo di Giovanni, Lanciano, Carabba, 1930. Ospitato su media.liberaconoscenza.net.
Rudolf Steiner, Il cristianesimo esoterico e la guida spirituale dell'umanità, Editrice Antroposofica, 2010, ISBN978-8877874498.
Rudolf Steiner, Il cristianesimo come fatto mistico e i misteri antichi, Editrice Antroposofica, 2014, ISBN978-8877875112.