Figlia di Andrea IIil Gerosolimitano, re d'Ungheria, Galizia e Lodomiria, e della sua prima moglie Gertrude di Merania, nel 1211 venne promessa in sposa al primogenito del langravio di Turingia Ermanno I, per suggellare l'alleanza delle due dinastie nella lotta contro l'imperatore Ottone IV: venne inviata a Wartburg, presso la corte di Turingia, dove venne educata dalla futura suocera, Sofia di Baviera.
L'11 settembre del 1227 Ludovico IV morì ad Otranto, mentre aspettava per imbarcarsi con Federico II, suo cugino, alla volta della Terra santa, dove doveva partecipare alla sesta crociata.
La vedova, già molto attiva nelle opere di carità, si pose sotto la direzione spirituale del teologo Corrado di Marburgo: entrò nel Terz'Ordine francescano e si ritirò nell'ospedale che aveva fatto erigere nel 1228 a Marburgo, dove si dedicò alla cura dei malati fino alla morte, sopraggiunta alla giovane età di ventiquattro anni.
Molto ripreso dall’iconografia della santa è l'episodio che narra di un giorno in cui Elisabetta, portando ai poveri del pane dentro al suo grembiule, incontrò il marito. Quando le chiese cosa nascondesse nel grembiule, Elisabetta ne lasciò le cocche e scesero, invece dei pani, magnifiche rose fresche.[3]
Ottocentenario
Il 2007 fu proclamato Anno elisabettiano. Per tutto l'anno a Marburgo si svolsero una serie di eventi per commemorare la vita e le opere di Santa Elisabetta, culminati in un festival cittadino per celebrare gli 800 anni della sua nascita il 7 luglio 2007. Per l'occasione giunsero pellegrini da tutto il mondo, che si concluse, quella sera, con una messa speciale nella Chiesa di Santa Elisabetta.
A Eisenach debuttò un nuovo musical sulla vita della santa, Elisabeth - die Legende einer Heiligen (Elisabetta, leggenda di una santa), testo e musica di Dennis Martin e Peter Scholz, con Sabrina Weckerlin (Elisabetta), Armin Kahn (Ludovico) e Chris Murray (Corrado). Fu rappresentata per due anni a Eisenach e Marburgo[4].
Al compositore Caspar René Hirschfeld fu commissionato il balletto Die Heilige (La Santa), coreografie di Jutta Ebnother[5].
Il Terzo ordine regolare di San Francesco e l'Ordine francescano secolare, di cui Santa Elisabetta è patrona, giunsero alle celebrazioni a seguito di un biennio di studi a livello mondiale.
Le celebrazioni dell'ottocentenario iniziarono nel giorno della sua festa, 17 novembre 2007, e terminarono con il Capitolo generale dell'ordine a Budapest, nel 2008. I francescani di New York produssero un film sulla vita della santa, A Woman for Our Time: St. Elizabeth of Hungary 1207-2007, scritto e diretto da Lori Pieper[6]
Clémentine Denèle, Une sainte reine et franciscaine : les images de sainte Élisabeth de Hongrie au Trecento, en Italie (Roma : École française de Rome, 2013), MEFRM : Mélanges de l'École française de Rome : Moyen Âge : 125, 1, 2013.