Per gli Ebrei si tratta della Terra promessa, ossia la terra verso cui Dio ha guidato il suo popolo tramite il profeta Mosè; in essa si trovano le città sante di Gerusalemme e di Hebron.
Per i cristiani, che hanno in comune con gli ebrei l'Antico Testamento, è anche la terra in cui nacque, morì e risorse Gesù Cristo, incarnazione del Verbo; in essa si trovano le città legate alla vita di Gesù: Betlemme, Gerusalemme e Nazareth.
Tra i musulmani v'è la credenza che sia la terra in cui Maometto giunse al termine di un immaginario viaggio notturno (isrā' ) che mosse dalla Mecca e che lo fece ascendere poi al Cielo (mi‘rāg ), visitando il Paradiso dopo aver sorvolato l'Inferno (per cui si veda Isrāʾ e Miʿrāj). La Cupola della Roccia di Gerusalemme fu eretta in età omayyade sul luogo da cui sarebbe cominciata la mistica ascensione del profeta dell'Islam.
Significato per l'ebraismo
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Il rapporto d'Israele con la propria Terra Santa, Eretz Israel, non può essere disgiunto dal suo rapporto con Dio. Essa è stata promessa da Dio al suo popolo ebraico come luogo di dimora e di discendenza. La promessa ad Abramo è rinnovata ad Isacco e a Giacobbe (cfr. Alleanza (Bibbia) e patriarchi ebrei). La promessa trova compimento nell'esodo d'Israele dall'Egitto, guidato da Mosè, chiamato da Dio a liberare il suo popolo.
La Terrasanta è molto importante per la cristianità, principalmente perché è il luogo in cui nacque, predicò, fu messo al patibolo e risorse Gesù Cristo. Essa divenne perciò la più importante meta dei pellegrinaggi, prima di quello per Roma e per Santiago.[1]
I principali luoghi santi di questa terra per i cristiani sono:
Nazaret, luogo in cui Gesù trascorse la sua infanzia prima delle predicazioni; presenta molti luoghi sacri, come la basilica dell'Annunciazione
Durante le crociate, spesso i pellegrini cristiani cercarono altri luoghi sacri nel cosiddetto Oltremare (cioè i domini cristiani in Terra santa), specialmente all'inizio del XII secolo, subito prima della cattura di Gerusalemme. Essi sono:
Dal 1219, anno del viaggio di san Francesco d'Assisi, l'Ordine dei Frati Minori è presente in Terra Santa; oltre un secolo più tardi, nel 1342, papa Clemente VI riconobbe all'Ordine il diritto di rappresentare la Chiesa cattolica nei luoghi santi, già riconosciuto dai musulmani grazie alla donazione del francescano re di Napoli Roberto d'Angiò; la provincia francescana di Terra Santa è più diffusamente conosciuta come Custodia di Terra Santa.
Significato per l'Islam
Il termine "Terra Santa" è usato anche nel Corano, che ricorda la liberazione degli Ebrei dall'Egitto:
E quando Mosè disse al suo popolo: "O popolo mio! Ricordate, la grazia di Allah è su di voi da quando ha scelto tra voi i Profeti! E fece di voi dei re e vi diede quello che non aveva mai dato a nessun popolo al mondo. «O popol mio, entrate nella Terra Santa che Allah vi ha destinata e non volgete le spalle: vi ritrovereste perdenti" (sura al-Maida 20-21)
A volte, ma non nel Corano, è anche utilizzato per indicare la regione araba del Ḥijāz, la terra delle città sante della Mecca e di Medina.
Il termine "al-Quds", "la Santa", è il nome arabo di Gerusalemme. La "Santa Valle" (in araboالوادي المقدس?, al-wādī al-muqaddas) indica nel Corano la valle di Tuva dove Mosè ricevette l'ordine divino di presentarsi davanti a Faraone (nella Bibbia e nel Corano è nome proprio) ed ingiungergli di pentirsi (sūraTa-Ha 12, al-Nazi'at 16.)
Il nome è usato anche per l'organizzazione caritativa islamica statunitenseHoly Land Foundation for Relief and Development (Fondazione Terra Santa per il Soccorso e lo Sviluppo), inclusa nel 2005 dall'Unione Europea nell'elenco dei gruppi e delle entità terroristiche[2].