Alpe Tedesco, Borgnana, Cavagnano, Cuasso al Lago, Cuasso al Piano, Cuasso al Monte (sede comunale), Villaggio Siba (San Salvatore), Imborgnana (Mondo Nuovo)
Il comune, posto ai piedi del Monte Piambello, quasi dirimpettaio a Besano, si estende su una superficie di circa 16,43 km² (è tra i comuni più estesi della provincia di Varese, con altitudini ricomprese fra 274 e i 1129 metri s.l.m., ossia con un'escursione altimetrica complessiva di 855 metri). Il territorio comunale è separato da una sottile striscia di terra dal Lago di Lugano.
Il territorio è costituito dalle frazioni di Cuasso al Monte (sede comunale), Cuasso al Piano, Cavagnano e Borgnana e dalle località minori di San Salvatore (Villaggio Siba), Imborgnana (Mondo Nuovo), Alpe Tedesco e Cuasso al Lago (I° e II°). Tutti i centri sono caratterizzati dalla presenza di edifici costruiti con la pietra locale dal caratteristico colore rosato.
Idrografia
Da un punto di vista idrico, il territorio comunale è parte del bacino idrografico principale del Lago Maggiore e del bacino secondario del Lago di Lugano.
I corsi d'acqua di Cuasso al Monte sono[5]:
il torrente Valle Cavallizza, che scende dal versante orientale del monte Piambello e del Poncione di Ganna, defluendo poi verso est e confluendo nel torrente Valle Brivio. Dopo la confluenza, il nome cambia in torrente Bolletta o San Pietro. Si getta poi nel Lago di Lugano. Ha i seguenti affluenti: Cavallizza, valle della Marenna, Valle Cantivada, Valle Fanchetto, Valletta del Fo, Vallaccio del Fo, Valle Bossero-Spino, Valle Vampira, Valle Tassera, Valle San Giovanni, Valle Molino.
il torrente Valle Murante, che, di modeste dimensioni, ha i seguenti affluenti: Valle Froda, Valle Pasquè, Valle Cantivada, Torrente Valle Gerosa e un affluente che proviene dalla piana di Cavagnano.
il torrente Valle Borsago, che si compone di due affluenti: il torrente Valle Valletta e l'altro non identificato con un nome.
il fosso Reporiora, alimentato dal Rio Vallone e da altri immissari minori.
Il clima del comune di Cuasso al Monte è quello tipico delle Prealpi lombarde, con inverni secchi, primavere e autunni molto piovosi e estati miti. Molto frequenti sono le nevicate in dicembre e gennaio, mentre febbraio è più spesso ventoso. La zona di Cuasso al Monte è una delle aree con precipitazioni più elevate della Regione Lombardia, con 99 giorni medi di pioggia per anno.
Origini del nome
Il nome del paese deriverebbe, secondo alcune ipotesi, da Locus Cuvaxi ("luogo del covo")[senza fonte], comparso nel XIII secolo; tuttavia il toponimo Cuasso, secondo altri, questa ipotesi non di traduzione non avrebbe un particolare senso; la parola "Covo" in latino viene resa semplicemente con Covum. Secondo altre ipotesi, deriverebbe invece da una crasi tra la parola latina covum ("covo") e quella germanica, ma latinizzata, Sachsum-i ("Spada-Sassone"), secondo una forma tarda di declinazione latina, dove al classico Saxo-onis è subentrata la forma radicale germanica Sachs-i. In base a tale lemma, che è attestato nell'alto tedesco antico, l'evoluzione corretta sarebbe da Locus Covi Sachsi ("luogo del covo della spada/dei Sassoni"), utilizzando una sineddoche per riferirsi ad una struttura militare come il castello.
Cfr. con altri diffusi toponimi e idronimi del Norditalia quali Coazze, Coazzolo, Quazzola, Guazzora, presumibilmente tutti accomunati dalla presenza di acque correnti.
Storia
Il primo consiglio comunale fu eletto nel 1821. Il 5 marzo 1985, il Rione San Pietro fu distaccato da Cuasso e aggregato al comune di Porto Ceresio[6].
Il beato Manfredo Settala sacerdote ed eremita († 27 gennaio 1217), che apparteneva all'antica famiglia milanese dei Settala, alla fine del XII secolo fu parroco di Cuasso che allora comprendeva le attuali parrocchie di Cuasso al Piano, Cuasso al Monte, Brusimpiano, Porto Ceresio e Besano, nella diocesi di Milano.
Richiamato alla vita eremitica, lasciò la cura pastorale e si ritirò sulle alture del monte San Giorgio, la solitaria montagna incuneata tra i bracci meridionali del lago Ceresio.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati adottati con delibera del consiglio comunale n. 95 del 7 giugno 1990[7] e concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 ottobre 1990.[8]
«Palato d'argento e di rosso, al castello dell'ultimo, murato, aperto, torricellato di un pezzo, il tutto dello stesso; esso castello merlato di sei, la torre di tre, accompagnato da nove stelle d'oro (5), poste sei in capo, due ai lati e una in punta. Ornamenti esteriori da Comune.»
In totale, il territorio di Cuasso al Monte conta 11 chiese suddivise in 3 parrocchie (eccetto la Chiesa dell'Ospedale di Cuasso al Monte perché di proprietà di ASST Sette Laghi, che possiede anche il resto del complesso ospedaliero), e moltissime altre cappelle o edicole. Gli edifici religiosi sono stati recentemente riportati negli interni agli arredi e paramenti antichi tradizionali grazie all’opera del canonico don Nicolò Casoni, parroco del paese dal 2011 al 2021.
La Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio, costruita nel 1578, conserva un gruppo statuario ligneo rappresentante la Madonna di Caravaggio e affreschi del pittore e professore Luigi Morgari. Ha la qualifica di basilica minore.[9]
A Cuasso al Monte nel 1635 venne edificato un convento, detto il Deserto di Cuasso, per la sua posizione isolata tra boschi di faggio, affidato ai Carmelitani Scalzi. L'antico convento ospitava anche due chiese, poi demolite per fare spazio all'ospedale che al suo interno verrà istituito dalla Croce Rossa di Milano. All'interno del comprensorio del nosocomio giace la modesta e moderna Chiesa dell'Immacolata, comunemente conosciuta come Chiesa dell'ospedale di Cuasso al Monte, costruita nel 1962 sotto ordine della Croce Rossa vista la crescente affluenza di degenti. Subisce vandalismi e danneggiamenti perché l'area, essendo il sanatorio chiuso, non è sorvegliata e preda d'ignoti.[12]
La Chiesa della Beata Vergine Immacolata, sopra a un poggio, a metà strada tra Borgnana e Cuasso al Monte, citata in documenti del 1700 con il nome di Oratorio della Madonna dell'Oro, conserva all'interno l'immagine della "Madonna dei Pumitt”.[13]
L'oratorio di Santa Maria dei Campi a Cuasso al Piano, probabilmente edificato su una preesistente zona di culto romana e riedificata tra il 1675 e il 1691, mantiene al suo interno un affresco proveniente dalla prima costruzione, la "Madonna con il Bambino".[14]
A Cuasso al Monte, a fianco a Palazzo Sabajno, sorge la piccola Chiesa di San Carlo Borromeo, altrimenti conosciuta come Chiesa della Sacra Famiglia, la cui costruzione fu ordinata dallo stesso San Carlo.[17]
Sopra Cavagnano rimane la Chiesa di San Michele, abbandonata nei boschi e piuttosto dimenticata dalla popolazione. E' di piccole dimensioni, talmente tanto che è comunemente considerata una semplice cappella. Si ritiene che intorno a essa ci fosse anticamente un cimitero.[18]
Nei boschi della Valle Stivione sono stati individuati i ruderi della Chiesa della Madonna del "lott", altrimenti conosciuta come Chiesa di San Firmino, la cui costruzione dovrebbe risalire al 1500/1600.[19]
Camminando per il paese è impossibile non notare le innumerevoli edicole e le cappelle dedicate ai Santi. Alcuni esempi sono la cappella di Santa Rita all'Alpe Tedesco, le edicole della Sacra Vergine di Caravaggio a Borgnana e Zotte San Salvatore, una cappella a Borgnana (oggetto di studio e ricerca), una cappella sempre dedicata alla Madonna nei boschi sovrastanti Cuasso al Piano sul sentiero che porta al Villaggio Siba. Le prime chiese del paese furono la Chiesa di San Dionigi e la Chiesa di Sant'Ambrogio (attuale patrono del paese), entrambe contenute nelle mura del castello. Nonostante fossero già piuttosto fatiscenti, durante una visita pastorale di San Carlo Borromeo egli stesso decise la loro demolizione e le sconsacrò. Al giorno d'oggi rimangono solo alcuni ruderi all'interno delle mura. La più riconoscibile tra le due è quella di San Dionigi, che presenta ancora la torre campanaria. Le rocce recuperate dalla demolizione furono usate per erigere il campanile della Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio di Cuasso al Monte. Come già menzionato, all'interno del convento dei Carmelitani Scalzi nel Deserto di Cuasso, dove ora giace l'abbandonato Ospedale di Cuasso al Monte, c'erano ben due chiese, entrambe demolite per trasformare la struttura in policlinico.
Nella frazione di Cuasso al Monte, nel centro storico del paese in zona centrale, è presente il palazzo Sabajno, residenza signorile vacanziera dell'omonima famiglia milanese. La sua costruzione risale al 1700. Era originariamente molto decorato, con facciate dipinte con metodo trompe-œil, arredi di lusso, camini e affreschi preziosi e stupendi. Nonostante il suo valore storico e culturale è abbandonato e fatiscente. È stato soggetto a crolli e furti. Inoltre, a causa dell'umidità, molti affreschi, tra cui uno di una Madonna col Bambino che molti cuassesi ricordano, sono andati perduti.
Nella località del Deserto di Cuasso sorse nel 1635 un convento dei Carmelitani Scalzi, convertito poi a moderno ospedale e centro di ricerca nel 1910 dalla Croce Rossa di Milano. Venne allargato con due nuovi padiglioni, una Chiesa e numerosi altri edifici, fino a raggiungere le dimensioni attuali. È attualmente chiuso e abbandonato, preda di malintenzionati.
Notevole è la presenza dei ruderi del Castelasc, una rocca ancora visibile, che fu parte del sistema di fortificazioni del Seprio. Questo importante castello occupa la cima di un colle tra Cuasso al Piano e Cuasso al Monte. È realizzato in porfido rosa, ancora oggi estratto ed esportato in tutto il mondo. Secondo alcuni studiosi la complessa pianta del castello è confrontabile con quella del Castello di Warkworth, sito nel Northumberland in Inghilterra.
Altri monumenti di carattere militare degni di nota sono situati nelle frazioni di Cuasso al Monte e di Cavagnano, sempre dedicati ai caduti delle frazioni nelle due guerre mondiali.
A Cuasso al Piano è presente un asilo nido privato. In frazione Cavagnano è in corso la ristrutturazione di un immobile, che, una volta terminata, porterà all'apertura di un asilo nido statale.
L'Istituto Comprensivo "Don Milani" di Bisuschio ha sue succursali anche in Cuasso al Monte, con un'ampia scuola primaria nello stesso sedime della scuola materna statale ed una scuola secondaria di primo grado risalente agli anni '70 a Cuasso al Piano. Queste scuole sono definite molto funzionanti ed ottime nell'istruzione.
Sanità
Nella frazione di Cuasso al Lago è presente "Villa Miralago", eccellente e rinomato centro lombardo per la cura dei disordini alimentari, come bulimia e anoressia nervosa.
La località di Imborgnana vanta l'edificio "Villa Helios", ex-clinica privata femminile in mano a suore, ad oggi convertita in condominio residenziale.
Nella stessa frazione è presenta la Comunità Sorriso per ragazzi ed adulti con disabilità.
Cuasso al Monte è sede dell'omonimo ospedale, altrimenti chiamato Sanatorio Duca d'Aosta, specializzato in riabilitazione post traumi e fa parte dell'Azienda Ospedaliera Ospedale del Circolo Fondazione Macchi di Varese, tuttora chiuso ed abbandonato ma in attesa di ristrutturazione e riapertura.
Il SanatorioDuca d'Aosta inizia le sue operazioni nel 1918 nello stabile che anticamente era un convento carmelitano. Convertito dalla Croce Rossa di Milano in ospedale e ottimo centro di ricerca, in quell'anno accoglie pazienti uomini malati solitamente di malattie polmonari e respiratorie come la tubercolosi. Venne ampliato nel 1920 e ancora nel 1964, fino a raggiungere le dimensioni attuali. L'ospedale è formato da tre padiglioni collegati da passaggi, uno dei quali costruito nel convento, che gli fanno raggiungere un elevato numero di posti letto (400). Il complesso ospita la Chiesa dell'Immacolata, costruita nel 1962. Da anni è chiuso e abbandonato, preda di vandali e piromani.
Il territorio è interessato dall'estrazione del porfido rosso, oggetto di cavatura e lavorazione fino dal 1880. Il porfido rosso cuassese è un materiale unico in Europa per colore, durezza e resistenza agli agenti atmosferici, molto utilizzato nelle pavimentazioni naturali (il famoso "sampietrino" rosso).[21] Nel comune erano attive numerose cave, come quella Bianchi e Mantegazza. Attualmente l'unica ancora funzionante è la cava Bonomi, nata negli anni '50 e gestita a conduzione famigliare da 2 generazioni.[22]
La funzione primaria di queste attività estrattive di porfido rosso, caratterizzate dalla loro gestione famigliare, era quella di fornire agli abitanti del luogo un valido materiale da costruzione[23] per realizzare muri di sostegno, divisori e di terrazzamento. Oggi il porfido di Cuasso viene esportato nella penisolaitaliana, in Austria, Germania, Paesi Bassi e Svizzera, trovando applicazione in architettura come materiale da pavimentazione, rivestimento e finitura architettonica.
Cultura
Il Corpo Bandistico San Giuseppe di Cavagnano allieta il paese con la sua musica dal 1903, anno di fondazione, che al giorno d'oggi accoglie 25 musicisti. Si originò nella frazione di Cavagnano, da cui prese il simbolo, ovvero il giglio. All'epoca l'intera Cuasso ospitava tre associazioni musicali, una per ogni frazione maggiore (Cuasso al Piano con la "Filarmonica Puccini", Cavagnano con il "Corpo Bandistico San Giuseppe" e Cuasso al Monte). In seguito alle due guerre mondiali tutti i musicisti confluirono in quella cavagnanese per formare la banda che ancora oggi opera.
Di recente ristrutturazione e riapertura, il Nuovo Teatro di Cuasso al Monte è una struttura teatrale appena fuori il centro storico di Cuasso al Monte.
A Cuasso al Piano, nel sedime delle scuole medie, è presente la biblioteca comunale, raggiungibile a piedi da un sentiero. Ospita più di 10.000 volumi e contiene anche importanti documenti, provenienti anche in parte dalla donazione del signor Grignaschi e famiglia. Nella biblioteca ha sede il Circolo Storico Culturale Cuassese, gruppo di studiosi ed appassionati al territorio cuassese ed alla sua storia.
Da 70 anni la Pro Loco Cuasso si occupa di valorizzare il paese attraverso l'organizzazione di manifestazioni. Nacque il 23 gennaio del 1954 con sede a Villa Elena a Cuasso al Piano, vicino all'attuale chiesa di Sant'Antonio Abate. Per superare il "campanilismo" che ha sempre caratterizzato il comune, gli eventi si tengono sempre in frazioni diverse, per evitare di fare preferenze tra i borghi. Al giorno d'oggi conta un centinaio di membri e ha sede al Nuovo Teatro di Cuasso al Monte.
Sport
La squadra di calcio comunale è la "F.C. Cuassese 1965", con sede allo stadio comunale R. Morini.
Ha sede nella frazione di Cuasso al Piano l'Unione Sportiva Cuassese, da cui dipendono la società sportiva "Real Cuasso" di calcio a 7, che ha disputato campionati dilettantistici regionali, e la "Cuassese Basket" di pallacanestro. Un tempo l'Unione sportiva gestiva anche le squadre di calcio femminile, pallavolo e altri, poi disciolte.
Nella stessa località sorge la palestra polifunzionale comunale "PalaCuasso", dove si tengono numerosi corsi del CSI di Bisuschio[24] e si disputano le partite di pallavolo della stessa associazione sportiva bisuschiese e della squadra di basket cuassese. Essendo in collegamento all'annesso edificio scolastico è utilizzata dagli scolari delle scuole medie.
Note
^abDato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020.