La chiesa di Santa Maria Assunta è la parrocchiale di Inzago, in città metropolitana ed arcidiocesi di Milano[1]; fa parte del decanato di Melzo[2].
La primitiva cappella di Inzago sorse nel 1148, fondata dai frati dell'ordine di Sant'Ambrogio di Milano[3]; nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, scritto da Goffredo da Bussero sul finire del XIII secolo, si legge che la chiesa era filiale della pieve dei Santi Gervasio e Protasio di Gorgonzola[4].
Grazie al Liber Seminarii del 1564 si conosce che la chiesa era sede d'una rettoria, sempre dipendente dalla pieve gorgonzolese[4]; alcuni anni dopo, nel 1576 l'arcivescovo san Carlo Borromeo, compiendo la sua visita pastorale, esortò i fedeli a restaurare l'edificio[3].
Dalla Nota parrocchie Stato di Milano, redatta nel 1781, s'apprende che i fedeli ammontavano nel 1780 a 1 782 abitanti e che il reddito della parrocchia era di circa 2128 lire[4].
All'inizio del XIX secolo venne costruita la nuova parrocchiale, disegnata da Gerolamo Arganini, che ruotò di 90 gradi la pianta originale; la consacrazione fu poi impartita dall'arcivescovo di Milano Carlo Gaetano II di Gaisruck[1].
Nella relazione della visita pastorale del 1897 dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari si legge che il numero dei fedeli era pari a 5290, che il reddito era di circa 734 lire e che la parrocchiale, in cui aveva sede la confraternita del Santissimo Sacramento, aveva alle sue dipendenze le chiese di San Rocco, della Madonna del Pilastrello e di San Luigi e gli oratori della Madonna delle Grazie e della Vergine Addolorata[4].
Il 12 gennaio 1918 il già citato arcivescovo Ferrari stabilì che la chiesa inzaghese diventasse sede dell'omonimo vicariato, nel quale confluirono, oltre alla capo-pieve, anche le parrocchie di Pozzuolo Martesana, Trecella, Groppello e Masate, a cui s'aggiunse il 15 ottobre dell'anno successivo pure quella di Bettola d'Adda[4][5]; nel 1927 la chiesa venne poi restaurata ad opera di Mario Albertella[1].
Nel 1972, in seguito alla riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi, il vicariato d'Inzago fu soppresso e le parrocchie che erano in esso comprese entrarono a far parte del decanato di Melzo[4][5].
La facciata della chiesa è tripartita da quattro lesene d'ordine ionico, sorreggenti il timpano di forma triangolare dotato di dentellatura, e presenta sopra il portale maggiore un arco cieco.
L'interno della chiesa è composta da un'unica navata e dal transetto; il punto in cui i due bracci si intersecano è coperto da una cupola, racchiusa all'esterno da un tiburio di forma circolare[1].
L'opera di maggior pregio qui conservata è la copia della Sindone fatta realizzare da Carlo Borromeo, passata poi alla famiglia Vitali e infine donata alla parrocchia di Inzago nel 1869[6].
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