Negli anni ottanta del Cinquecento ottenne prestigiose commissioni di affreschi per la cattedrale di Bologna, oggi perduti, dal cardinale Paleotti. Il Cardinale, importante esponente della controriforma, impose al pittore la realizzazione delle opere in conformità ai dettami del concilio di Trento, che caratterizzeranno tutta l'opera del Procaccini. Tra il 1585 e il 1587 affrescò il presbiterio di San Prospero a Reggio Emilia, caratterizzati da una libertà e una fantasia espressiva inconsuete nell'opera del pittore.
Stabilitosi definitivamente a Milano con il padre e i fratelli, ottenne incarichi via via più prestigiosi che culminarono con la commissione delle ante d'organo per il duomo,[3] nel 1592, che lo resero uno dei pittori eminenti della città, seguita nel 1600 dalla commissione delle altre due ante. Sempre per il duomo realizzò una pala che ritrae Il martirio di Sant'Agnese, opera successivamente trasferita alla Collezione Borromeo dell'Isola Bella.[3]
Nella capitale del Ducato dominato dalla Spagna, divenne titolare di una bottega assai prolifica e apprezzata, veicolo della propaganda controriformista del cardinale Federigo Borromeo. Fu questa la ragione per cui molte delle opere di Procaccini a tema religioso sono caratterizzate da un forte carattere penitenziale, in linea con lo spirito della Controriforma.[3]
Opere
Opere giovanili:
Sacrificio di Isacco, conservato presso la Pinacoteca Civica di Varallo Sesia[3]
due tele raffiguranti Maria sorella di Mosè che esulta dopo il passaggio del Mar Rosso e Rebecca che disseta il servo di Abramo del ciclo delle eroine veterotestamentarie in Santa Maria di Canepanova a Pavia (1620-23)
Procaccini fu artista di incisiva e rilevante importanza per la Lombardia e il Canton Ticino (nel quale, ad esempio, realizzò alcune decorazioni per la chiesa di Santa Croce a Riva San Vitale[3]).
Le sue capacità, al di sopra della norma, gli valsero il soprannome di "Vasari della Lombardia". Egli, anche per il suo originale eclettismo che interiorizzava e rielaborava le precedenti quanto intense esperienze emiliane e romane, fu, quindi, nell'esplosione e nella propagazione del Barocco lombardo una guida sicura per tanti giovani pittori, tanto che la sua bottega rappresentò davvero un laboratorio esemplare al quale, tra gli altri, attinse sapere e affinamento l'intelligente creatività di artisti come Giovan Battista Discepoli.
I suoi sforzi per riformare lo stile della pittura religiosa si basano su un'esposizione chiara e logica dei principi cattolici dettati dalla controriforma elaborata nel concilio di Trento.
A Milano in Sant'Alessandro in Zebedia lascia una Natività dipinta su commissione di Federico Borromeo, posta nella cappella cornu Epistolae che è ritenuta se non la migliore sua opera almeno una delle migliori, oltre ad una Madonna Assunta e ad una Crocifissione.
Al Sacro Monte d'Orta è conservata una Natività originariamente creata per adornare le pareti della prima cappella del complesso monumentale, poi di recente trasferita nella chiesa dei Santi Nicolao e Francesco al Monte, per preservarne l'integrità.
Tra le altre opere dell'artista presenti a Orta figura un suo quadro rappresentante Carlo Borromeo durante la peste, attualmente conservato nella chiesa parrocchiale.
Martirio di Sant’Agnese, del 1591, dipinto per il Duomo di Milano, e Trasfigurazione per la chiesa di San Fedele, oggi conservati a Stresa, Isola Bella, Collezione Borromeo
Madonna in trono con i santi Caterina, Lucia, Ambrogio e Agostino, 1594, Civello di Villaguardia, chiesa dei santi Cosma e Damiano, pervenuta alla chiesa parrocchiale di Civello dopo la soppressione nel 1784 della chiesa di san Lorenzo a Como, annessa al convento delle monache benedettine.
Da segnalare anche un ciclo di tele oggi a Torre Garofoli, dipinto per la chiesa di San Francesco a Tortona su commissione di Giustina Garofoli, vedova di Prospero Visconti.
^Come documenta l'atto di battesimo rinvenuto in occasione della mostra ticinese su Camillo Procaccini. Le sperimentazioni giovanili tra Emilia, Lombardia e Canton Ticino (2007).
^ Alessandra Lancini, Procaccini e la Natività della Vergine a Novate, 2004, ISBN non esistente, SBNLO11295478.
Bibliografia
Camillo Procaccini (1561 - 1629): le sperimentazioni giovanili tra Emilia, Lombardia e Canton Ticino, catalogo della mostra (Rancate 2007) a cura di D. Cassinelli, F. Frangi, A. Morandotti, P. Vanoli, Milano 2007
N. Ward Neilson, Camillo Procaccini: paintings and drawings, New York 1979