La città acquisì l'attuale aspetto nel tardo Medioevo, quando i cittadini più ricchi costruirono le chiese, i palazzi e le fortificazioni centrali ancora presenti. Banská Bystrica è capoluogo della regione e del distretto omonimi ed è sede dell'Università Matej Bel.
Banská Bystrica è situata a un'altezza di 368 ms.l.m. e ha una superficie di 103,37 km2.[1][5] È circa a metà strada tra le due città più popolate della Slovacchia: è infatti situata 208 km a nord-est della capitale Bratislava e 217 km a est di Košice. Un susseguirsi di cittadine la collega a Zvolen, 20 km più a sud.
Banská Bystrica si trova nella valle del fiume Hron, che attraversa la città da est a sud. La città è annidata tra tre catene montuose, tutte aree protette: i Bassi Tatra a nord-est, la Grande Fatra a nord-ovest e i monti di Kremnica a ovest. La città è sede del parco nazionale dei Bassi Tatra. Nonostante la vicinanza con queste catene, il paesaggio cittadino è dominato dal monte Urpín, molto più basso (510 m).[6]
Clima
La città si trova nella zona temperata e ha un clima continentale con 4 stagioni distinte. Il clima è caratterizzato da un'importante variazione tra le estati calde e gli inverni freddi e nevosi.[7]
Il nome slovacco Banská Bystrica include due parole: l'aggettivo Banská, da baňa (it. "miniera"),[10] e il nome del locale fiume Bystrica, dallo slavobystrica (it. "torrente veloce").[11] Il nome della città in ungherese , Besztercebánya, viene anch'esso dal torrente Beszterce, dal nome slavo del corso d'acqua, e dal suffisso bánya, che indica le miniere della città.[12] Il fiume diede il nome alla città già nel 1255, quando il nome latinoVilla Nova Bystrice (ovvero "Città nuova di Bystrica" o "Civitanova di Bystrica") venne riportato nel documento in cui il re ungherese Béla IV concesse alla città dei privilegi.[13][14][15]
Diverse varianti di "Bystrica" (Byztherze, Bystrice, Bystrzice...) vennero utilizzate regolarmente senza un aggettivo per identificarla come una città mineraria, fino alla fine del XVI secolo. Sebbene la prima apparizione del nome Byzterchebana sia avvenuta nel 1263, questo fu raramente usata successivamente.[16] Il vecchio nome tedesco anticoNeusohl ("Nuova Zvolen"), riportato per la prima volta nel 1300, e poi la versione latina Neosolium, riflettevano il fatto che alcuni dei primi insediamenti provenivano dalla vicina città di Zvolen, al tempo conosciuta in tedesco come Altsohl (de. "Vecchia Zvolen").
Nel corso del 1500 l'uso della specificazione mineraria divenne più frequente (Bystrzicze na baniech o Bystricze Banska, entrambi riportati nel 1530).[16] Questa evoluzione portò al nome attuale, riportato per la prima volta nel 1773 come Banska Bystrica. Nell'impero austriaco il nome tedesco "Neusohl" venne usato fino al compromesso del 1867, quando il toponimo ungherese "Besztercebánya" venne riconosciuto come ufficiale.[17] "Banská Bystrica" divenne il nome ufficiale della città nel 1920.
Storia
Antichità
L'insediamento cittadino era legato, in passato, alla ricchezza mineraria, in particolare di rame. Nel sito Na Pieskoch, nella vicina Španá Dolina, sono state rinvenute numerose tracce di lavorazione del rame risalenti all'età del bronzo, quando il territorio della Slovacchia centrale costituiva la base delle materie prime per gran parte dell'attuale Slovacchia. I ritrovamenti di insediamenti nelle vicinanze di Zvolen indicano che quest'area era un importante polo commerciale per quel tempo. Nella recente età del bronzo la località di Banská Bystrica era abitata da persone della cultura lusaziana che, oltre alla lavorazione dei minerali, si dedicavano anche all'agricoltura e all'allevamento. Nacquero in quel periodo fortilizi collinari, dove si concentrava tutta la vita delle comunità.[18][19]
Medioevo
Piazza SNP
Nell'alto medioevo il territorio nei pressi di Zvolen era abitato dagli avari, che si mescolarono con i cotini e con altre popolazioni germaniche. Già in quel periodo, gruppi di slavi (subordinati agli avari) si insediarono nelle pianure slovacche attraverso i passi dei Carpazi. Con l'emergere del regno di Samo questi gruppi di slavi infatti si unirono. I ritrovamenti nell'area di Zvolen hanno confermato la presenza di queste popolazioni già nel VII secolo, mentre l'insediamento slavo in città è stato confermato da ritrovamenti di ceramica del IX secolo vicino a piazza SNP.[20]
Nel periodo successivo all'invasione mongola dell'Ungheria, tra il 1241 e il 1242, fino alla metà del XIII secolo circa, nell'area della città arrivò un gruppo di colonizzatori tedeschi che giunse nel regno successivamente ai mongoli. Probabilmente arrivarono nella zona dell'odierna Banská Bystrica da Krupina o Banská Štiavnica e provenivano dalla Sassonia. Nel 1255 il re ungherese Béla IV concesse dei privilegi agli "ospiti del nuovo insediamento di Bystrica" (in latinohospites nostri de villa nova Bystrice), ovvero i coloni tedeschi. Il sovrano, in particolare, rese autonoma la città rispetto alle autorità che avevano sede a Zvolen, e concesse ai coloni il diritto di pescare e cacciare, oltre a quello di estrarre metalli preziosi. I sudditi rimanevano però assoggettati all'autorità regia.[4][21] La città si sviluppò molto grazie all'immigrazione. Nel 1494 venne fondata a Banská Bystrica la società Ungarischer Handel (dal tedesco "commercio ungherese"), detta anche Der Neusohler Kupferhandel (commercio di rame di Neusohl) o società Turzovsko-Fugger, che nel corso del XVI secolo divenne una delle più grandi compagnie minerarie del Paese. Essa contribuì significativamente allo sviluppo dell'attività mineraria e metallurgica, sulle quali si basò l'economia cittadina medievale.[22]
Età moderna e contemporanea
L'invasione ottomana verso il territorio ungherese costrinse la città ad essere fortificata nel 1589 con una cinta muraria in pietra. In quanto centro protestante, Banská Bystrica era opposta agli ungheresi, ai turchi e allo Stato Pontificio. Il 20 agosto 1620 il principe Gabriele Bethlen fu eletto re ungherese dalla dieta della città.[23] Dopo che si esaurirono le scorte di rame, la produzione fu riorientata verso la lavorazione del legno e la produzione di carta e la rivoluzione industriale costituì un nuovo impulso per lo sviluppo.
Tra il 1857 e il 1910 il numero degli abitanti raddoppiò e in quegli anni la città venne collegata tramite ferrovia con diverse città: Zvolen nel 1873, Podbrezová nel 1884 e Harmanec nel 1913.[21] Nel 1845 fu fondata una cassa di risparmio, nel 1872 una banca di credito e successivamente diversi istituti finanziari. Alle attività artigiane e manifatturiere seguirono diverse piccole fabbriche tessili; vennero poi create un'industria di materiali da costruzione e una alimentare. Nel 1908 fu costruita una centrale elettrica.
A metà del XIX secolo Banská Bystrica divenne il centro dell'intellighenzia slovacca durante il mandato del primo presidente della Matica slovenská; ciò portò a sviluppare in città l'istruzione e la cultura slovacche, ma la magiarizzazione limitò fortemente queste tendenze. Tra il 1873 e il 1883 si pubblicò in città la rivista Svornosť, filogovernativa e antislovacca, e tra il 1904 e il 1918 si pubblicò un'altra rivista, Krajan, con le medesime tendenze. Le attività del liceo classico locale negli '50 e '60 ebbero importanza su scala nazionale: era l'unica scuola superiore nei 5 distretti slovacche, con lo slovacco come lingua d'insegnamento e con numerosi professori cechi e slovacchi. Nel 1867 questi vennero licenziati e l'istruzione venne germanizzata.[24]
Fino al 1928 era sede del distretto di Zvolen. Il numero di abitanti crebbe lentamente tra il 1919 e il 1940, ma nonostante ciò l'industria edilizia non si fermò. Nel 1920 si costruiì una villa in stile Art Nouveau e nel 1928 fu completata la Národný dom. Diversi edifici funzionalisti risalgono agli anni '30. Nel 1930 si costruì l'odierno policlinico, nel 1934 un istituto di insegnamento e nel 1936 una filiale della Cassa di risparmio di Praga, vicino alla torre civica.
La città rimase un centro commerciale e finanziario con la costruzione delle strade ferrate Zvolen-Vrútky e Banská Bystrica–Červená Skala, aumentando ancor più la sua importanza come snodo ferroviario. Furono fondate diverse imprese metalmeccaniche, alimentari ed edili, ma scomparvero le industrie tessili e di lavorazione del legno. Negli anni della crisi del 1929 si registrò un alto tasso di disoccupazione. Nel 1940 la città divenne sede del nuovo distretto di Pohron.
Dopo lo scoppio dell'insurrezione nazionale slovacca Banská Bystrica divenne il centro politico, militare e amministrativo della Slovacchia ribelle. Qui avevano infatti sede il Consiglio nazionale slovacco e il quartier generale della prima armata cecoslovacca. In città avevano inoltre sede le missioni militari anglo-americane e sovietiche. Nel 1944 iniziarono ad essere pubblicati la Pravda del partito comunista slovacco, oltre al settimanale Nové slovo. Nel settembre del 1944 Banská Bystrica subì diversi bombardamenti tedeschi. Alla fine del mese successivo la situazione militare peggiorò notevolmente e gli insorti abbandonarono la città quasi senza combattere, con i tedeschi che la occuparono il 27 ottobre. Il 30 ottobre il generale Hermann Höfle organizzò in città una cerimonia militare con la partecipazione dei rappresentanti del governo slovacco guidato da Jozef Tiso, il quale ringraziò pubblicamente Hitler.[25] L'occupazione della città durò 5 mesi, quando fu poi liberata dall'Armata Rossa e dall'esercito rumeno il 25 marzo 1945.[26]
All'interno del castello cittadino è presente una chiesa parrocchiale intitolata all'Assunzione di Maria, in stile romanico e gotico, circondata ancora dall'antico cimitero.[27] Uno degli altari di questa chiesa fu scolpito da Pavol di Levoča nel XIII secolo. Nei pressi di essa c'è la chiesa di Santa Croce, costruita nel 1452 dai cittadini borghesi slovacchi, come controparte della chiesa dell'Assunzione, che era invese frequentata dai tedeschi.[28] Nei pressi di piazza SNP è presente anche la chiesa di sant'Elisabetta, costruita in stile neogotico su di una precedente costruzione trecentesca; è stata dichiarata monumento nazionale.[29]
Architetture civili
Molti edifici situati ai bordi di piazza SNP e nelle vie limitrofe a essa sono palazzi nobiliari ben preservati in stile gotico, rinascimentale e barocco. Tra le principali ci sono Casa Benicky e Casa Thurzo; quest'ultima ospita un museo con una collezione archeologica e affreschi gotici.[30] Molti edifici in centro sono stati adattati a negozi di lusso, ristoranti e bar.[31]
Il castello costituisce la parte più antica della città, si trova all'angolo nord di piazza SNP ed è un monumento nazionale.[32] Si tratta di un complesso di edifici circondato dai resti delle mura originarie, da un barbacane e da 3 bastioni. In passato il castello era il centro amministrativo cittadino e proteggeva anche i beni del re.[28] Il castello fu costruito nei pressi dell'insediamento minerario che precedette la fondazione della città e la sua funzione originaria era quella di proteggere i proventi dell'estrazione di metalli preziosi, in particolare rame e argento. Vi risiedeva un rappresentante del re e della chiesa, e vi si riuniva il consiglio comunale. All'interno del complesso fortificato c'è la Casa di Mattia, così chiamata in onore di Mattia Corvino e costruita nel 1479 in stile tardogotico; è composta da 5 piani e ha un portale gotico e un balcone a mensola in pietra. Era la residenza temporanea del re Mattia Corvino e della regina consorte Beatrice. Sempre all'interno del castello è situato il vecchio municipio rinascimentale del XVI secolo, trasformato in museo d'arte.[33]
Piazza dell'insurrezione nazionale slovacca, abbreviata in piazza SNP (in slovacco: Námestie SNP), è la principale piazza della città e la maggior parte dei monumenti è concentrata intorno o nei pressi di essa. La piazza è intitolata all'omonima rivolta prolamata in città nel 1944 e repressa dai soldati nazisti. È dominata da una torre dell'orologio, costruita nel 1552, pendente di circa 40 cm.[27] Nella piazza sono presenti una fontana in stile Art Nouveau degli inizi del XX secolo e un obelisco nero eretto a ricordo dei soldati sovietici caduti durante la liberazione della città, nel 1945. Nelle vicinanze di piazza SNP è presente piazza Štefan Mojzes. In piazza è presente la "Colonna della peste" (in slovacco: Morový stĺp), eretta nel XVIII secolo e dedicata alla vergine Maria, in segno di ringraziamento per la fine della peste che colpì la città in quel periodo. La colonna venne temporaneamente rimossa prima di una visita del leader sovieticoNikita Chruščëv nel 1964, in quanto un simbolo religioso sarebbe risultato inopportuno per il discorso di un dirigente comunista.[31] La piazza venne completamente ricostruita nel 1994.[31]
Società
Evoluzione demografica
Il centro storico visto dal monte Urpín, nucleo dell'insediamente originario
Il sontuoso ingresso di Casa Beniczky (grafia slovacca: Benický), posseduto dall'omonima famiglia nobile ungherese,[35] su piazza dell'insurrezione nazionale slovacca, mostra lo stemma di una delle famiglie aristocratiche della città
Il 13,2% della popolazione era sotto i 15 anni, il 68,2% nell'età "produttiva" (tra i 15 e i 54 anni per le donne, tra i 15 e i 59 anni per gli uomini) e il rimanente 18,6% dopo l'età produttiva. La popolazione ha cominciato a decrescere all'inizio del XXI secolo, col numero dei decessi che ha superato il numero delle nascite e un tasso di migrazione negativo.[5] L'aspettativa di vita alla nascita era di circa 75 anni nel 2001, un dato in linea con l'aspettativa mediana di vita dell'Unione europea.[3]
Alcune istituzioni pubbliche nazionali hanno sede a Banská Bystrica: le principali sono la Direzione finanziaria della Repubblica slovacca[37] e il servizio pubblico postale, la Slovenská pošta.[3][38] In città ha anche sede un ufficio regionale della Banca nazionale di Slovacchia.[39]
Cultura
Il fotografo Dušan Slivka
Nel secondo dopoguerra la città si trasformò in un vivace centro culturale dell'intera regione. Negli anni '80 e '90 operarono in città diversi artisti, tra cui Igor Hudcovič, Stanislav Tropp e Milan Sokol.[40][41][42] Degni di nota sono anche il fotografo Dušan Slivka, le cui immagini sono in gran parte custodite all'interno della Galleria nazionale slovacca di Bratislava, e Juraj Čambor, intagliatore di strumenti musicali in legno.[43] Le principali opere d'arte cittadine sono tutelate nella galleria nazionale, nel museo della Slovacchia centrale e nel museo regionale di letteratura e musica.
Il museo più antico della città è il Museo della Slovacchia centrale (in slovacco: Stredoslovenské múzeum), fondato nel 1889.[44] La sua esposizione storica è situata nella Casa Thurzo, in piazza dell'insurrezione nazionale slovacca, mentre l'esposizione naturale è sita in palazzo Tihányi, nel quartiere di Radvaň. Il vecchio municipio ospita la Galleria nazionale (Štátna Galéria), specializzata in arte contemporanea slovacca.[45] Il museo dell'Insurrezione nazionale slovacca (Múzeum Slovenského národného povstania) ospita una collezione di 203 000 militaria, con anche un'esposizione all'aria aperta di armi della seconda guerra mondiale.[46] Altri musei degni di nota sono il museo regionale di letteratura e musica (Literárne a hudobné múzeum)[47] e il Museo postale slovacco (Poštové múzeum Slovenskej pošty), l'unico presente nel Paese.[48]
Teatro
Ci sono 4 teatri a Banská Bystrica. Il teatro nazionale dell'Opera (in slovacco: Štátna opera v Banskej Bystrici) fu fondato nel 1959.[49] Ha dato al mondo dell'opera figure importanti, tra cui Edita Gruberová.[49] Ogni estate il teatro dell'opera organizza un festival al castello di Zvolen.[49]Štúdio tanca è un teatro di danza contemporanea nato nel 1998.[50] Il teatro professionale di marionetteBábkové divadlo na Rázcestí (it. "Teatro di marionette al bivio"), fondato nel 1960, è l'unico a organizzare festival di marionette nella Repubblica slovacca.[51] Il Teatro del passaggio (Divadlo z Pasáže) è l'unico teatro del Paese che ha un cast formato da persone con disabilità intellettiva, il cui obiettivo è quello di integrare queste persone nella società.[52]
Cinema
Dal 22 al 28 febbraio 1959 la città fu sede del primo festival cecoslovacco. Sebbene fosse stato progettato da Český film come vetrina della produzione cinematografica cecoslovacca, si trasformò nella realtà in un tribunale per quei film che non si adattavano alle linee guida ideologiche del Partito comunista. Diversi film furono messi al bando, tra cui: Tri prání diretto da Ján Kadár e Elmar Klos, Zde jsou lvi di Václav Krška, Hvezda jede na jih di Oldrich Lipský e Konec jasnovidce di Vladimír Svitáček e Ján Roháč.[53]
Altro
Ci sono 4 gruppi folcloristici per adulti e 3 per bambini.[54] Il loro obiettivo è quello di conservare le tradizioni folcloristiche slovacche, in particolare la musica folcloristica. Il gruppo più antico è il pluripremiato Urpín, fondato nel 1957.[55] Il gruppo Mladosť è affiliato con l'università Matej Bel.[56]
I territori catastali sono 9: Banská Bystrica, Kostiviarska, Kremnička, Podlavice, Radvaň, Sásová, Senica, Šalková e Uľanka.[57][58]
Economia
L'Europa Shopping Center
Mentre in passato la prosperità economica di Banská Bystrica era fondata sull'estrazione di rame, le attività economiche oggi trainanti sono il turismo, la lavorazione del legno e l'industria meccanica.[3] Due dei maggiori datori di lavoro in Slovacchia, il terzo — Slovenská pošta, il servizio pubblico postale — e il tredicesimo — Lesy SR, il servizio forestale nazionale — hanno sede in città.[59]
A partire dal 2007 la città ha avviato una collaborazione con Zvolen e altri comuni limitrofi al fine di sviluppare una delle maggiori aree metropolitane del Paese.[60] La strategia di sviluppo economico vede Banská Bystrica come centro regionale per quanto riguarda il turismo, i servizi, l'amministrazione e l'imprenditoria.[60]
IL PIL pro capite cittadino nel 2001 era di 3.643 €, al di sotto della media nazionale (circa 4.400 €).[3] Nella regione di Banská Bystrica nel 2004 il reddito pro capite (PPA) era di 10.148,70 €, anche in questo caso minore rispetto alla media della Slovacchia di 12196,20 €.[61] Sebbene non siano disponibili dati sulla singola città, quelli più recenti forniti dall'istituto statistico slovacco indicano che il PIL pro capite regionale si attesta sui 15.877 €, comunque più basso del 20% rispetto rispetto alla media del Paese.[62] È bene precisare però che il reddito nei capoluoghi di regione risulta più alto rispetto a quello delle altre città.[62]
Alla fine del 2006 il tasso di disoccupazione era al 6,2%,[63] più basso rispetto al 9,4% registrato a livello nazionale.[64] A livello regionale, a marzo 2023, il tasso di disoccupazione si attestava all'8,4%,[65] mentre nel singolo distretto era del 4,1%.[65]
Infrastrutture e trasporti
Stazione degli autobus del centro commerciale
Strade
Banská Bystrica ha collegamenti su gomma e su ferro verso il resto del Paese, così come verso altre città europee.
La superstrada R1 connette la città a Zvolen e Bratislava. La R1 fa parte dell'itinerario stradale della E77 (che collega Pskov a Budapest) fino a Zvolen e della E58 (da Vienna a Rostov sul Don) fino alla capitale. Altre strade importanti sono la statale 66 fino a Brezno, la statale 59 fino a Ružomberok e la statale 14 fino a Turčianske Teplice.[66]
Ferrovie
La stazione ferroviaria è una stazione di scambio tra la linea Vrútky–Zvolen, che connette Banská Bystrica con Žilina e Bratislava,[67] e la ferrovia Banská Bystrica–Červená Skala, che si dirige a est, verso Košice. È presente inoltre un'altra stazione ferroviaria, Banská Bystrica mesto, più piccola e più vicina al centro cittadino e posta sulla ferrovia Vrútky-Zvolen.
Il trasporto pubblico nella città è gestito da due aziende diverse.[70]Dopravný podnik mesta Banská Bystrica è l'azienda municipale e opera tramite filobus e minibus.[71] L'altra società è la privataSAD Zvolen, che offre collegamenti autobus anche notturni. Il 30% delle persone usa le proprie auto per gli spostamenti verso i luoghi di lavoro e il tempo medio di percorrenza è di 35 minuti.[3]
Amministrazione
Gli abitanti della città eleggono direttamente il loro sindaco, massima autorità amministrativa della città,[72] ogni 4 anni.[73] Dal novembre 2014 il sindaco di Banská Bystrica è Ján Nosko.[74] Il consiglio comunale della città conta 31 membri e si riunisce circa una volta al mese.[75]
Consolati
Nel centro della città è presente un viceconsolatoungherese dipendente dall'ambasciata magiara a Bratislava.[76] A Banská Bystrica ha sede anche un American Centre con l'obiettivo, tra gli altri, di promuovere le relazioni tra i due Paesi.[77][78]
Gemellaggi
La città di Banská Bystrica è gemellata con le seguenti città:[79]
^abcd(EN) Municipal Statistics, su Statistical Office of the Slovak republic. URL consultato il 3 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2007).
^Sliač Climate Normals 1961–1990 (TXT), su World Meteorological Organization Climatological Standard Normals (1961–1990), National Oceanic and Atmospheric Administration. URL consultato il 20 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2023).
^(SK) Archeológia, su stredoslovenskemuzeum.sk, Stredoslovenské múzeum v Banskej Bystrici. URL consultato il 3 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2007).
^ab(EN) Banská Bystrica – History, su eng.banskabystrica.sk, City of Banská Bystrica, 2007. URL consultato il 1° settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2007).
^(EN) Karol Demuth, Pavel Hrúz e Milan Šoka, The Sixth Encounter With History, in Banská Bystrica and surrounding: A guide through history and monuments, Banská Bystrica, Spektrum Grafik, 2006, ISBN80-89189-15-6.
^(SK) Encyklopédia Slovenska I. Bratislava: Veda, vydavateľstvo Slovenskej akadémie vied, 1977, p. 123
^abcd(EN) Alexandra Bitušíková, Transformations of a city centre in the light of ideologies: the case of Banská Bystrica, Slovakia, in International Journal of Urban and Regional Research, vol. 22, 1998, p. 614–622.
^The town castle of Banská Bystrica, in Slovak Tourist Board, 2007. URL consultato il 1° settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2007).
^(SK) Igor Graus, Zaživa v Bystrici..., su historiarevue.sk, Bratislava, Spoločnosť Pro História, 2011, ISSN 1335-8316 (WC · ACNP) (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).
^(SK) Primátor Mesta Banská Bystrica, su banskabystrica.sk, Banská Bystrica, Mesto Banská Bystrica. URL consultato il 29 dicembre 2015.
(SK) Jaromír Krško, Názvy potokov v Banskej Bystrici a okolí, su Bystrický Permon, giugno 2003.
(SK) Dana Kubišová, Urpín = odveký strážca mesta, su Bystrický Permon, ottobre 2003.
(EN) Karol Demuth, Pavel Hrúz e Milan Šoka, Banská Bystrica and surrounding: A guide through history and monuments, traduzione di Marcel Perecár, Jana Javorčíková e Zuzana Kulhomerová, Banská Bystrica, Spektrum Grafik, 2006, ISBN80-89189-15-6.