In seguito a tale ristrutturazione dell'Esercito Italiano, il 1º novembre 1975, il LXIII Battaglione carri assumeva la denominazione di 63º Battaglione carri "M.O. Fioritto", inquadrato nella Brigata meccanizzata "Isonzo" e il 10 ottobre 1976 riceveva la Bandiera di guerra.[1] In occasione del terremoto che nel 1976 ha colpito il Friuli, il battaglione prendeva parte alle operazioni di soccorso alla popolazione colpita dal sisma e, per l'opera di soccorso prestata, il 25 maggio 1978 riceveva la medaglia di bronzo al valore dell'esercito.[1][2]
Il 1º ottobre 1986, in seguito ad un'altra ristrutturazione dell'Esercito Italiano, che aboliva il livello divisionale, il Comando della Divisione veniva soppresso e la Brigata meccanizzata "Isonzo" veniva sciolta e i suoi reparti, tra cui il 63º Battaglione carri "M.O. Fioritto" andarono a formare la neo costituita Brigata meccanizzata "Mantova".[1]
63º Reggimento carri
Il 12 settembre 1991 il battaglione veniva riconfigurato in reggimento assumendo la denominazione di 3º Reggimento carri "M.O. Fioritto", che il 12 settembre 1992 assumeva la denominazione di "63º Reggimento carri".[1]
Il 31 luglio 1995 il 63º Reggimento carri, transitava alle dipendenze della 132ª Brigata corazzata "Ariete" per essere soppresso nella sua sede di Cordenons il 29 novembre dello stesso anno.
«In occasione del disastroso terremoto che colpiva il Friuli, accorreva prontamente in soccorso delle popolazioni colpite. Prodigandosi con uomini e mezzi in coraggiosi ed efficaci interventi, assicurava ai sinistrati ogni sostegno materiale e morale, in fraterna solidarietà umana e viva testimonianza di alto spirito di abnegazione.» — Friuli, 6 - 15 maggio 1976[2] — Decreto 25 maggio 1978
Note
^abcdefg63º Reggimento carri, su museocavalleria.it. URL consultato il 16 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2017).