Vito e gli altri è un film del 1991 diretto da Antonio Capuano.
Si tratta del primo film[1] di Capuano, anche autore del soggetto e della sceneggiatura.[2]. È interpretato da attori non professionisti e segna l'esordio al cinema dell'attrice Rosaria De Cicco.
Trama
Durante una notte di Capodanno un uomo improvvisamente impazzito senza nessuna ragione massacra la sua famiglia uccidendo la moglie e uno dei suoi due figli e risparmiando l'altro, il dodicenne Vito, che viene affidato ad una zia e al marito di questa, un fabbricante di fuochi d'artificio.
Per tirare avanti la zia è costretta a spacciare droga servendosi della propria figlia e di Vito, che viene lasciato crescere senza alcuna guida. Vito vive nella strada cominciando la sua personale discesa nella degradazione morale e sociale: furti, scippi, spaccio di droga, rapine, prostituzione. Comincia a frequentare le carceri dove affina il suo carattere criminale confrontandosi con i suoi compagni di pena che stanno compiendo lo stesso suo percorso che lo porterà a diventare sicario della camorra.
Accoglienza
Critica
«[... [Il film] ha del primo Pasolini gli echi nell'uso del primo piano, nell'approccio frontale con la realtà, grezzo ma, almeno nelle intenzioni, estraneo ai canoni di una rappresentazione naturalistica.[3]»
Riconoscimenti
Note
- ^ Costato 400 milioni di lire e realizzato con l'intervento dello Stato ai sensi dell'articolo 28 della legge cinema
- ^ Fonte principale Mymovies.it
- ^ Mymovies.it
Collegamenti esterni