Come legante, il trifluoruro di fosforo si comporta da forte accettore π, infatti può formare diversi complessi con metalli a basso stato di ossidazione. Ha caratteristiche simili al monossido di carbonio, ma a differenza di quest'ultimo forma complessi metallici i cui analoghi metallocarbonilici risultano instabili. Ad esempio, è noto il complesso Pd(PF3)4, mentre non esiste l'analogo Pd(CO)4. Generalmente i complessi M(PF3)x sono preparati dai corrispondenti metallocarbonili con perdita di monossido di carbonio. Tuttavia, il nichel reagisce direttamente con il trifluoruro di fosforo a 100 °C sotto una pressione di 35 MPa per formare Ni(PF3)4, l'analogo di Ni(CO)4:
Cr(PF3)6, l'analogo di Cr(CO)6, può essere preparato a partire dal dibenzenecromo:
Precauzioni
Il trifluoruro di fosforo è simile al monossido di carbonio per quanto riguarda l'attività biologica. Esso infatti è un gas che si lega fortemente al ferro dell'emoglobina, impedendo al sangue l'assorbimento dell'ossigeno. Per questo, è particolarmente tossico, e la sua tossicità è comparabile a quella del fosgene.
Bibliografia
Greenwood, N. N. e Earnshaw, A., Chimica degli elementi, volume 1, PICCIN.