Rogerio restò a Volterra fino al 24 marzo 1123, quando venne elevato al rango di arcivescovo di Pisa, rimanendo comunque a capo di entrambe[2][5] le diocesi toscane.
Tra il 1126 e il 1127Pisa entrò in guerra con Lucca, mentre Arezzo e Siena videro acuirsi antiche dispute episcopali. In quest'ultimo conflitto Rogerio si alleò con il vescovo aretino, invadendo il territorio senese, ma venne sconfitto e tenuto prigioniero per più di un anno;[2][6] il successivo intervento di Firenze vide la sconfitta di Siena e la sua liberazione.[7]
Poco prima della morte, occorsa nell'anno 1131, vide il giuramento di fedeltà del GiudiceGonario II di Torres alla città e all'arcidiocesi pisana, a ricompensa del soccorso prestatogli nel riprendere il trono.
^Secondo lo storico Ludovico Antonio Muratori, Rogerio venne imprigionato una seconda volta dai lucchesi nel 1139: si tratta però di un'evidente confusione con quanto accaduto al suo successore Balduino.
Bibliografia
William Heywood, A history of Pisa : eleventh and twelfth centuries, Cambridge, University Press, 1921.
Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae quotquot innotuerunt a beato Petro apostolo, Leipzig, Hiersemann, 1931.