Si trova in Val di Non ed è affacciato sul Lago di Santa Giustina. Chiamato balcone d'Anaunia data la vista sul territorio circostante di cui gode, il paese è riconoscibile da lontano per via dei suoi due campanili: quello della chiesa di S. Stefano (ex chiesa pievana), il più alto, inizialmente una torre di osservazione romanica, a cui venne aggiunta la cella campanaria nel '500, e quello della chiesa dedicata alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, risalente al XVIII secolo, dal tetto a cuspide ottagonale. L'abitato possiede alcuni edifici residenziali del Cinquecento e del Seicento in buone condizioni di mantenimento.
Storia
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Simboli
Stemma
Lo stemma di Revò era stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale di Trento n. 3630 del 14 aprile 1988.[11][12]
«D'oro, al grappolo di Groppello pampinoso e fogliato, il tutto al naturale. Corona: Civica di Comune, d'argento. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fruttata di rosso, a sinistra una fronda di quercia ghiandifera al naturale, legate da un anello d'oro.[13]»
Gonfalone
Il gonfalone era stato approvato con D.G.P. del 27 luglio 1992, n. 9987.[14]
«Drappo rettangolare rosso vermiglio del rapporto di 1/2, terminante al bilico in 4 merli guelfi ed in punta in tre pendoni dei quali maggiore il centrale, recante al centro un riquadro bianco ricaricato dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti e accantonato in ciascun angolo del grappolo d'uva dello stemma. Il riquadro sovrasterà la dicitura in argento COMUNE DI REVÒ. D'argento saranno frange, bordure e ricami sparsi sul drappo. Il bilico sarà unito all'asta, foderata da una guaina di velluto dai colori bianco e rosso disposti a spirale, mediante un cordone a nappe, d'argento.[13]»
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Casa Campia è un edificio storico sito nel cuore del paese. Si tratta di un imponente ed elegante esempio di architettura del tardo Rinascimento d'oltralpe. Dopo essere stato edificato e abitato per secoli dalla nobile famiglia De Maffei, è divenuto proprietà del comune di Revò, che lo ha acquistato.
Nel censimento del 2001, 297 abitanti del comune si sono dichiarati "ladini".[16]
Cultura
Sin dal periodo asburgico è stata mantenuta una forte tradizione musicale nel paese. Si hanno notizie della presenza del coro parrocchiale fin dall'Ottocento. Il Corpo Bandistico Terza Sponda, con sede a Revò, è stato fondato nel 1923 e raccoglie membri anche dai comuni circostanti. È presente anche un coro folcloristico, il Coro Maddalene, esistente dal 1951, rifondato nel 1969.
Geografia antropica
Durante l'amministrazione tirolese esistevano i tre comuni di Revò, Cagnò e Romallo. Nel 1928 questi ultimi vennero soppressi rendendoli frazioni di Revò. Nel 1950, dopo la caduta del fascismo, i comuni di Cagnò (Censimento 1936: pop. res. 406) e Romallo (Censimento 1936: pop. res. 638) vennero ripristinati.[17]
Economia
L'economia di Revò è basata sulla coltivazione di mele, prevalentemente del tipo Golden Delicious. Sul lago è presente qualche vigneto. A Revò esisteva la produzione di un vino prodotto con un vitigno particolare denominato Groppello, la cui coltivazione fu abbandonata per far posto alla produzione delle mele, che rendevano economicamente di più. Da qualche anno si sta ridiffondendo la produzione di tale vino, grazie al reimpianto di vigneti di Groppello. La presenza di tale vitigno autoctono trova riscontro nella documentazione d'archivio già a partire dal Seicento.
Infrastrutture e trasporti
Revò è posto sulla strada statale 42, che collega i passi del Tonale e della Mendola. Le linee delle autocorriere però non seguono completamente la statale da Revò a Malé e collegano il paese con Cles, dove è presente una stazione ferroviaria della Trentino trasporti, da dove è stata costruita una nuova strada per Malé, meno tortuosa. Da Revò, inoltre si diparte una strada per la Val d'Ultimo che collega il paese con Lauregno, Proves e Merano e una strada che attraversa il torrente Novella, arrivando fino a Dambel e Casez.
^ab Comune di Revò, Statuto comunale (PDF), Art. 1. cc. 4 e 5 Territorio, gonfalone, stemma.
«4) Lo stemma del Comune rappresenta un grappolo di uva accollato alle relative foglie, il tutto nei loro colori naturali (blu scuro per l’uva, verde per il fogliame) che campeggia su uno sfondo d'oro. Lo stemma è sormontato dalla corona civica a 9 merli ghibellini e accostato dalla fronde d’alloro e di quercia. 5) il gonfalone ha forma di bandiera con drappo rettangolare rosso vermiglio, terminante al bilico in 4 merli guelfi ed in unta in tre pendoni dei quali maggiore il centrale, recante al centro un riquadro bianco ricaricato dello stemma comunale e accantonato in ciascun angolo del grappolo d'uva dello stemma. L'asta è di acciaio con cravatta e nastri ricolorati dai colori nazionali.»
^Approvazione del gonfalone del Comune di Revò, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 37 del 08/09/1992, pp. 3463-3464.