Una provincia imperiale era una provincia romana il cui governatore era nominato direttamente ed unicamente dall'imperatore. Queste province erano spesso province di confine, strategicamente e militarmente importanti per la sicurezza dell'Impero o comunque quelle non del tutto pacificate o nelle quali erano da poco scoppiate guerre o rivolte.[1]
Si trattava di tutte le province, esclusa l'Africa proconsolare dove erano presenti delle unità legionarie lungo l'intero limes romano, soprattutto nei suoi tratti renano-danubiano-orientale.[1]
Con l'avvento del principato di Augusto l'amministrazione provinciale venne riorganizzata. Alcune province, che necessitavano per la difesa di uno stabile presidio legionario o che erano di fondamentale importanza per le finanze dello Stato, rimasero sotto il diretto controllo dell'imperatore, in forza dell'imperium proconsulare maius che gli era stato attribuito a vita. Si trattava delle province prossime al limes, comunque di nuova costituzione; lo scopo ultimo, non troppo celato, era tuttavia il controllo della pressoché totalità delle legioni da parte dell'imperatore.[1] Questa prima divisione avvenne nel 27 a.C.. Tra le province imperiali troviamo: la Hispania Tarraconensis, la Hispania Lusitania, la Gallia Comata (o Tres Galliae), la Gallia Narbonensis (divenuta poi provincia senatoria dal 22 a.C.), la Siria (a cui fu unita la Cilicia e Cipro fino al 22 a.C.) e l'Egitto.[2] A partire dal 22 a.C. Augusto cedette al Senato le province della Narbonense e di Cipro ottenendo in cambio quella dell'Illyricum.[3]
Nelle province l'imperatore inviava un proprio rappresentante di rango senatorio, il legatus Augusti pro praetore (un ex-pretore o un ex-console), nominato al di fuori del cursus honorum e per un periodo di tempo variabile, secondo la volontà dell'imperatore; al legato era affiancato un procurator Augusti di rango equestre preposto alla riscossione tributaria e al pagamento del soldo all'esercito, nonché un legatus legionis per ogni legione presente sul territorio (solo nel caso ve ne fosse più d'una). A partire da Claudio, fu creata una nuova categoria di province, cosiddette procuratorie, nelle quali il principe inviava un procurator Augusti di rango equestre, il quale aveva piena giurisdizione in campo militare, giudiziario e finanziario. In queste province erano stanziate solamente truppe ausiliarie. A questo sistema, faceva eccezione, già al tempo di Augusto, la prima provincia imperiale per costituzione, ovvero l'Egitto, la quale era assegnata ad un Praefectus Aegypti di rango equestre e di nomina imperiale, e che, unico fra i governatori equestri, aveva al proprio comando una o più legioni.
La suddivisione in province senatorie e imperiali venne effettuata da Augusto nel 27 a.C. Tutte le nuove province da allora costituite furono incluse fra le province imperiali.
Al tempo di Augusto le province imperiali senatorie (legatarie) erano:
Le province imperiali equestri erano invece governate da numerosi procuratores Augusti e due praefecti (fino a Settimio Severo):
Mai provincia autonoma. Con Claudio unita alla Rezia. Da Settimio Severo unita alle Alpi Graie