A Roma viene promulgata da Augusto la lex Papia Poppaea per frenare il diffondersi del celibato e incoraggiare la natalità.
Le finanze di Roma sono al collasso dopo la sconfitta di Teutoburgo e i danni dell'insurrezione degli illiri in Dalmazia e Pannonia. Per risollevare i conti pubblici Augusto stabilisce una tassa del 5% sulle successioni e dell'1% sulle vendite.