L'isola fu invasa dal propretoreCatone l'Uticense nel 58 a.C., dopo esser stata sottratta all'Egitto. All'epoca era unita alla provincia romana di Cilicia, finché attorno al 37 a.C. Marco Antonio non la cedette a Cleopatra.[1] Dopo la sconfitta di Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio (31 a.C.) e la vittoria di Augusto, Cipro tornò sotto controllo romano (probabilmente di nuovo unita alla Cilicia).
Nel 115-116 scoppiò una rivolta di Ebrei, guidata da Artemio, a sfondo messianico che fu repressa sanguinosamente (circa 240.000 morti). In seguito fu proibito ad ogni ebreo di mettere piede sull'isola. Una seconda rivolta scoppiò nel 333-334, quando Calogero, magister pecoris camelorum, si proclamò imperatore. Costantino inviò un esercito sotto il comando di Flavio Dalmazio, che sedò la rivolta ed uccise Calogero.
^Secondo la cronologia tradizionale, dibattuta in Peter J. Bicknell, Caesar, Antony, Cleopatra and Cyprus, in Latomus, vol. 36, n. 2, 1977, pp. 325–342. URL consultato il 29 luglio 2024. (discussione con numerose citazioni da fonti antiche).
Bibliografia
C. D. Cobham, Excerpta Cypria: materials for a history of Cyprus, Cambridge, 1908
G. Hill, A History of Cyprus, volume 1, Cambridge, 1948