La proposizione relativa è una subordinata legata alla sua reggente da un pronome relativo (qui, quae, quod e derivati), da avverbi relativi (ubi, quo, unde, qua) o da aggettivi relativi (qui, quantus, qualis). In latino le proposizioni relative si distinguono in proprie ed improprie.
La proposizione relativa propria corrisponde nel periodo all'attributo nella proposizione.
Reggono l'indicativo quando: esprimono un fatto certo; avverbi raddoppiati o che escono in -cumque (quisquis, quicumque...); rendono l'idea di un nome o un aggettivo.
Reggono invece il congiuntivo quando: esprimono l'opinione del soggetto della reggente (relative oblique); sono necessarie al senso; subiscono un'attrazione modale, sono cioè dipendenti da una reggente al congiuntivo o all'infinito; ipotizzano un fatto possibile (valore eventuale).
Nota: la relativa è necessaria per definire il monte, che è quello e non altri.
La proposizione relativa impropria svolge la funzione delle proposizioni complementari indirette e ha sempre il congiuntivo, con i tempi che rispettano la consecutio delle proposizioni che la relativa sostituisce; può avere 7 valori: finale; consecutivo; causale; ipotetico; concessivo; limitativo; avversativo.
(valore finale)
Il modo participio può essere usato al posto di una relativa.