A undici anni, mentre passeggia in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, rimane colpito dalla musica del Quintetto Mirador, band di jazz americana (con Madge Coffie al sax alto e suo marito Samuel Coffie alla batteria): decide quindi di rinunciare allo studio del violino, a cui la famiglia lo ha indirizzato, e di dedicarsi alla batteria.
Inizia giovanissimo già negli anni venti ad esibirsi con l'Orchestra De Carli all'Orfeo di Milano, per poi passare nel 1927 alla Louisiana Band di Piero Rizza; suona quindi con tutte le principali orchestre jazz di Milano, tra cui la Jazz Band Ernesto Marchi, per poi approdare nel 1929 all'orchestra Hot Pickers di Nanni DalDello, suonando con Robert De Kers, Beppe Mojetta e Marino Marzaroli (oltre che con DalDello).
Con il trombonista Beppe Mojetta forma, inoltre, un duo in cui inizia a cantare, interpretando standard jazz in inglese con un buffo accento milanese: da qui gli viene l'ìdea di inventare una sorta di grammelot finto inglese strampalato, riproponendo in questo modo al pubblico classici come Dinah, Sweet Sue, St. Louis Blues, e I can't give you anything but love, e questi sono i primi brani che incide come cantante su 78 giri, pubblicati dalla Odeon.
Passa quindi nel 1934 all'orchestra di Gorni Kramer, e successivamente a quella di Pippo Barzizza; decide però anche di esibirsi come cantante solista, ed al 1940 risalgono le sue prime incisioni da cantante solista, in cui tenta un divertente miscuglio tra le sonorità jazz e l'umorismo, anche satirico, dei testi, in quel filone che vede tra gli altri esponenti artisti come Rodolfo De Angelis.
Scelto il nome d'arte di Pippo Starnazza, forma un suo gruppo che chiama Quintetto del Delirio, ed è il primo a cantare in Italia con lo stile scat (viene anche soprannominato Squà-Squà, ed in alcuni 78 giri il nome del gruppo è cambiato in Pippo Starnazza & i suoi Squà Men).
Tra i suoi successi da citare Come ti chiami?, Baldo Baldo (Arcibaldo), Oh! Bimba, Era lei, La marchesa sinforosa e Se fossi milionario.
Starnazza diede anche molta importanza nei suoi spettacoli all'aspetto scenico: sia con le smorfie della sua faccia di gomma sia con la grancassa della sua batteria, sulla quale erano dipinti un buffo ritratto e lo scudetto dell'Inter.
È a Pippo Starnazza che si ispirò un altro celebre batterista-umorista, il napoletano Gegè Di Giacomo.
Freak Antoni, il cantante degli Skiantos ha voluto rendere omaggio a Pippo Starnazza chiamando uno dei suoi gruppi paralleli Beppe Starnazza e i Vortici, presentandosi come il sedicente figlio di Pippo e riproponendo alcune divertenti canzoni del finto papà, oltre che di altri artisti di quegli anni.
Discografia parziale
Singoli
1941 – Straccione/Ticche... ta con il Quintetto del Delirio (Odeon, P. 537)
1941 – Come ti chiami? con il Quintetto del Delirio (Odeon, P. 573)