Palazzo Lanfranchi si trova a Pisa sul Lungarno Galilei, angolo vicolo Da Scorno.
L'edificio prende il nome dall'omonima famiglia, che vi abitò fino al XIX secolo. Attualmente nel palazzo è allestito il Museo della Grafica.
Storia e descrizione
L'immobile venne abitato fino al 1899 dai Lanfranchi che si estinsero nei Rasponi dalle Teste, che lo alienarono al Comune nel 1952.
L'edificio attuale è frutto soprattutto della ristrutturazione avvenuta nel 1535-1539 di quattro nuclei edilizi di origine medievale (dal XIII secolo in poi). Il palazzo possiede ancora sul retro una torre medievale in pietra verrucana e laterizi.
Il portale principale, affacciato verso l'Arno, si trova in posizione asimmetrica verso sinistra, ed è circondato da conci in pietra e sormontato da un terrazzo. Ai vari piani si dispongono eleganti finestre a distanze regolari con timpani triangolari o semicircolari al pian terreno e al primo piano, con cornici in pietra al secondo piano. Completano la decorazione due cornici marcapiano, i profili in pietra e lo stemma sopra al portale del balcone.
Tra le tracce degli edifici anteriori, restano le superfici di tre pilastri in verrucano al pian terreno, che dovevano sostenere gli archi sui quali venivano appoggiate le volte dei soffitti; sulla via dei Lanfranchi inoltre è visibile una parete non intonacata che rivela la presenza di strutture architettoniche medievali, quali archi ribassati, finestre tamponate e buche pontaie.
Museo della Grafica
Nelle sale del palazzo, per volontà del Comune di Pisa e dell'Università di Pisa, è oggi allestito il Museo della Grafica. Esso ospita le collezioni universitarie del Gabinetto Disegni e Stampe del Dipartimento di Storia delle Arti, collezione di grafica contemporanea iniziata nel 1958 da Carlo Ludovico Ragghianti.
Importanti nuclei della collezione sono le donazioni di Sebastiano Timpanaro, composta da oltre mille pezzi e che fa della sezione otto-novecentesca il suo punto forte, e la donazione Argan, composta da circa 600 pezzi della seconda metà del '900.
Molte, infine, le donazioni di vari artisti tra cui Giuseppe Capogrossi, Mario Chiattone, Fabrizio Clerici, Emilio Greco, Ennio Morlotti, Bruno Munari, Achille Perilli, Arnaldo e Giò Pomodoro, Pablo Picasso, Aligi Sassu, Vittorio Tavernari, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Alberto Ziveri.
Nell'ottobre del 2000 il palazzo dedicò una mostra ad Antonio Arosio e il quadro culturale, storico e artistico nel quale fu attivo, proponendo anche scritti dell'artista stesso.
Note
Bibliografia
- AA. VV., Un palazzo, una città - Il restauro di Palazzo Lanfranchi, Pacini Editore, Pisa, 1980
- Pisa Case Torri, Collana CD guide, Cld e Leadernet, Pisa 1999
Voci correlate
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