Il toponimo Padania, usato come sinonimo di pianura padano-veneta estesa dal Piemonte al Friuli, compare già nel 1903 in un articolo della Società Geografica Italiana scritto da Gian Lodovico Bertolini e intitolato Sulla permanenza del significato estensivo del nome di Lombardia, dove è presentato come sinonimo del toponimo "Lombardia" nella sua accezione storica indicante tutto il Nord Italia[4]. Pochi anni dopo il professor Angelo Mariani pubblica per i tipi Hoepli un manuale dal titolo Geografia economico sociale dell'Italia in cui Padania si riferisce al territorio a nord dell'Appennino; Appenninia e Corsica costituiscono le rimanenti aree italiane[5]. Nella seconda metà del XX secolo, prima della diffusione in politica, il nome è stato impiegato in ambito geografico e culturale nel titolo di una collana monografica sul Po edita per iniziativa del Consorzio per la valorizzazione turistica delle aree padane dell'Emilia-Romagna e degli enti turistici delle province rivierasche lombarde con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna (1975)[6], nel volume I Paesaggi Umani del Touring Club Italiano (1977)[7], dall'enciclopedia Il Milione dell'Istituto Geografico De Agostini[8] (1981) e in ulteriori saggi[9][10] e pubblicazioni[11][12][13], tra le quali un almanacco stampato in Piemonte[14], negli anni settanta e ottanta. Attraverso Mariani e Il Milione, la denominazione viene ripresa dal linguistaaustraliano Geoffrey Hull in una tesi di dottorato discussa alla University of Sydney nel 1982 e successivamente pubblicata in due volumi nel 2017; nell'opera, intitolata The linguistic unity of Northern Italy and Rhaetia, si sostiene che le varietàgallo-italiche e retoromanze siano ascritte ad un'unica lingua, per il quale l'autore conia l'aggettivo "padanese" ("Padanian" in inglese)[15].
Uso politico del termine
Nell'ambito indipendentista, autonomista e federalista
Tra i principali ideatori di un utilizzo politico del termine, il politologo Gianfranco Miglio nel 1975 riportava in scritti e interviste la sua visione della “questione settentrione” collegata a un'ipotetica “Padania”.[17]
Per il Partito Federalista, la suddivisione politica e amministrativa dell'Italia sarebbe avvenuta per frazionamento in tre territori governati da un direttorio: i cantoni Padania, Etruria e Mediterranea, con una Padania non troppo estesa al centro. Le idee poggiavano sulle summenzionate tesi di Gianfranco Miglio,[18] che dal 1990 al 1994 aveva contribuito alla formazione della teoria federalista della Lega Nord, uscendone per dissensi proprio sulla questione federale all'atto della formazione della coalizione a sostegno del primo governo Berlusconi.
Il termine Padania entra ufficialmente nel vocabolario della allora Lega Nord Italia Federale solo a partire dal 1995, a seguito della crisi del governo Berlusconi I e del passaggio del movimento ad una politica dichiaratamente secessionista (dal 1997, Lega Nord per l'Indipendenza della Padania). Secondo Paolo Bracalini, comunque, «Della Padania, intesa come entità storico-geografica dotata di un suo preciso DNA, non [se ne parlava] solo nei comizi del primo Bossi, negli studi di Gianfranco Miglio o negli slogan di Pontida».[19] Il termine veniva ripreso nell'ideologia leghista dalla pubblicazione della Fondazione Agnelli del 1992.[20]
Il 15 settembre 1996 la Lega Nord proclamò la dichiarazione di indipendenza della Padania con il nome ufficiale di Repubblica Federale Padana.[21] L'8 gennaio 1997 la Lega Nord fondò il quotidiano la Padania,[22] che venne chiuso il 30 novembre 2014.[23]
Dell'esistenza di un'identità padana si sono occupati Gilberto Oneto (La questione settentrionale, 2008 e Polentoni o padani, 2012) e Stefano Bruno Galli (Il Grande Nord, 2013). Approfondimenti sulla koinè linguistica padana sono stati fatti da Sergio Salvi (La lingua padana e i suoi dialetti, 1999 e La lingua del mi, 2011).
La Padania nello statuto della Lega Nord
Il termine “Padania”, nell'accezione intesa dalla Lega Nord di Umberto Bossi, e nell'articolo 2 dello "Statuto federale della Lega Nord per l'indipendenza della Padania", si riferisce ad un'entità politico-amministrativa fittizia comprendente un'area che è stata modificata nel corso del tempo.
Secondo un sondaggio condotto a dicembre 2009 da GPG, il 45% degli abitanti del Nord Italia sarebbe favorevole all'adesione della propria regione ad uno Stato indipendente di nome Padania.[25] Un altro sondaggio condotto da SWG nel giugno del 2010, rileva come per il 55% degli italiani la Padania sia un'invenzione; esiste, invece, per il 42%. Gli italiani, al contrario, approvano il federalismo, che convince il 58% del campione (l'80% al Nord, il 50% al Centro e il 35% al Sud).[26]
Utilizzo da altri soggetti politici
All'estero il neologismo è stato accolto con diverse accezioni (si veda ad esempio alcuni articoli del Times di Londra).[27]
Nel 2008 il presidente del Gran Consiglio del Canton Ticino, Norman Gobbi della Lega dei Ticinesi, nel suo discorso di insediamento, ha nominato tre volte la Padania, considerandola anche come partner socioeconomico e culturale privilegiato, parlando però nel contempo di «Italianità elvetica».[28]
Il 12 giugno 2014 papa Francesco, nell'ambito di un'intervista al quotidiano catalanoLa Vanguardia, ha citato la Padania tra i territori oggetto di potenziale indipendenza dallo stato nazionale (assieme alla Scozia dal Regno Unito e alla stessa Catalogna), affermando che le richieste di secessione da un paese senza un precedente storico di "unità forzosa" sono da "prendere con le pinze" e analizzare caso per caso.[34]
Nello sport
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^ Gian Lodovico Bertolini, Sulla permanenza del significato estensivo del nome di Lombardia, in Bollettino della Società geografica italiana, XXXVII, Roma, 1903, pp. 345-349.
^ Angelo Mariani, Geografia economico sociale dell'Italia, Milano, Hoepli, 1910.
^Padania. Le Torri dietro l'argine vol. I, Padania. E l'uomo creò la terra vol. II, Padania. Gonzaga e biciclette vol. III, Padania. Il fiume cerca il mare vol. IV, Calderini, Bologna, 1975
^Il Milione, edizione 1981, vol. III, p. 73 e p.111
^Padania Romana. Ricerche archeologiche e paleoambientali nella pianura tra il Mincio e il Tartaro, Mauro Calzolari, Tipo-Litografia Dini, Mantova, 1989
^Padania: cultura e territorio, Carlo Cesari, Tecnograf, Reggio Emilia, 1979
^Padania fantastica. Indagine sull'arte visionaria e surreale, Romeo Froni, Galleria comunale di Palazzo d'Accursio, Bologna, 1977
^Vecchia Padania. Il Po, Cesare Zavattini, Editrice Castello, 1987
^Vecchia Padania. Lavoratori e paesi del Po, Cesare Zavattini, Corrado Stajano, Editrice Castello, 1987
^Il Settantotto. Un anno in Padania, Priuli & Verlucca editori, Ivrea, 1977
^(EN) Geoffrey Hull, The Linguistic Unity of Northern Italy and Rhaetia, vol. I, 2017ª ed., Sydney, Beta Crucis Editions, 2017, p. 3.
^Stefano B. Galli, Le radici del federalismo, Bocconi University Press
^Gianfranco Miglio, La Padania e le grandi regioni, "Il Corriere della Sera", 28 dicembre 1975
Gilberto Oneto, L'invenzione della Padania, Ceresola, Foedus Editore, 1997.
Margarita Gomez-Reino Cachafeiro, Ethnicity and nationalism in Italian politics: inventing the Padania: Lega Nord and the northern question, Marga - Aldershot, 2002.
Gilberto Oneto, La questione settentrionale. La Padania fra mito, storia e realtà, Milano, Editoriale Libero, 2008.
Antonino Zaniboni, I territori riabitati. Un percorso dalla Padanìa alla Sicilia, Franco Angeli, Milano, 2008.
Sergio Salvi, La Lingua del mi. Il Padano e i suoi dialetti, Rimini, Il Cerchio, 2011.
Gilberto Oneto, Polentoni o Padani? Apologia di un popolo di egoisti, xenofobi, ignoranti ed evasori, Rimini, Il Cerchio, 2012.
Stefano Bruno Galli, Il grande Nord. Cultura e destino della Questione settentrionale, Milano, Guerini, 2013.
Geoffrey Hull, The Linguistic Unity of Northern Italy and Rhaetia - vol. I, Beta Crucis Editions, Sydney, 2017
Alcuni libri che utilizzano la parola "Padania" dal 1910 al 1995 La parola Padania esiste?. URL consultato il 19 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
Sito web che riporta una bibliografia sull'uso del termine Padania scrissero padania.