La Nuova Inghilterra può essere considerata la culla del calcio statunitense valutando la squadra dell'Oneida Foot Ball Club[2] (1862–1865), un gruppo di studenti delle scuole secondarie di Boston, come la prima formazione o società calcistica organizzata che praticasse il gioco con regole molto simili a quelle tuttora in vigore (gioco che allora venne soprannominato Boston Game). Il primo spazio di gioco fu il Boston Common, un parco pubblico nel centro della città della Nuova Inghilterra.
Nel 1869 le due università di Princeton e Rutgers giocarono con regole più certe quella che storicamente viene considerata la prima partita di calcio negli Stati Uniti d'America.
Le attività sportive studentesche negli istituti ed università diffusero il gioco del calcio e diedero impulso alla formazione delle prime leghe locali o regionali, con la formazione di team composti prevalentemente da immigrati europei, e nello specifico anglosassoni, come i Fall River Rovers, i Boston Rovers Foot Ball Club[3] attivi dal 1888 o i Boston Beaneaters[4] nel 1894 attivi nella American League of Professional Football (emanazione della squadra di baseballomonima).
Successivamente vi fu una proliferazione di leghe minori e regionali fino al 1921 con la creazione della American Soccer League e dei Boston Soccer Club[5] (1924-1931), chiamati anche Wonder Workers[6] e rinominati nel 1929Boston Bears[7], ed, un anno dopo, dei Fall River F.C. veri e propri dominatori nella lega con ben sette campionati vinti insieme ai New Bedford Whalers (1914-1931) con quattro campionati vinti al proprio attivo, due nella Southern New England Soccer League ed altri due nella ASL.
La Lamar Hunt U.S. Open Cup diede un ulteriore impulso alla formazione di numerose squadre
che ebbero comunque breve durata: nel 1916 i Boston American FC[8], nel 1920 e 1921 i Boston City[9], i Boston Blues[10] nel 1923, i Boston Hubs (nel 1926 della National Soccer League), nel 1934 e 1935 sono presenti i Boston Celtics[11], i Boston Internationals[12] nel 1948.
Il 15 giugno 1994 viene fondato il New England Revolution per opera di Robert e Jonathan Kraft, diventando uno dei 10 club fondatori della Major League Soccer, con sede al Foxboro Stadium.
La prima formazione d'esordio venne guidata dall'irlandese Frank Stapleton[15] (successivamente sostituito dall'olandese Thomas Rongen) e comprendeva Alexi Lalas, Mike Burns (attuale GM della formazione) e Joe-Max Moore, arrivando ultimi nella Eastern Conference del 1996 e non accedendo alla fase finale del campionato.
Il campionato successivo, MLS 1997, la guida di Rongen[16] porterà i Revolution al quarto posto nella Eastern ma sconfitti dai D.C. United nei play-off. L'involuzione del campionato successivo, quinto ed ultimo posto nella Conference del MSL 1998, malgrado la presenza di Giuseppe Galderisi, porterà al cambio d'allenatore con l'arrivo dell'italiano Walter Zenga[17] (già portiere della formazione dal 1997) non apportando comunque ulteriori cambiamenti (Zenga verrà comunque sostituito[18] dallo scozzese Steve Nicol durante la stagione) con un quinto posto e l'esclusione dai play-off nella MLS 1999.
L'uruguaiano naturalizzato statunitense Fernando Clavijo[19] prende le redini della squadra nel campionato MLS 2000 raggiungendo un ragguardevole secondo posto nella stagione regolare e portando i Chicago Fire alla terza partita dei quarti di finale di play-off, venendo comunque eliminati. L'anno successivo, MLS 2001, i Rev's non ripeteranno la buona annata precedente in campionato, non riuscendo a raggiungere i play-off, ma fornendo una ottima prestazione in Open Cup venendo comunque sconfitti in finale dai Los Angeles Galaxy per 2 a 1. Sulla scia di questo risultato i Revolution per l'anno successivo, MLS 2002, vinceranno la Eastern Conference (a pari punti con i Columbus Crew) per raggiungere successivamente la finale del campionato disputata nel nuovo stadio di "casa" del Gillette Stadium: dopo che i tempi regolamentari si conclusero sullo 0-0 i Los Angeles Galaxy vinsero il titolo con un golden goal segnato nei tempi supplementari.
L'era Clavijo si concluse con questa cocente sconfitta ma con ottimi progressi nei risultati che proseguiranno con il ritorno in panchina di Steve Nicol[20] anche nella stagione MLS 2003, secondo posto nella stagione regolare e semifinali nei play-off (sconfitti da un golden goal nei supplementari contro i Chicago Fire), quarto posto nella stagione regolare e semifinali nei play-off (sconfitti ai rigori dai D.C. United) nella stagione MLS 2004.
Dal 2005 al 2007 i Rev's inanellano tre ottime stagioni anche se terminate con altrettante cocenti sconfitte: primi nella Eastern Conference (Taylor Twellman miglior marcatore nella stagione regolare) verranno sconfitti in finale ancora dai Los Angeles Galaxy nei supplementari nella stagione MLS 2005; secondi nella stagione regolare in Eastern Conference raggiunsero la finale di Frisco con i Houston Dynamo persa ai calci di rigore nella stagione MLS 2006; secondi nella stagione regolare in Eastern Conference raggiunsero nuovamente la finale ancora con i Houston Dynamo persa 2 a 1, dopo essere passato in vantaggio, nella stagione MLS 2007.
Sempre nel 2007 i Rev's (come vengono chiamati dai tifosi) comunque raggiunsero un risultato importante; batterono il FC Dallas per 3-2 nella finale della US Open Cup (giocata allo stadio Pizza Hut Park di Frisco, casa del club texano), aggiudicandosi il trofeo e vincendo il 1º titolo dalla fondazione della squadra (1995).
Dopo una buona stagione regolare nella Eastern Conference, terzi in classifica, del campionato MLS 2008, verranno sconfitti nelle semifinali di conference dai Chicago Fire. Nello stesso anno raggiunsero le semifinali di US Open Cup ma, soprattutto, conquistarono la SuperLiga (torneo che vede affrontarsi quattro squadre della MLS ed altrettante del campionato messicano): i Revolution superarono in una finale tutta statunitense gli eterni rivali della Houston Dynamo, ai calci di rigore[21].
Le stagioni successive segneranno un lento declino della squadra di Nicol e Paul Mariner soprattutto in campionato, con un terzo posto nella stagione MLS 2009 ed eliminati al primo turno dei play-off ed un sesto ed un ottavo posto nelle stagioni successive. Di contraltare, nelle stesse stagioni, i Revolution ottennero due ottime prestazione nella SuperLiga con una semifinale[22] ed una finale persa contro i messicani del Club Atlético Morelia per 2 a 1[23].
Dalla stagione MLS 2011 vede l'avvicendamento in panchina tra lo scozzese Nicol[24] (attualmente l'allenatore più vincente dei Rev's) con Jay Heaps[25], già giocatore nella stessa società. Con Heaps la formazione bostoniana torna ad essere competitiva raggiungendo nuovamente le finali di lega nel 2014, venendo battuta nuovamente dai Los Angeles Galaxy[26] e la finale di Open Cup del 2016 questa volta sconfitti dai FC Dallas[27]. L'era Heaps[28] si conclude a fine campionato del 2017 sostituito ad interim da Tom Soehn[29], che successivamente lascerà la panchina a Brad Friedel[30].
La stagione MLS 2018 si conclude con un deludente 8º posto ed una non ammissione ai play-off, scia negativa che continuerà nel campionato successivo con l'esonero di Friedel[31] (sostituito ad interim da Mike Lapper[32]) e l'ingaggio con ruolo di manager e direttore sportivo di Bruce Arena[33] che riuscirà a condurre la squadra al 7º posto di Eastern Conference ed all'accesso ai play-off dopo tre anni di assenza[34]. La complicata stagione successiva condizionata all'epidemia di COVID-19 condizionò l'intero campionato con il raggiungimento dell'ottava posizione nella stagione regolare e la finale di Conference. La stagione 2021 ha visto i Revolution vincere la loro prima Supporters' Shield con il miglior record nella stagione regolare di punti in una stagione (73).
Cronistoria
Cronistoria del New England Revolution
1994 - Nasce il New England Revolution, viene ammesso nella Major League Soccer.
La divisa della squadra è blu, rosso e bianco, la seconda maglia è bianca. Le uniformi dei Rev's prendono i colori dalla bandiera nazionale, conformi anche alla squadra di New England Patriots di football americano. Ai tre colori principali, dal 2010, s'è innestato il color argento.
Il primo stemma della squadra bostoniana rappresentava una interpretazione graficizzata della bandiera nazionale sventolante con strisce orizzontali rosse e bianche alternate (più evidente soprattutto con lo sfondo blu che caratterizza le maglie da gioco) e nel quadrante superiore, invece del tradizionale rettangolo blu con le stelle bianche a cinque punte, era presente un pallone "stellato" blu (che ricorda quello della Nasl e, successivamente, prodotto dalla Adidas per la UEFA Champions League) ad evidenziare l'attività sportiva della società. Sottostante al logo era presente la denominazione societaria con la scritta Revolution trattata graficamente come il logo.
Nel 2021 il club ha introdotto un nuovo stemma, nel quale campeggia una vistosa R bianca, incorniciata da una sorta di coccarda rossa e blu (con una sbarra rossa a intersecare la R); lo stile del disegno, negli intenti della franchigia, vuole ricordare l'epoca della Guerra d'indipendenza americana. Esso è poi ricompreso in un cerchio bianco recante la ragione sociale e l'anno di prima partecipazione alla MLS, il 1996.
In passato le squadre del New England adottarono spesso riferimenti storici o patriottici per denominare le proprie formazioni calcistiche come ad esempio i Boston Minutemen che usarono come logo il cappello a tricorno in ricordo della guerra d'indipendenza americana (la forma del cappello stilizzato definiva anche la M di Minutemen) od in modo più esplicito i New England Tea Men (letteralmente gli uomini del Tè in ricordo del Boston Tea Party) che utilizzarono una minuziona rappresentazione di un vascello del settecento contornato dalla scritta della denominazione societaria.
Mascotte
La mascotte ufficiale della società è Slyde, un pupazzo a forma di volpe..[35]
Il Gillette Stadium, inaugurato nel 2002, ha sostituito il vecchio Foxboro Stadium, costruito negli anni '70. I New England Revs nella loro storia, hanno sempre condiviso lo stadio con i più celebri New England Patriots, squadra di football americano che milita nella NFL, fin dai tempi del Foxboro.
Il 14 giugno la MLS annunciò che i Revolution avrebbero costruito un nuovo stadio, in solitaria, senza la comproprietà con altre società.
Il 2 agosto 2007, il Boston Herald pubblicò un articolo che situava il nuovo stadio a Somerville e che confermava l'ufficialità delle intenzioni dei Revs e della MLS di costruire uno stadio da 20.000 a 25.000 posti, sulla Innerbelt Road, e che i costi sarebbero stati vicino ai $50 e $200 milioni.
Il New England Revolution compare nella serie televisiva Dawson's Creek, nella quale il protagonista, Dawson Leery, ha in camera propria un gagliardetto della squadra.[36]
Nel New England Revolution hanno giocato, tra il 1997 e il 1998, anche il portiere Walter Zenga e il centravanti Giuseppe Galderisi. Zenga è stato anche allenatore della formazione statunitense durante la stagione 1998. Giocatori di primo piano che hanno fatto parte della rosa sono il centrocampista e capitano Steve Ralston, il centravanti Taylor Twellman e il portiere Matt Reis.
^Zenga allenatore negli Usa, su www2.raisport.rai.it, 25 agosto 1998. URL consultato il 14 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2015).
Boston American FC (1915-1916) · Boston City (1920-1921) · Boston Blues (1923) · Boston United (1924-1925) · Boston Hubs (1926) · Boston Internationals (1948)
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