Nacque a Odessa, che allora faceva parte del Impero russo (ora in Ucraina), quarto di sette figli di una famiglia ebrea di estrazione borghese. Da bambino, la madre lo obbligò a prendere lezioni di violino. Studiò a Odessa con Pëtr Stoljarskij (maestro anche di David Ojstrach). A 11 anni, Leopold Auer lo invitò a essere suo allievo al Conservatorio di San Pietroburgo. Fu l'ultimo allievo di Auer a esibirsi attivamente.
Quando Auer andò in Norvegia, nel 1917, Milstein tornò a Odessa. Nel 1921 andò a Kiev e incontrò Vladimir Horowitz, con il quale suonò e costruì una solida amicizia. Nel 1925 il duo viaggiò in tour per l'Europa Occidentale. Durante questo periodo Milstein divenne anche un allievo di Eugène Ysaÿe per qualche mese. In seguito si stabilì a New York, pur con continue tournée in tutta l'Europa, e prese la cittadinanza statunitense nel 1942. Nel 1929 tenne il primo concerto nella Symphony Hall dell'American Academy of Music di Filadelfia diretto da Leopold Stokowski.
Al Grand Théâtre di Ginevra tenne due recital nel 1982 e nel 1987.
È considerato uno dei maggiori violinisti del ventesimo secolo e fu conosciuto specialmente per le sue esecuzioni delle sonate per violino solo di Bach e di opere romantiche. È conosciuto anche per la sua lunga carriera: suonò in pubblico fino a più di 80 anni, prima di ritirarsi per una frattura a una mano.
Milstein fu anche trascrittore e compositore, avendo arrangiato molte opere per violino e scritto le cadenze per i concerti di Mozart, Beethoven, Brahms e Paganini. Una delle sue composizioni più conosciute è la Paganiniana per violino solo (1944c).
È stato descritto come il "violinista del ventesimo secolo più vicino alla perfezione".[1]. Ha ricevuto un Grammy Award nel 1975 e fu premiato della Legione d'Onore in Francia nel 1968.
Nel settembre del 1986 gli è stato conferito al Teatro La Fenice di Venezia il premio "Una vita per la musica" durante il suo recital trasmesso da Rai 1. È morto a Londra dieci giorni prima del suo ottantanovesimo compleanno.
Mendelssohn Ciaikovsky, Conc. vl. - Milstein/Abbado/WPO, 1972/1973 Deutsche Grammophon
Scritti
Nathan Milstein, Préface [1987] in Laurence Winthrop-Michael Winthrop, Arthur Grumiaux, Gloire de l'école belge du violon, Éditions Payot, Lausanne 1996, pp. 9-10
Nathan Milstein-Solomon Volkov, From Russia to the West: The Musical Memoirs and Reminiscences of Nathan Milstein, London, Barrie & Jenkins Ltd., 1990; New York, Limelight, 1991; tr. it. di Annamaria Gallo, Dalla Russia all'Occidente. Memorie musicali e altri ricordi di Nathan Milstein, edizione italiana a cura di Alberto Cantù, Milano, Bracco S.p.A.-Nuove Edizioni, 1997
Bibliografia
Bernard Gavoty, Les grands Interprètes, Nathan Milstein, Éditions René Kister, Genève 1956; tr. it., I grandi interpreti, Nathan Milstein (fotografie di Roger Hauert, edizione italiana a cura di Guido M. Gatti), Ricordi, Milano 1958
Robert C. Bachmann, Nathan Milstein, in A l'écoute des grands interprètes, Editions Payot, Lausanne 1977, pp. 139-161
Boris Schwarz, Nathan Milstein, in Great Masters of the Violin: From Corelli and Vivaldi to Stern, Zukerman and Perlman, London, Robert Hale, 1983, pp. 442-452
-, voce Milstein Nathan, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti (diretto da Alberto Basso), Utet, Torino, Le Biografie, Vol. V, 1988, pp. 110-111
Henry Roth, Nathan Milstein, in Violin Virtuosos, From Paganini to the 21st Century, Los Angeles, California Classics Books, 1997, pp. 130-138
Jean-Michel Molkhou, Nathan Milstein, in Les grands violonistes du XXe siècle. Tome 1- De Kreisler à Kremer, 1875-1947, Paris, Buchet Chastel, 2011, pp. 133-139