La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento Attori è stata messa in dubbio.
Motivo: Voce nel complesso incensatoria. Il gruppo viene spesso esaltato nel positivo, soffermandosi su dettagli secondari che "elevano" il soggetto e dedicando intere sezioni a delle innovazioni che, con i toni attuali e senza fonti a supporto, sono poco più di palesi ricerche originali.
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
La compagnia teatrale Footlights dell'Università di Cambridge fu il luogo di incontro dei giovani Cleese, Chapman e Idle. Nelle compagnie dell'Università di Oxford, invece, si incontrarono Jones e Palin. Durante gli anni dell'università, i cinque attori scrissero e recitarono vari sketch comici e presero in considerazione la possibilità di farne la loro effettiva professione.[1][2] Successivamente, Cleese conobbe Gilliam mentre recitava a New York.
I sei comici cominciarono a scrivere e recitare separatamente in svariati programmi televisivi e radiofonici, tra cui:
Ciò che accomunava i sei era l'opporsi all'ottusità delle convenzioni comiche dell'epoca: alcuni loro sketch venivano scartati perché ritenuti poco convenzionali, altri sketch venivano stravolti dagli attori che li recitavano.[3]
Monty Python's Flying Circus (1969-1974)
Nel 1969 la BBC propose a Cleese, che lavorava in coppia con Chapman ed era ormai un comico affermato, la realizzazione di un nuovo programma. Poiché Chapman soffriva di alcolismo e rischiava di essere inaffidabile, Cleese decise di allargare la squadra e contattò Palin, con cui aveva già lavorato in precedenza. Quest'ultimo, che scriveva in coppia con Jones, propose di inserire nel gruppo anche quest'ultimo, nonché i colleghi Idle e Gilliam, completando il sestetto. Il programma era stato proposto per la BBC dal comico Barry Took e il titolo iniziale completo era Baron Von Took's Flying Circus.[4]Flying Circus era il nomignolo assegnato dagli inglesi alle pattuglie volanti tedesche della Prima guerra mondiale, perché erano tendenzialmente dipinte con colori sgargianti. La BBC, nella fase di approvazione del programma, continuò a riferirsi ad esso come Flying Circus e chiese al gruppo di mantenere queste parole nel titolo per non dover correggere tutte le comunicazioni interne già scritte. Vari possessivi furono proposti all'interno del gruppo per completare il nome del programma, e stava per essere scelto Gwen Dibley's, da un nome preso a caso dall'elenco telefonico, ma alla fine venne scelto Monty Python's, in quanto ritenuto più divertente.[4]Monty era il nomignolo del generale Bernard Law Montgomery, vincitore della battaglia di El Alamein nella Seconda guerra mondiale, ma nella visione del gruppo "Monty Python" evocava il tipico agente dello spettacolo senza scrupoli.[5]Python è il termine inglese per riferirsi al serpente pitone. Il programma televisivo sfidò tutte le convenzioni comiche dell'epoca, sia in termini di stile che di contenuti, e l'influenza che il Monty Python's Flying Circus esercitò - e continua tutt'oggi a esercitare - fu tale, che secondo alcuni esso rappresenta per la commedia quello che i Beatles furono per la musica.[6][7] Il programma ebbe un tale successo che i sei da allora furono conosciuti come i Monty Python. Cleese abbandonò la serie alla fine della terza stagione, accusando una ripetitività dei contenuti, e la stagione conclusiva, composta da soli sei episodi, fu interpretata solamente dai cinque membri rimanenti.
I film (1971-1983)
Nel 1971 una selezione di episodi della prima e della seconda serie del Flying Circus venne rigirata su pellicola e raccolta nel lungometraggioE ora qualcosa di completamente diverso. Il regista era lo stesso della serie, Ian McNaughton. Questo film, per anni, fu il solo mezzo in Italia per conoscere la prima produzione dei Monty Python. Nelle proiezioni di prova i Python si resero conto che, in mancanza di una trama di fondo, il pubblico smetteva di ridere dopo i primi 50 minuti, indipendentemente dall'ordine in cui venivano montati gli sketch[4].
Nel 1975 i Python, compreso Cleese, decisero di girare un film non composto da episodi, bensì con una trama unica: Monty Python e il Sacro Graal. Il film ebbe un gran successo nonostante il bassissimo costo di produzione e questo spinse il gruppo a realizzarne un altro. In Italia, però, il doppiaggio ne stravolse il senso in numerosi punti.
Il terzo film fu Brian di Nazareth (1979), che racconta la vita di uno sfortunato abitante della Galilea, contemporaneo di Gesù. Il film ebbe un enorme successo di critica e di pubblico, ma fu anche seguito da una serie di polemiche causate dall'uso della satira in un contesto religioso, in particolare sulla figura del Messia. In Italia uscì solo nel 1991.
Per il loro ultimo film i Python si trovarono in difficoltà nel trovare una trama, quindi scrissero una serie di episodi legati alla ricerca del senso della vita. Il film Monty Python - Il senso della vita (1983) vinse il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes.
I ricongiungimenti del gruppo
Sebbene non ci sia mai stato uno scioglimento ufficiale del gruppo, nel 1989 la morte prematura di Graham Chapman sembrò segnare la fine definitiva delle produzioni, sebbene gli attori abbiano continuato a collaborare tra loro in vari progetti come Le avventure del barone di Münchausen diretto da Terry Gilliam e in cui recita Eric Idle, o Un pesce di nome Wanda con John Cleese (che ne è anche sceneggiatore) e Michael Palin. Ogni membro ha poi continuato la propria carriera individualmente, portando avanti vari progetti cinematografici o televisivi.
Il 9 ottobre 1999, per commemorare il 30º anniversario della prima puntata del Flying Circus, ci fu una riunione del gruppo ad Aspen, in Colorado. Nel 2009 il canale BBC 2 dedicò una serata al 40º anniversario con diversi programmi, tra cui un documentario che ripercorreva la storia del gruppo, inframezzati da nuovi sketch girati per l'occasione. Cleese, in un'intervista per pubblicizzare l'uscita in DVD di The Meaning of Life, disse che un ulteriore ricongiungimento era improbabile, mentre Palin affermò che a suo parere la mancanza di Chapman avrebbe pesato troppo su qualunque cosa avessero creato come gruppo. Nonostante ciò, la stampa ha spesso presentato i film in cui apparisse più di un membro dei Python come un nuovo film dei Monty Python, come accadde per Il vento nei salici (1996), di Jones con Palin, Idle e Cleese, e per il progetto Absolutely Anything (2015), di Jones con Palin, Cleese e Gilliam, sebbene per entrambi i film l'autore fosse il solo Jones.[8]
Nel novembre 2013, i Monty Python annunciarono la produzione di uno spettacolo come gruppo, dopo trent'anni dal loro ultimo lavoro insieme. Lo spettacolo, proiettato in diretta nelle sale italiane il 20 luglio 2014, era un insieme di sketch classici e numeri di ballo. I biglietti della prima, avvenuta nel luglio 2014 nell'O2 Arena di Londra, andarono esauriti in 43.5 secondi.[9]
Caratteristiche della loro comicità
Diversi sono stati gli aspetti che hanno distinto i Monty Python dalla produzione comica precedente e che sono stati assimilati da comici successivi:
assenza di personalità di spicco: fu John Cleese a richiedere che i nomi di tutti apparissero sempre in semplice ordine alfabetico, per prevenire i classici tentativi di emergere come "primadonna" e per poter seguire un sistema democratico di giudizio sul materiale;
assenza di battuta finale (punch line): i Python, come altri comici, producevano una grande quantità di ottimo materiale, che provocava risate fin dall'inizio ma che in genere non veniva rappresentato perché non si riusciva a trovare l'obbligatoria battuta finale; grazie alla tecnica del flusso di coscienza, anche il materiale che da anni tenevano nel cassetto poté essere usato liberamente; nei rarissimi casi in cui la "battuta finale" era presente (come nel caso dello sketch sulle posate mal lavate al ristorante), essa era talmente, e volutamente, scialba rispetto al resto dello sketch da risultare comunque ridicola;
flusso di coscienza: in realtà Spike Milligan lo usò già nel suo programma Q, andato in onda mentre i Python stavano girando i primi episodi del Flying Circus;
uso di tutte le tecniche comiche senza soluzione di continuità: molte delle loro trovate sono generalmente etichettate come demenziali; in realtà si tratta di miscele di tecniche del comico classiche, che hanno maggior efficacia sullo spettatore perché ognuna compare in un contesto comico imprevisto;
uso di temi scomodi: grazie all'efficacia comica con cui venivano presentati, anche i temi più irriverenti, volgari e di cattivo gusto poterono essere sfruttati; le reazioni suscitate potevano essere di due tipi: indignazione (di chi sosteneva che non avrebbero dovuto essere comunque usati) o ammirazione (da parte di chi, invece, ne riconosceva l'uso non gratuito); la prima reazione era spesso rappresentata dagli stessi Python in ulteriori gag;
autoreferenza: probabilmente stimolati anche dall'uso della tecnica del flusso di coscienza, che poteva risolversi nel passaggio da uno sketch ad un altro che conteneva il precedente, i Python fecero un amplissimo uso di gag basate su contenuto e contenitore, metatelevisive, metateatrali, metanarrative, ecc.
uso di figure letterarie, filosofiche, ecc.: i Python costruirono riuscitissime gag su personaggi storici, a differenza della comicità commerciale che li considera sconosciuti allo "spettatore medio".
La Python (Monty) Pictures Limited
I quattro membri sopravvissuti del gruppo principale dei Monty Python dirigono la Python (Monty) Pictures Limited, fondata nel 1973, che gestisce le attività risultanti dai loro precedenti lavori, come i diritti d'autore. Nelle informative ai clienti, la società descrive le sue attività come "sfruttamento delle produzioni cinematografiche e televisive". Al marzo 2002 il fatturato annuo della società era di 3,3 milioni di Sterline[10].
Carol Cleveland, nata nel 13 gennaio del 1942 a Londra. Fu la più importante collaboratrice femminile del gruppo; originalmente doveva apparire solo nei primi cinque episodi del Monty Python's Flying Circus, ma in seguito comparve in due terzi della serie e in tutti i film. Spesso impersonava lo stereotipo della bionda sexy, essendo oggettivamente bella e formosa, guadagnandosi il soprannome di "Carol Cleavage" (Carol Scollatura).
Influenze
La generazione alla quale appartengono i membri dei Monty Python è cresciuta seguendo la trasmissione radiofonica The Goon Show (1951-1960, di e con Spike Milligan, Harry Secombe, Peter Sellers), il cui caratteristico umorismo dirompente (carico di satira, situazioni assurde, suoni bizzarri) verrà ripreso da tanti comici dei decenni successivi. A sua volta, questo stile trova predecessori illustri in Hellzapoppin', nei Fratelli Marx, nel Vaudeville, nei lavori di Lewis Carroll.
Parallelamente il teatro di ricerca del dopoguerra consacrò a livello intellettuale, con alcuni famosi lavori del Teatro dell'assurdo, un tipo di comicità simile, che esulava dalle regole classiche, prima tra tutte la plausibilità.
Negli Stati Uniti, dove la lingua non costituiva una barriera, l'umorismo dei Python fece rapidamente breccia, diventando "di culto", soprattutto grazie agli LP acquistati nel Regno Unito. Venne rapidamente assimilato dalla nuova generazione di comici che apparivano nel Saturday Night Live e influenzò il cinema hollywoodiano, come è evidente soprattutto nei film del trio Zucker-Abrahams-Zucker.[senza fonte] Le serie I Simpson[12] e South Park[13] rendono omaggio apertamente ai Monty Python.
Il termine spamming o spam (invio di grandi quantità di messaggi elettronici non richiesti, generalmente commerciali) trae origine dallo sketch comico Spam.
Alcuni componenti dei Monty Python compaiono assieme in altre pellicole.
1977 - Jabberwocky: Michael Palin (attore), Terry Gilliam (regia, attore) e Terry Jones (attore)
1978 - All You Need Is Cash: Eric Idle (attore, regista, soggettista, sceneggiatore), Michael Palin (attore)
1981 - I banditi del tempo (Time Bandits): John Cleese (attore), Michael Palin (attore, soggettista, sceneggiatore), Terry Gilliam (regista, soggettista, sceneggiatore, produttore)
1988 - Un pesce di nome Wanda (A Fish Called Wanda): John Cleese (attore, sceneggiatore) e Michael Palin (attore)
1989 - Erik il Vikingo (Erik the Viking): Terry Jones (regista, attore), John Cleese (attore)
1993 - Duca si nasce (Splitting Heirs): Eric Idle (attore, sceneggiatore), John Cleese (attore)
1996 - Il vento nei salici (The Wind in the Willows): Terry Jones (regista, attore), Michael Palin, Eric Idle, John Cleese (attori)
1997 - Creature selvagge (Fierce Creatures): John Cleese (attore) e Michael Palin (attore)
Inediti
Monty Python's Fliegender Zirkus: Due speciali di 45 minuti fatti per la televisione tedesca WDR. Vennero girati interamente su pellicola, le riprese furono effettuate in Baviera e in tedesco, anche se il secondo episodio fu registrato in inglese e doppiato successivamente. Parte del materiale era una rielaborazione di At Last the 1948 Show. Estratti da questi speciali vennero usati come riempitivo durante le esibizioni dal vivo. A un certo punto il gruppo considerò la possibilità di montare assieme i due show e doppiarli completamente in inglese, per distribuire un film da 90 minuti[senza fonte], ma non se ne fece nulla.
Spettacoli dal vivo
I Monty Python si sono esibiti in numerosi spettacoli dal vivo e tournée. I seguenti vennero registrati e pubblicati.
^History | Cambridge Footlights, su web.archive.org, 22 settembre 2013. URL consultato il 31 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2013).
^Per esempio Marty Feldman - Monty Python speaks! — David Morgan, It Books, 1999.
^Some Of The Corpses Are Amusing, su web.archive.org, 1º dicembre 2008. URL consultato il 31 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
^(EN) [1] Il piede della sigla iniziale del Monty Python's Flying Circus schiaccia la famiglia Simpson nella sequenza finale della seconda sigla della quinta stagione.
Kim "Howard" Johnson, The First 28 Years Of Monty Python, 1998
David Morgan, Monty Python speaks, 1999
The Python's Biography Of The Python's, 2003
Francesco Alò, Monty Python. La storia, gli spettacoli, i film, Edizioni Lindau, 2007
Giordano Vintaloro, "Non sono il Messia, lo giuro su Dio!" Messianismo e modernità in Life of Brian dei Monty Python, Battello Stampatore, Trieste, 2008
Gary L. Hardcastle, George A. Reisch, Monty Python and Philosophy. Nudge nudge, think think!, Open Court, 2006