MoRE. a Museum of refused and unrealised art projects è un museo virtuale che raccoglie, conserva ed espone online progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo[1].
Ideatori del progetto: Elisabetta Modena e Marco Scotti
Curatori: Elisabetta Modena, Valentina Rossi, Marco Scotti, Anna Zinelli[2]
Curatori ospiti: Branka Benčić, Simone Ciglia, Letizia De Felice, Elena Forin, Antonio Grulli, Elisabetta Longari, Luca Lo Pinto, Claudio Musso, Fabiola Naldi, Raffaella Perna, Christiane Rekade, Gianni Romano, Elena Lydia Scipioni, Maria Chiara Valacchi.
Comitato scientifico: Lorenzo Balbi, Corrado Beldì, Ilaria Bignotti, Cristina Casero, Alberto Salarelli, Jeffrey Schnapp, Vanja Strukelj, Francesca Zanella.
Il museo, accessibile al sito www.moremuseum.org, raccoglie ed espone progetti che non sono stati realizzati per motivazioni tecniche, logistiche, ideologiche, economiche, morali o etiche, oppure semplicemente utopici o impossibili da realizzare, appositamente pensati per occasioni specifiche, in precisi contesti anche se non necessariamente su committenza[1].
Il museo ha lo scopo di valorizzare e conservare attraverso i documenti e i materiali raccolti e la scheda realizzata dal curatore, i progetti mai realizzati. Attraverso ricerche, articoli, seminari e pubblicazioni MoRE vuole inoltre studiare i progetti conservati, sfruttando appieno tutte le potenzialità attuali del web.
Il sito di MoRE è realizzato con il software open source Omeka, una piattaforma gratuita e open source appositamente pensata per collezioni digitali ed esposizioni virtuali e ideata dal Roy Rosenzweig Center for History and New Media presso la George Mason University[3]. Tutti i materiali sono inoltre archiviati anche nel deposito istituzionale dell’Università di Parma attraverso DSpace, suddivisi tra la collezione e i documenti legati alla attività di ricerca promossa da MoRE.
Il museo è composto da un archivio di materiali e di progetti esclusivamente in formato digitale, ricercabile per artista, nome del progetto, localizzazione geografica nel luogo in cui il lavoro avrebbe dovuto essere realizzato, e quindi attraverso una serie di tag pensati per definire i diversi motivi di mancata realizzazione di un’opera.
Gli artisti presenti in collezione a oggi sono: Gianfranco Baruchello, Riccardo Baruzzi, Valerio Berruti, Davide Bertocchi, Bianco-Valente, Ivo Bonacorsi, Benni Bosetto, Thomas Braida, David Casini, Siliva Cini, Mathis Collins, CRASH! (Scott King & Matthew Worley), Mario Cresci, Petar Dabac, Matthew Darbyshire, Maria Adele Del Vecchio, Jeremy Deller, Braco Dimitrijević, Mark Dion, Pablo Echaurren, Maria Eichhorn, Ericailcane, Emilio Fantin, Flavio Favelli, Ettore Favini, Regina José Galindo, Goldschmied & Chiari, Tomislav Gotovac, Franco Guerzoni & Luigi Ghirri, Ibro Hasanović, Debora Hirsch, David Horvitz, Emily Jacir, Marijan Jevsovar, Hassan Khan, Julije Knifer, Kensuke Koike, Ivan Kozaric, Till Krause, G. Küng, Andrea Kvas, Ugo La Pietra, Runo Lagormasino, H.H. Lim, Claudia Losi, Daniel Maier-Reimer, David Maljković, Mangelos, Elio Marchegiani, Eva Marisaldi, Vlado Martek, MASBEDO, Sandro Mele, Sabrina Mezzaqui, Aleksandra Mir, Helen Mirra, Jonathan Monk, Liliana Moro, Davide Mosconi, Antun Motika, Oreste, Giovanni Ozzola, Giulio Paolini, Ivan Picelj, Cesare Pietroiusti, Marko Pogačnik, Luigi Presicce, Vjenceslav Richter, Alessandro Sambini, Antonio Scaccabarozzi, Paolo Scheggi, Lorenzo Scotto di Luzio, Duro Seder, Sissi, Veit Stratmann, Annika Ström, Marko Tadić, Sabrina Torelli, Gian Maria Tosatti, Luca Trevisani, Massimo Uberti, Enzo Umbaca, Marco Vaglieri, Josip Vanista, Eugenia Vanni, Grazia Varisco, Kostis Velonis, Cesare Viel, Luca Vitone, Wendy White, Silvio Wolf, Erwin Wurm & Coop Himmelb(l)au[4].
Nel sito è presente quindi uno spazio riservato alle esposizioni digitali[5] e una sezione destinata a interventi critici e approfondimenti[6].
I primi anni di MoRE sono stati contraddistinti da opening “virtuali” per la presentazioni dei progetti acquisiti dal museo e per mostre curate da curatori ospiti. Tutti i comunicati e la rassegna stampa sono disponibili sul sito[7].
A fianco di questa attività “ordinaria”, MoRE ha partecipato e organizzato mostre, seminari, incontri e giornate di studio intorno ai temi del non realizzato e del museo digitale: