Matteo 15 terminava con Gesù che disperdeva la folla dei suoi sostenitori portandosi a Magdala coi suoi discepoli, sulla sponda occidentale del Mare di Galilea.[1] In Matteo 16,1 i farisei ed i sadducei si portano da Gesù, probabilmente nello stesso luogo. Il teologo John Gill suggerisce che "questi erano i sadducei e farisei della Galilea, di cui si fa menzione nella Misna".[2]
Matteo 16,5 fa nuovamente riferimento al viaggio "sull'altra sponda" ed i versetti di Matteo 16 13-20 sono ambientati "nella regione di Cesarea di Filippo". Questo è il luogo più a nord raggiunto da Gesù secondo il vangelo di Matteo e rappresenta l'ultima tappa per Gesù prima del raggiungimento di Gerusalemme a sud.
Farisei e sadducei
Versetto 1
I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo.[3]
L'opposizione agli insegnamenti di Gesù è rappresentata questa volta in una coalizione di farisei e sadducei, le cui visioni teologiche e vedute politiche li differenziavano, ma che erano costretti a cooperare come membri del Sinedrio, la suprema corte ebraica.[4] Il commentatore biblico Arthur Carr suggerisce che la formazione di questa coalizione "sia raccontata proprio per mostrare l'unione delle forze comuni in una possente ostilità contro Gesù".[5]
Ma egli rispose: «Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia; e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?"[6]
Confessione di Pietro
Questa pericope è considerato il climax della prima parte del vangelo secondo Matteo, quando Pietro iceve una rivelazione da Dio nel riconoscere Gesù come il Messia, il Figlio di Dio.[4]
Versetto 13
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?»[7]
"Regione" (in greco: μέρη, merē, forma plurale di meros, "parte, porzione"): secondo alcune tradizioni viene indicata come la "costa" di Cesarea di Filippo, anche se la città non è posta nei pressi del mare, ma si intenda piuttosto "al confine" o "regione" appunto.[8] La regione di Cesarea di Filippo è definita oggi "la costa nord della terra d'Israele",[9] il che fa di questa regione "il punto più a nord" raggiunto da Gesù nel suo ministero.[10]
L'espressione greca τινα με λεγουσιν, tina me legousin, viene tradotta diversamente a seconda delle versioni bibliche:
Chi dice la gente che sia il Figlio dell'uomo? - Nuova Riveduta
La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo? - CEI
Chi dicono gli uomini che io, il Figlio dell'uomo, sia? - Nuova Diodati
Chi dicono che io sia? - Bibbia della Gioia
Chi dice la gente che sia il Figliuol dell'uomo? - Riveduta
Chi dicono gli uomini che io, il Figliuol dell'uomo, sono? - Diodati
Versetto 16
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»."[11]
Questa risposta di Pietro combina al titolo tradizionale ebraico di "Messia" (in greco: Christos, "Cristo") che significa appunto "l'unto" (che era un titolo regale), col titolo greco di "Figlio di ... Dio" per un regnante o capo divino (come nel caso di Augusto), è anche utilizzato come titolo regale ebraico (vedi Salmi 2,7).[12]
Versetto 18
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.[13]
"Non prevarranno contro di essa": o "saranno vittoriose" è la traduzione dell'espressione greca κατισχύσουσιν[14]
Morte e gloria
Sempre presso Cesarea di Filippo, il racconto che segue la confessione di Pietro è una frase decisiva del ministero di Gesù, che individua in Gerusalemme il successivo punto geografico e cristologico da raggiungere.[15]