Il codice contiene i quattro vangeli canonici con ampie lacune.[2] Il testo è disposto su due colonne di sedici linee ciascuna, con 12 grandi lettere onciali per linea. La scrittura è ottenuta con un inchiostro argenteo su pergamena purpurea, con i nomina sacra (ΙΣ, ΘΣ, ΚΣ, ΥΣ, e ΣΩΤΗΡ) scritti in inchiostro aureo. Presenta errori riconducibili allo iotacismo, come lo scambio di ι e ει, αι e ε.[3]
Le tavole dei κεφαλαια erano poste prima dei vangeli, il cui testo è diviso, appunto, secondo i κεφαλαια. All'inizio delle pagine si conservano i τίτλοι, mentre le sezioni ammoniane e i canoni eusebiani sono collocati a margine.[3]
Critica testuale
Il testo del codice è un testimone del tipo testuale bizantino molto arcaico, con molte lezioni esterne, Secondo Scrivener «presenta forme fortemente alessandrine».[4]
^Mt 10,10-17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^abcKurt Aland e Barbara Aland, The Text of the New Testament: An Introduction to the Critical Editions and to the Theory and Practice of Modern Textual Criticism, 1995, Grand Rapids, Michigan, p. 113.
^abCaspar René Gregory, Textkritik des Neuen Testaments, Leipzig 1900, vol. 1, pp. 56–58.
^Gv 8,1-11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
Bibliografia
Peter Lambeck, Commentariorum de aug. bibliotheca Caesar. Vinob. ed. alt. opera et studio Adami Franc. Kollarii, Wien, Bd. (Buch) 3 (l776), col. 30-32.