Marianna Candidi Dionigi (Roma, 3 febbraio 1756 – Civita Lavinia, 10 giugno 1826) è stata una pittrice, scrittrice e archeologa italiana.
Immortalò le città di Alatri, Anagni, Ferentino, Arpino e Atina - le città saturnie - nelle sue incisioni e nei suoi scritti raccolti durante i suoi viaggi nel Lazio, nell'opera Viaggi in alcune città del Lazio che diconsi fondate dal Re Saturno. Dalle sue opere appare lo scenario di una regione dove natura e opere umane si fondono armoniosamente.
Nasce a Roma da Giuseppe Candidi, medico di chiara cultura umanistica. e da Maddalena Scilla, nata da una famiglia siciliana molto ricca (lo zio Agostino, pittore, naturalista e numismatico si era trasferito con la famiglia a Roma).[1]
Studia musica, imparando a suonare l'arpa e il clavicembalo e riceve le visite di Anfossi, Paisiello, Cimarosa.
Si dedica allo studio delle lingue: oltre al latino e al greco, con Raimondo Cunich, impara l'inglese e il francese e legge i classici.
Intraprende alcune ricerche archeologiche che pubblica corredandole con i suoi schizzi.[2] Inizia a dipingere paesaggi, sotto la guida di Carlo Labruzzi.
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