La regina madre di Francia, Bianca di Castiglia, con lo scopo di legare sempre di più la Provenza al regno di Francia, combinò il matrimonio tra suo figlio, il re di Francia, Luigi IX, che, nel 1226, era succeduto al padre Luigi VIII, e Margherita, di sette anni più giovane di lui. Il 30 aprile 1234 a Sisteron, il conte e la contessa di Provenza, genitori di Margherita, riconobbero alla figlia una dote di 8000 marchi d'argento, da pagarsi entro il 1º novembre 1239 e diedero in pegno alla corona di francia il castello di Tarascona e le sue rendite.
Il matrimonio, come riportato dal Vincentii Bellovacensis Memoriale Omnium Temporum, fu celebrato il 27 maggio 1234[9] e Margherita venne incoronata il giorno seguente, nella cattedrale di Saint-Étienne a Sens[10], la stessa dove era stato celebrato il matrimonio[10]. Il documento n° XXIII delle Instrumenta della Gallia Christiana Novissima, Tome I, Aix, ci conferma che Raimondo Berengario il 17 maggio fece i dovuti preparativi per la dote di Margherita[10].
Descritta dai cronisti come irrequieta ed arrogante, Margherita tentò inutilmente di portare a corte un considerevole numero di suoi compatrioti provenzali,[11] in quanto Luigi la sorvegliò sempre da vicino e si lasciò influenzare dalla moglie solo nei suoi rapporti con l'Inghilterra.[12] Le cronache non riportano soltanto note relativa al suo carattere, ma anche alla sua persona, Margherita viene infatti ricordata come una bella donna, dai colori scuri e begli occhi, stesse caratteristiche che condivideva con le sorelle[13].
Quando, nel 1245, suo padre, Raimondo Berengario IV, morì, come da suo testamento (come ci conferma il documento riportato a pagina 485 del Matthæi Parisiensis, Monachi Sancti Albani, Chronica Majora, vol IV[14], lasciò i titoli di contessa di Provenza e Forcalquier alla figlia più giovane, non ancora sposata[15], Beatrice,[16]. Il testamento redatto da Raimondo Berengario IV, il 20 giugno 1238 a Sisteron, si trova nelle Layettes du Trésor des Chartes, vol. II, contrassegnato come documento n° 2719[17]. Margherita con le sorelle, Eleonora, moglie del re d'Inghilterra, Enrico III, e Sancha, moglie di Riccardo di Cornovaglia avrebbero desiderato dividere i feudi paterni con la sorella minore, Beatrice, ma il fratello di Luigi IX il Santo, Carlo d'Angiò, conte d'Angiò e del Maine, che il Papa Innocenzo IV aveva contribuito a scegliere come marito per Beatrice di Provenza[18], invase la Provenza e non la volle più spartire; per cui i rapporti di Carlo d'Angiò con le tre sorelle defraudate furono sempre molto tesi[19].
Il regno e la morte
Margherita seguì il marito nella Settima crociata e partì con lui, nel 1248, e, dopo una sosta di sei mesi a Cipro, raggiunse l'Egitto, nel 1249, e, dopo la conquista di Damietta in giugno, la sconfitta nella battaglia di Mansura, l'8-11 febbraio 1250, e una breve prigionia del marito, nella primavera del 1251, la coppia reale si stabilì in Terra santa e vi rimase sino al 1254, dove Margherita partorì tre dei suoi figli: Giovanni Tristano, Pietro e Bianca.
I cronacotecari del tempo descrivono il coraggio che Margherita mostrò nel periodo in cui il marito rimase prigioniero in Egitto, ella si attivò perché i cristiani di Damietta avessero cibo sufficiente e si spinse persino a chiedere al cavaliere che le faceva da guardia alla camera da letto di uccidere lei e il figlio Giovanni se fossero stati sul punto di cadere in mano agli arabi. Ella riuscì anche a convincere alcuni uomini che stavano per lasciare Damietta a rimanere per difenderla.[20]
Il carisma che aveva saputo esercitare durante la crociata le diede, al ritorno in patria, un relativo prestigio politico tanto che le venne chiesto di mediare alcune dispute[20]. Margherita temeva le ambizioni del cognato Carlo e rafforzò per questo il legame che la univa non solo alla sorella Eleonora, ma anche a suo marito Enrico quale contrappeso alle mire dell'altro. Nel 1254 i reali inglesi furono invitati a passare il Natale in Francia[20], nel 1259 le implementate relazioni fra le due case regnanti diedero luogo a una seconda stesura del trattato di Parigi, la stessa Margherita fu presente alla firma del nuovo trattato insieme alle sorelle e alla madre.[21]
In anni più tardi Margherita sembrò vessare il marito con le proprie ambizioni, ella sembra nutrire davvero ambizioni di tipo politico, ma in un qualche modo queste erano viziate da una certa dose di incapacità. Dopo la morte del primogenito Luigi, avvenuta nel 1260, Margherita indusse l'altro figlio Filippo a formulare un voto secondo il quale egli sarebbe rimasto sotto la sua tutela fino ai trent'anni, indipendentemente dall'età in cui sarebbe salito al trono. Quando Luigi lo scoprì egli chiese immediatamente al Papa Alessandro IV di liberarlo dal giuramento che era stato formulato senza che egli ne fosse a conoscenza e non lo aveva, quindi, autorizzato, il pontefice acconsentì prontamente e Margherita fu privata di quell'autorità.
Alla morte di sua madre, Beatrice di Savoia, che, secondo le Chartes du diocèse de Maurienne, Documents publiés par l'académie royale de Savoie, Vol. II, Beatrice di Savoia (vidua dna comitssa Provincie) morì il 4 gennaio (Januarius II Non) del 1267[22], Margherita con la sorella, Eleonora, ereditarono i beni della madre, come previsto dai due testamenti redatti da Beatrice di Savoia (il testamento redatto il 22 febbraio ad Ambiani, in cui rammenta anche di una proprietà lasciata all'ordine dei Cavalieri Ospitalieri, è riportato come documento n° 639 del Peter der Zweite Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, sein Haus und seine Lande, dello storico, Ludwig Wurstenberge[23]).
Il marito, Luigi IX, morì qualche anno dopo, il 25 agosto 1270, durante l'Ottava crociata. In quell'occasione Margherita era rimasta in Francia e, dopo essere rimasta vedova, secondo il Chronicon Guillelmi de Nangiaco si ritirò in un monastero vicini a Parigi (Parisius apud sanctum Marcellum cœnobium sororum minorum)[24], comunque ella rimase sempre legata alla sorella Eleonora con la quale rimase in contatto fino alla morte di lei avvenuta nel 1291.
Margherita (regina Franciæ Margareta) morì a Parigi il 30 dicembre del 1295, venticinque anni dopo il marito, come riporta ancora il Chronicon Guillelmi de Nangiaco[24] e venne seppellita nelle vicinanze dello sposo, nella Basilica di Saint-Denis ("in ecclesia sancti Dionysii in Francia juxta regem sanctissimum Ludovicum conjugem suum")[24]. La sua tomba, sotto l'altare, non venne mai esplicitamente contrassegnata il che, probabilmente, spiega perché fu l'unica tomba reale a non venire saccheggiata durante la Rivoluzione francese.
Discendenza
Margherita, dopo aver subito due aborti (spontanei), diede a Luigi undici figli[25][26]:
Bianca (1240-1243), che, secondo la Ex brevi Chronico ecclesiæ S. Dionysii, era la primogenita[27];
^La sorella Eleonora, regina d'Inghilterra dal 1236, invece riuscì a riempire la corte d'Inghilterra di compatrioti provenienti dalla Provenza e dalla Savoia.
^Nel 1253, Luigi e Margherita, non solo permisero al cognato, il re d'Inghilterra, Enrico III (1207-1272), di attraversare i territori francesi, ma l'anno dopo (1254), Luigi inviò a Londra un elefante, mentre Margherita donò a Enrico una spilla di gemme a forma di pavone.
^Costain, Thomas B., The Plantagenets, The Magnificent Century, 1951
^Austin Lane Poole, L'interregno in Germania, pag. 148
^Beatrice fu nominata erede perché era l'unica non sistemata (infatti Margherita era regina di Francia, Eleonora era regina d'Inghilterra e Sancha, futura regina di Germania, era contessa di Cornovaglia).