Parigi 1792. Catherine Hubscher è una lavandaia fidanzata con il sergente Lefebvre. Ella è nota per il suo parlare schietto, che le è valso il soprannome di « Madame Sans-Gêne ». Al momento della presa delle Tuileries, salva la vita ad un giovane nobile austriaco, il conte di Neipperg.
Secondo atto
Trascorsi molti anni Lefebvre è divenuto maresciallo dell'Impero e duca di Danzica. I Lefebvre ricevono la visita del loro amico Neipperg che, condannato all'esilio, desidera dar loro un addio. Solo con la duchessa, racconta le motivazioni del suo esilio: ha avuto una storia con una donna sposata ad un personaggio molto in vista alla corte di Francia... La sera, la duchessa Caterina deve ricevere le sorelle dell'Imperatore. Per prepararsi prende lezioni da un cortigiano, che le ha insegnato l'arte della "smorfia" e della riverenza.
Al ricevimento, Caterina mette al loro posto le sorelle dell'Imperatore rinfacciando le loro origini popolari e criticando le dame di corte che raccolgono le loro corone nel sangue" (di coloro che combattono per l'Impero). Napoleone, che ha avuto sentore della questione è esasperato dalla mancanza di distinzione della duchessa e chiede a Lefebvre di divorziare da lei, proprio come egli ha fatto con Joséphine de Beauharnais. Lefebvre rifiuta e la duchessa viene convocata dall'imperatore.
Terzo atto
La duchessa riesce a convincere Napoleone a non obbligarla al divorzio. Ricorda all'Imperatore la storia della sua carriera come vivandiera durante le campagne europee condotte dallo stesso, il suo servizio nell'esercito, e la sua seduzione sullo stesso Napoleone che cercava di farle delle avances. Caterina ricorda ancora all'imperatore il passato di caporale, ricordandogli che egli è ancora debitore nei suoi confronti di alcuni servizi di lavaggio e stiratura dei suoi indumenti.
Nel frattempo, arriva al palazzo il conte Neipperg per dire addio alla sua amante, che non è altro che l'imperatrice Maria Luisa, prima di partire per l'esilio. Incontra l'Imperatore che decide di farlo mettere a morte. La duchessa e Fouché riflettono su come risparmiargli la vita, mentre Lefebvre è destinato a guidare il plotone di esecuzione. La duchessa è messa in difficoltà dalla rivelazione della sua amicizia per Neipperg. A seguito di una missiva intercettata, Napoleone si convince della innocenza di Neipperg e lo grazia. Savary viene rimosso dal suo ministero che viene assegnato a Fouché, l'imperatrice risulta innocente, e Lefebvre ritrova il favore dell'imperatore.
Adattamenti
Madame Sans-Gêne ebbe una leggendaria storia in Francia. Essa è basata sul personaggio di Cathérine Hübscher, nata nel Goldbach-Altenbach (Haut-Rhin) nel 1753. Iniziò come lavandaia dei vestiti di Napoleone quando era un semplice caporale. Sposò François Joseph Lefebvre, un sergente dell'esercito divenuto poi Maresciallo di Francia e successivamente elevato, da Napoleone I, al rango di duca di Danzica. Era conosciuta con il soprannome di Madame Sans-Gêne, (letteralmente signorasenza imbarazzo) a causa del suo comportamento, della libertà di parola e della mancanza di buone maniere a corte.
La commedia di Sardou e Moreau divenne estremamente popolare e venne trasformata in romanzo da Raymond Lepelletier.
Il ruolo della protagonista, a teatro, venne interpretato da Réjane, in Francia, Inghilterra e a New York dove venne rappresentata, due volte, nel 1900 e nel 1911.