«In occasione della pellicola che l'ha fatto esordire (Edipo Re di Pasolini), si era presentato in una divisa da ufficiale degli Anni Trenta. Eravamo tutti nel suo sguardo quando algido offriva un'occhiata priva di emozioni verso il suo primogenito, forse già avvertendo quella rivalità maschile che gli avrebbe fatto perdere per sempre il cuore della bellissima Silvana Mangano. Non parlò, ma i sottotitoli esprimevano i suoi pensieri: «Tu sei qui per prendere il mio posto nel mondo, ricacciarmi nel nulla e rubarmi tutto quello che ho. La prima cosa che mi ruberai sarà lei, la donna che io amo. Anzi già mi rubi il suo amore». La pellicola fu uno dei capolavori del grande maestro e Bartoli fu un genio nel solo mostrare alla cinepresa quello sguardo semplice, ma sadico e di studiata raffinatezza. Uno sguardo acuto sulla profonda natura dell'uomo che ha poi attraversato il cinema intero[2].»
Nei primi anni settanta recita in diversi film diretti da Sergio Martino e partecipa ad alcuni b-movies italiani.
Nel 2002 viene coinvolto in un incidente stradale a seguito del quale riporta trauma cranico e frattura. Questo evento gli impedisce di partecipare a due produzioni, motivo per cui decide di intentare una causa che durerà 12 anni e che lo porterà a dover pagare le spese processuali. Nel frattempo inizia a soffrire di insufficienza renale e sarà costretto alla dialisi. Il pignoramento della pensione e i problemi di salute lo inducono in uno stato di bisogno che durerà fino al termine della sua vita[3].